“ Siamo irresistibilmente attratti da chi ci creerà i problemi che ci servono per la nostra evoluzione personale. ”
A l e j a n d r o J o d o r o w s k y
CAPITOLO 28.
Non sono ancora riuscita a vedere un granché di Roma, dato che dopo dieci ore di viaggio ci siamo subito diretti in albergo per riposare un po'. Quel poco che ho visto, però, è magnifico. In Italia è tutto così verde e azzurro, i colori sono talmente accesi che mi sembra di star guardando una foto, come se fosse stata modificata con un filtro. L'America è più spenta, su questo non ci sono dubbi.
Ho dormito per tutto il viaggio, ma nonostante questo, sono ancora stanca. Fisicamente, più che mentalmente.
Non appena siamo scesi dall'aereo, Logan era così euforico da volerci risalire. Beckër ha dovuto afferrarlo per il polso, per non lasciarlo fuggire. Ha liberato la presa solo quando abbiamo messo piede in hotel.
Smith, invece, è stato più occupato a parlare con noi ragazze. Possibile che nessuno abbia mai notato questo suo fare da squilibrato? E se fosse solo una mia impressione? Anche se ne dubito, a me non sembra un comportamento nella norma.
L'albergo è così grande da sembrare una di quelle ville che si vedono solo nei film, quelle che soltanto uno come Donald Trump può permettersi di possedere. I miei occhi, come penso anche quelli di tutti gli altri, si sono soffermati ad ammirare la piscina.
C'è un sole che spacca le pietre, e la gente ne approfitta per farsi un bagno. È estate anche in inverno, qui? Gli italiani non vedono mai la neve?
«Professore,» esordisce Logan, massaggiandosi il polso finalmente libero, «possiamo fare un bagno? Ha visto quant'è bella quella piscina?» la indica oltre il portone in vetro.
Ates fa per rispondere, la sua espressione poco convinta fa intuire già quel che dirà. Ma Smith lo anticipa. «Per me va più che bene. Voi, ragazze, cosa ne pensate?»
Nel sentire quest'ultima frase, Ates aggrotta la fronte, ha un'aria interrogativa, ma poi decide di sorvolare.Un coro di voci femminili esclama «sì!», io decido di starmene in silenzio, ma desidero come tutti loro immergermi in quella piscina.
Fortuna che la Davely ci ha fatto vedere le foto dell'albergo, per farci un'idea di come sarebbe stato. E io ho da subito pensato di portare il costume da bagno, prima ancora di fare la valigia.
In poco tempo, riusciamo a salire le scale e raggiungere le stanze.
Io, Tessa, Darla e Yasmin scegliamo quella più grande, sembra fatta apposta per noi, ha quattro letti singoli. Logan posa la sua valigia accanto alla mia. Sobbalzo. «Non puoi stare qui» esclamo.
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ʙᴏʀɴ ᴛᴏᴏ ʟᴀᴛᴇ - A forbidden love story
أدب نسائي«Allora spero Lei non sia un insegnante, perché è l'ultimo a poter parlare di educazione.» Trattiene un sorriso. «La speranza è l'ultima a morire, no?» Che vuol dire? Non può lasciarmi così, nel mistero. Eppure se ne va, con testa alta e spalle larg...