“ Il bipensiero implica la capacità di accogliere simultaneamente nella propria mente due opinioni tra loro contrastanti, accettandole entrambe. ”
G e o r g e O r w e l l
CAPITOLO 9.
È tutto sotto controllo. Insomma, stavo solo per baciare il mio professore di spagnolo. Capita a chiunque, no?
A me neanche piace quello. Non in maniera eccessiva, ecco. Sarà stato un attimo di debolezza da parte di entrambi, e lui ha riacquisito la lucidità in tempo, molto prima di me.Domani chiariremo, sono sicura che anche Beckër avrà qualcosa da dirmi.
Un bacio non nasce dal nulla. A me piace un po', dunque, se i miei calcoli sono esatti, non dovrei essergli del tutto indifferente. Spero.Dio mio, a cosa penso? Sperare di piacere ad Ates Beckër è da folli.
Getto nel lavandino il cucchiaio col quale ho mangiato lo yogurt, e vado a sedermi sul divano.
Prima ho fatto una doccia, mi ci voleva proprio, o i miei capelli avrebbero preso le sembianze di quelli di Marge Simpson.Accendo la televisione e cerco qualche film interessante. Dubito possa trovarlo, verso le sei del pomeriggio, di solito, non trasmettono mai nulla di mio gradimento.
Mi metto composta, quando sento la porta d'entrata aprirsi.
Max e Ray ne varcano la soglia, continuando a parlare fra loro come se io non ci fossi.«Mi farò quella cameriera, prima o poi, Ray.» Sapevo che mio fratello avrebbe fatto soffrire Darla. Ho deciso di non metterci lo zampino, è abbastanza grande da comprendere da solo che è un coglione.
Ray rotea gli occhi in aria. «Ti ricordo che frequenti già una ragazza.»
L'altro sbuffa. «Lo so, ma non è mica qualcosa di serio. Io e Darla siamo... due che fanno sesso e si dicono frasi dolci. Non è una relazione, questa.»Non voglio sentire altro, perciò mi alzo in piedi. «Meriteresti tanti di quegli schiaffi» bofonchio.
Ray annuisce, poi mi indirizza un sorriso. «Rimani, Joe. Parliamo un po'» tenta di convincermi.«Finché Max ci delizierà della sua presenza, io starò nella mia camera» rispondo con tono secco.
Lui prende le chiavi rimaste infilate nella serratura della porta. «Tranquilla, sorellina, sto andando via. Io e Darla andiamo al cinema.»Spalanco le braccia, come se mi fossi tolta un peso di dosso. «Oh, per fortuna» esclamo.
«Ci vediamo domattina, ragazzi. Au revoir.» Il suo accento francese è pessimo, ma non posso dire niente in merito, dato che non sono neppure sicura sia francese.Quando se ne va, Ray mette entrambe le mani in tasca. «Finalmente soli» mormora.
«Già» sospiro.
Indossa una maglietta bordeaux e dei semplici jeans. Si passa una mano fra i capelli, scompigliandoli. «Noi... Quant'è che tentiamo di baciarci?» domanda scherzosamente, forse lo fa per non rendere pesante la situazione.
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ʙᴏʀɴ ᴛᴏᴏ ʟᴀᴛᴇ - A forbidden love story
أدب نسائي«Allora spero Lei non sia un insegnante, perché è l'ultimo a poter parlare di educazione.» Trattiene un sorriso. «La speranza è l'ultima a morire, no?» Che vuol dire? Non può lasciarmi così, nel mistero. Eppure se ne va, con testa alta e spalle larg...