Epilogo - L'esistenza del filo rosso

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“ Lascia che io vivaUn amore romanticoNell'attesaChe venga quel giorno ”

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Lascia che io viva
Un amore romantico
Nell'attesa
Che venga quel giorno

G i g l i o l a      C i n q u e t t i

EPILOGO.

Certo, camminare vestita da sposa per le strade di Parigi non è la migliore delle idee. In più, le urla alle mie spalle di Max, Darla, Tecla e Logan non aiutano.

Sono diventata una fotografa di successo, internazionale. Non me lo sarei mai aspettata da me. Ultimamente, però, le richieste sono scese. È per questo che il capo della mia azienda ha proposto di organizzare un finto matrimonio fra me e Paul Rekans, produttore discografico.

Parigi ci è sembrato il luogo adatto, simboleggia l'amore e sarebbe tutto più credibile.
Ero sull'altare, quando ho pensato che questo mi avrebbe rovinato buona parte della mia vita, e che io, se sto male quando mento a una sola persona, figuriamoci a intere Nazioni.

Ho ventisei anni, una carriera brillante. Perché dovrei aggrapparmi ad una menzogna? Ci sarà tantissimo tempo per tornare a guadagnare come agli inizi. Bisogna solo avere pazienza.

In tutto ciò, non ho ancora visto la Torre Eiffel, nonostante mi trovi a Parigi da tre giorni. Siamo stati impegnati con i preparativi e a me è toccato anche imparare a memoria delle frasi sdolcinatissime da dire di fronte ai giornalisti.

Oh, giusto.
I giornalisti.

Anche loro mi stanno seguendo.
D'accordo, è il loro lavoro. Ma sanno benissimo come rompere le palle.

Ho deciso di tenere il mio cognome.
Green. Cambiarlo mi avrebbe aiutato a dimenticare quel figlio di puttana che per anni ho chiamato "papà."
Ma vorrei fare la differenza. Mostrare a tutti che i Green non sono solo assassini e crudeli. Da quando David è morto, si è parlato di lui parecchio.

Ecco perché è stato difficile entrare nel mondo del lavoro, per me. Ma alla fine ce l'ho fatta.

Sono cambiata. Caratterialmente ed esteticamente.
Sono più forte.

I miei capelli da biondie ricci, adesso sono diventati neri e perfettamente dritti. Lunghissimi, ricadono sul basso della mia schiena.
Non ho perso alcun chilo. Anzi, sono aumentati di un po' e sto benissimo. Mi sento a mio agio. Sono in normopeso, finalmente.

«Joelie, vuoi fermarti?» strilla Max.

Sospiro, ascoltandolo. I giornalisti seguono ogni mio movimento, sono ormai abituata a far finta che non ci siano.
«Che c'è, Max?» domando.

Massaggia il ponte del naso col pollice e l'indice. «Hai sul serio il coraggio di chiederlo?»

«Be'... sì.»

ʙᴏʀɴ ᴛᴏᴏ ʟᴀᴛᴇ - A forbidden love storyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora