5. Sono spietato ma non insensibile

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“ Sai che abbiamo messo delle regole: non devono sapere che sei l'anima, sei la mia metà

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Sai che abbiamo messo delle regole: non devono sapere che sei l'anima, sei la mia metà.

M a r r a c a s h

CAPITOLO 5.

«Certo che no. Non ho intenzione di prendermi gioco della mia amata Darla» esclama Max, indignato dal mio terzo grado.

Lo scruto dalla testa ai piedi. «Sarà meglio per te» mormoro. Mi stendo sul mio letto, dopo aver scarsamente tentato di studiare spagnolo. Le lingue straniere non mi entrano in testa, è più forte di me, e non posso farci nulla. Che vada a farsi fottere, Mr. Posso Rovinarti La Vita In Meno Di Due Secondi.

Max si siede accanto a me, prende in mano il mio quaderno e inclina la testa di lato. «Perché non ti fai dare qualche ripetizione? Il tuo cervello ha scarse capacità di assimilazione e studiare da sola lo farebbe esplodere.»

Rido sarcasticamente. «Tu sì che sai come consolarmi. Anche se fossi madrelingua spagnola, avrei comunque dei voti del cazzo. Il Professore ce l'ha con me, e tu lo sai benissimo» rispondo secca. Ates Beckër è un uomo privo di sentimenti, educazione e soprattutto rispetto verso noi studenti.

«Ho un'idea.» La sua espressione e il suo tono di voce mi convincono. Perciò, mi metto subito seduta e alzo entrambe le sopracciglia, curiosa del suo suggerimento. «Assicurati che sia in una classe vuota, bussa prima di entrare, piazzati di fronte a lui e indossa gli stessi abiti che avevi durante il tuo primo secondo di vita.»

Aggrotto la fronte. «Cioè?»
«Nuda. E in caso non bastasse...»

Lo blocco subito. «D'accordo, ho capito, non ascolterò mai più i tuoi consigli. Peggiori di giorno in giorno, Max.» Sbuffo, per poi lasciarmi nuovamente sprofondare con la testa sul cuscino.

«Ad ogni modo» bofonchia. «Anche tu te la fai col mio migliore amico. Come va?»

Sgrano gli occhi. «Io non...» Dio mio, come può pensare a una cosa simile? «Siamo usciti insieme soltanto una volta» cerco di mantenere la calma e non strillare.

È trascorsa una settimana da quella passeggiata. Odio pensarlo, ma non mi sono mai annoiata così tanto. D'un tratto, abbiamo esaurito gli argomenti e il silenzio che si è creato è stato talmente imbarazzante che mi sono messa a parlare con un venditore ambulante. Si chiama Mike, ha una moglie e il lavoro dei suoi sogni è creare una nuova marca d'auto. In quel momento trovavo interessante anche solo sentirlo respirare.

Certo, Ray devo ancora conoscerlo bene. Mi piace, ma per adesso non sento alcuna connessione fra noi. Penso che dovrei uscirci di nuovo, magari era solo la serata sbagliata.

«Va bene, Joe, rilassati. Qualunque cosa accada fra voi, assicurati che Ray abbia sempre a portata di mano dei preservativi. Non voglio diventare zio, o meglio, non a causa di Ray. Tuo figlio nascerebbe orfano di padre.»

ʙᴏʀɴ ᴛᴏᴏ ʟᴀᴛᴇ - A forbidden love storyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora