Capitolo 14

5.3K 302 5
                                    

Dopo un'oretta siamo tornati a casa e Isabel ha abbracciato subito Amelia. Per fortuna mio padre non le ha fatto niente, si é un pò spaventata peró.
"Isabel, io... mi dispiace..." le dico sedendomi accanto a lei.
Continua a coccolare sua figlia e con un lieve sorriso dice:"Amore mio, stai tranquilla. Non é stata colpa tua, ma di tuo padre..."
Ha ancora gli occhi gonfi e leggermente arrossati ed é spettinata, ma é lo stesso bellissima.
"Amber!" esclama Jason entrando:"Rimarrai qui con me. Ho parlato con i miei e hanno acconsentito. Tra poco é il tuo compleanno e quindi sarai maggiorenne. Puoi andare avanti senza i tuoi genitori."
"Davvero?" domando io.
Lui annuisce e io mi alzo di scatto e lo abbraccio forte.
"Jason, grazie mille..." sussurro io.
"Di niente principessa."
"Ma... non posso." dico io staccandomi dall'abbraccio.
"Cosa?" mi domanda lui sorpreso.
"Jason... io ho già causato un sacco di danni. Adesso é ora che pensi da sola a me stessa."
"Scherzi? Non hai un lavoro, non hai un posto dove stare! Amber, non dire fesserie!"
"JASON! Ti prego, smettila di insistere. Ho già scelto." dico io.
"Amber, Jason ha ragione..." aggiunge Isabel.
Ignoro entrambi e corro nella camera di Jason. Raccatto la mia roba e la butto nello zaino. Mi metto le scarpe e corro verso l'uscita di casa.
Jason mi corre dietro e mi afferra un braccio. Non so nemmeno il motivo ma mi giro di scatto e gli tiro uno schiaffo. La sua testa si gira di lato e lascia la presa dal mio braccio.
Mi pento subito del mio gesto e mi metto le mani davanti alla bocca tremando. Lui ha fatto così tanto per me... e io? E io lo prendo a schiaffi.
Mi volto e scappo via. Ormai la cosa che mi riesce meglio é scappare.
Devo raggiungere la casa nel bosco il prima possibile. Devo stare da sola e devo riflettere.
Ho trattato malissimo le persone che mi hanno aiutato. Ho causato loro molti casini. Sono solo una stupida e me ne vergogno.
Dopo quasi un'ora tra camminata e corsa sono arrivata. Entro ed é tutto come qualche giorno fa.
Mi siedo per terra e stringo le braccia al petto. Mi sento una vera merda.
Sento la porta cigolare alle mie spalle e sospiro:"Jason, io... scusa. Ti prego, scusa..."
Inizio a singhiozzare e poi le lacrime mi scendono lungo le guance.
"Non sono Jason, sono James... Con tutto il casino che avete fatto mi avete svegliato. Poi ho visto che te ne sei andata e ti ho seguita."
Sento i suoi passi sul pavimento che si avvicinano a me, poi le sue mani calde si posano sulle mie spalle:"Amber, so che ti senti in colpa. Ma tu non c'entri niente. Ficcatelo in testa. Noi ti vogliamo bene e se non vuoi farci del male allora torna da noi. E magari parla con Jason, secondo me si sente in colpa anche lui..."
"Ma Jason non c'entra niente, perché non lo vuole capire?" gli domando asciugandomi le lacrime.
"Per lo stesso motivo per il quale non lo vuoi capire anche tu."
Si inginocchia davanti a me e mi prende il viso tra le mani, così che i suoi occhi siano fissi sui miei e viceversa.
"Amber Douglas, prometti che tornerai da noi."
Lo osservo, non sta scherzando. Ma se torno da loro poi rischiano dei guai per colpa di mio padre.
"Amber, promettilo..."
Si avvicina ancora di più a me e io lo guardo dritto nei suoi splendidi occhi.
"James... io..."
Si avvicina ancora di più e appoggia le sue labbra sulle mie.
"Amber..." sussurra sulle mie labbra.
Non riesco più a trattenermi e inizio a baciarlo con passione, socchiudo la bocca e le nostre lingue si incontrano.
Improvvisamente James si allontana e si passa una mano tra i capelli già spettinati.
"Amber, torna con noi. Ti prego."
Non riesco a resistere al suo sguardo, alla sua voce,... a lui.
Mi prende la mano e usciamo da quella casa in rovina.
Camminiamo in silenzio e dopo una ventina di minuti arriviamo al limitare del bosco.
Prendiamo la strada che conduce alla casa di Jason e io mi sento sempre più in imbarazzo. Quel bacio é stato favoloso. É stato dolce e passionale, é stato il bacio che desideravo incosciamente da un pezzo... Peró forse lui non voleva baciarmi, forse é stato tutto solamente un'errore.
"James... per prima, vedi... ecco... scusa, ho sbagliato. Non dovevo..." spero solo che capisca che mi riferisco al bacio.
Lui si ferma e io mi paralizzo sul posto. Si posiziona di fronte a me e mi prende il viso tra le mani
"Tu questo lo consideri un'errore?" mi domanda dolcemente, poi mi bacia. Socchiudo le labbra e le nostre lingue si incontrano per la seconda volta.
Intreccio le braccia intorno al suo collo e lui appoggia le mani sui miei fianchi.
Con le labbra appoggiate sulle mie e con il fiatone per il bacio che ci siamo scamboate, mi domanda:"É uno sbaglio?"
"No..." sussurro io, poi aggiungo:"É che non ci siamo scambiati una parola mentre camminavamo e temevo che tu ti fosso pentito..."
Si allontana un pò e sorride:"Non potrei mai pentirmi di aver baciato la ragazza che desidero da tanto. Adesso sono stato distaccato perché sennó rischio di strapparti i vestiti di dosso qui davanti a tutti..."
Inizio ad avvampare e lui ride:"Peró mi impegneró al massimo per trattenermi."
"Okay..." sussurro io e mano nella mano andiamo a casa di Jason.
*----*
Spero vi piaccia❤❤

È difficile ma non impossibileDove le storie prendono vita. Scoprilo ora