8. Come in un film

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“ Un insegnante è un minatore di talento

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“ Un insegnante è un minatore di talento. Non ha il diritto di estrarlo: ne ha il dovere. Ha di fronte gli stessi ragazzi, giorno dopo giorno. Sa dove cercare, se ha voglia di farlo. ”

S e v e r g n i n i

CAPITOLO 8.

Piove, il cielo è così scuro che sembra sia andata a scuola di notte. Per mia fortuna, il diluvio è iniziato poco dopo il suono della campanella, e i miei capelli sono perfetti. Perché quando li lascio asciugare senza phon, prendono le sembianze della criniera di un leone. Su questo aspetto sono un po' come una sirena. Mi bagno? Corro subito a casa.

Sono in ansia. Ieri ho fatto il test di spagnolo, per iniziare a recuperare la materia. Beckër dice che è meglio evitare di accumulare troppe insufficienze, e su questo ha più che ragione. Spero questo sia andato bene, non voglio essere rimandata.

A proposito, è in ritardo. La sua lezione sarebbe dovuta iniziare un quarto d'ora fa. E qualcuno, prima o poi, se ne accorgerà, dato che fra questa classe e uno Zoo, la differenza è sottilissima. «Che baccano» esclama Darla, con un'espressione infastidita.

«Non smettono di urlare. Quanto caffè bevono a colazione?» Ci riferiamo solo ai ragazzi, le grida provengono da voci maschili. Anche se alcune, pur semplicemente parlando, sembrano delle oche.

Darla sbuffa. «Forse se lo iniettano direttamente nelle vene» risponde. Si abbassa, per prendere qualcosa nello zaino, suppongo un quaderno.
Io torno a scarabocchiare la foto di un uomo che annaffia le piante sul libro di biologia. Da calvo l'ho reso Jason Momoa, l'attore di "Aquaman".

Mi rendo conto solo dopo qualche secondo che tutte le urla sono svanite. Regna un silenzio spaventoso, adesso.
«Bagnato fradicio è ancora più figo» sento sussurrare da una delle due ragazze sedute dietro di me.

Alzo lo sguardo. Ates Beckër, inzuppato d'acqua dalla testa ai piedi, si dirige verso la cattedra. È vero, così è ancora più attraente, non me ne spiego il motivo. «Prima di iniziare con la lezione...» mormora, cercando nella ventiquattrore. Prende un foglio, lo osserva, subito dopo incrocio il suo sguardo. «Complimenti, Signorina Green» dice, con un sorriso.

È il mio test. Mi alzo, andando da lui. Quando prendo il foglio fra le mani, non posso credere ai miei occhi.
«Ha preso una "B", sono fiero di Lei» pronuncia, senza permettere alla classe di sentire. D'accordo, i voti sono privacy, ma questa "B" vorrei sbatterla in faccia a tutti. Specie a Roxanne e Zack.

Mi mordo il labbro. «Non sa quanto ho studiato per questo test.» Tantissimo, letteralmente fino allo sfinimento. Nonostante Max ha dovuto prepararmi tre tazze di caffè, a un certo punto non sono più riuscita a rimanere sveglia. Fossi sopravvissuta qualche minuto in più, avrei preso la mia prima "A".

ʙᴏʀɴ ᴛᴏᴏ ʟᴀᴛᴇ - A forbidden love storyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora