“ Da quali stelle siamo caduti per incontraci qui? ”
F r i e d r i c h N i e t z s c h e
CAPITOLO 10.
Pranzo insieme a Ray da più o meno una settimana. Sempre la solita routine: viene a prendermi a scuola, e poi andiamo nel nostro ristorante di fiducia. Ho scoperto da poco che possiede abbastanza soldi da poter comprare una villa a Miami. Suo padre faceva l'avvocato, ora non più, ma gli spedisce spesso denaro. Aveva detto di essere indipendente, la prima volta in cui ci siamo visti, fortuna che non me la sono bevuta.
Ho avuto modo di conoscere meglio Tecla, il mio sesto senso non si sbagliava: è simpatica.
Oggi Darla non è venuta a scuola, Max l'ha portata fuori città, di nuovo. Vorrei metterla in guardia per l'ennesima volta, ma sembra così felice.«Com'è andata?» domando, mentre camminiamo lungo il corridoio.
Tecla sbuffa. «Uno strazio. Beckër domani vuole interrogarci tutti, sui venti argomenti che ha spiegato oggi. È disumano» esclama.Serro le labbra. «In effetti» mormoro. Io e lui non ci parliamo più, finge persino di non vedere la mia mano alzata quando so una risposta, o quando voglio chiedere di andare in bagno. Mi tocca farmela sotto, nelle sue ore. «Cambierò classe» esordisco. «Proprio a causa di Beckër, non mi trovo bene con lui. E poi, ho sentito dire che l'altra docente di spagnolo è abbastanza tranquilla, anche gentile.»
«Lo avrei fatto anch'io, se solo non mi fossi affezionata ai miei compagni di classe. A te, però, potrebbe convenire.» Già. Incontrerò sicuramente alunni migliori di quella gabbia di matti. E potrò finalmente tirare un sospiro di sollievo.
Tutti i professori hanno firmato il documento che mi permetterà di andare in un'altra classe, manca solo Beckër. E l'approvazione del Preside, ma sono sicura accetterà. Parli del diavolo e spuntano le corna: Mr. Turchia è appena uscito dall'aula. «Vado a parlargli» dico. «Ci vediamo all'uscita.»
Tecla annuisce. «Buona fortuna» proferisce in tono scherzoso, poi la sua faccia torna seria. «Ti servirà» aggiunge.
Ha ragione. Ogni volta in cui mi avvicino a lui, sento sempre così caldo. Sarà per via delle fiamme dell'inferno che lo circondano.«Professore» lo chiamo, e alza lo sguardo dal telefono. «Vorrei chiederle una firma» prendo il foglio dallo zaino, e glielo mostro.
Lo legge. «Cambia classe?» domanda.
«Sì.»
«Perché?» È vestito bene, come sempre. Ha una camicia bianca, la giacca scura e dei normali jeans. Forse sarà più povero di me, ma almeno ha stile.Incrocio le braccia al petto. «I miei compagni sono pessimi, a parte Darla, e poi...»
«E poi il Professor Beckër è troppo severo, acido, stronzo, insensibile e antipatico. Giusto?» continua al mio posto.
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ʙᴏʀɴ ᴛᴏᴏ ʟᴀᴛᴇ - A forbidden love story
ChickLit«Allora spero Lei non sia un insegnante, perché è l'ultimo a poter parlare di educazione.» Trattiene un sorriso. «La speranza è l'ultima a morire, no?» Che vuol dire? Non può lasciarmi così, nel mistero. Eppure se ne va, con testa alta e spalle larg...