24. Febbre e medicine

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“ Tu sei fatta per essere amata, non per essere compresa

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Tu sei fatta per essere amata,
non per essere compresa.

O s c a r   W i l d e

CAPITOLO 24.

Vedo Darla, in fondo al corridoio, parlare con Logan. Evito di pensare al guaio combinato da Max, anche se prima o poi mi toccherà parlarle.
«Joelie» pronuncia una voce maschile alle mie spalle.

Poso i libri nell'armadietto e prendo un foglio. Dopodiché, mi volto. «Ciao, Zack. Dimmi» rispondo. Non so cosa voglia da me, ed è la prima volta che lo sento pronunciare il mio nome. Di solito usa appellativi poco gradevoli.

«Io...» Si schiarisce la voce, e abbassa lo sguardo. «Sai se Roxanne sta bene? È parecchio che non parliamo» mormora.

Incrocio le braccia al petto, questo perché ho freddo. E credo di essermi leggermente ammalata. «Non ci confidiamo molto, ma sì, sta bene. Dovresti parlarle, Zack. La cazzata che hai fatto non è poi così enorme.» Ha fatto in modo che Ates andasse via, ma ora è tornato. Deve solo spiegarle perché lo ha fatto, e sono sicura abbia avuto un motivo più comprensibile, rispetto a Darla.

«Dici sul serio?» chiede.
Annuisco. «Posso sapere perché lo hai fatto?» È una domanda più che lecita, potrei dargli un consiglio migliore.

Sospira. «Mi piace. Anzi, sono innamorato di lei da troppo tempo. Non ho mai avuto il coraggio di dirglielo, e mi è sempre toccato ascoltarla mentre parlava di quelli con cui usciva. O di quelli che le piacciono. Sono due anni che stravede per Beckër; ho provato a dirle che è troppo grande per lei, che è solo il suo professore. Ho provato con ogni scusa. Non voleva saperne, e questo mi ha portato a fare quel che ho fatto. Avrei dovuto pensarci due volte. Credevo che, una volta Beckër se ne fosse andato, lei mi avrebbe notato.»

«Se le avessi detto queste parole molto tempo fa, allora sì che ti avrebbe notato, Zack. E poi, dubito tu gli sia del tutto indifferente. Devi solo farle capire che può anche guardarti con altri occhi. Come ho fatto io con...» mi mordo la lingua. Dovrei imparare a pensare, prima di parlare.

Aggrotta la fronte. «Con?»
«Ehm... lascia perdere. Ad ogni modo, non aver paura ad esternare i tuoi sentimenti. Sono sicura che a Roxanne manchi molto.» Un po' me l'aspettavo, che lui ne fosse innamorato.

Sorride pigramente. «Va bene. Grazie, Joelie. E... ti chiedo scusa, per come ti ho trattata in passato. Come posso rimediare?»
Gli stringo la mano. «Nessun rancore» rispondo. Anche se in passato ho desiderato gli accadessero le peggio cose.
Roxanne entra nell'aula musica, e Zack la segue a ruota.

Devo ammettere che è strano sentirsi dire dalla propria compagna di banco che il mio ragazzo è davvero bono. Ma non posso farci nulla. In più, non avrei motivo di essere gelosa. Gli occhi di Ates cambiano totalmente, non appena incontrano il mio sguardo.

ʙᴏʀɴ ᴛᴏᴏ ʟᴀᴛᴇ - A forbidden love storyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora