37. Spazi nel cuore

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“ È la natura stessa della vendetta, che percepisce il tempo al contrario: più ne passa e più il desiderio aumenta

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È la natura stessa della vendetta, che percepisce il tempo al contrario: più ne passa e più il desiderio aumenta.

R o c c o   S c h i a v o n e

CAPITOLO 37.

Sono praticamente sveglia, dovrei soltanto aprire gli occhi, ma sono troppo pigra per farlo.
Ho dormito benissimo, dopo tante notti in cui non ho fatto altro che pensare fino a farmi scoppiare la testa.

Una sensazione di piacere mi provoca dei piccoli brividi sul collo. Ates mi sta accarezzando i capelli.
Sorrido pigramente, costringendomi ad aprile le palpebre.
«Buongiorno» sussurro con la voce ancora impastata dal sonno.

Lui è più che sveglio. Non è più sdraiato, ma leggermente seduto, le spalle sono poggiate contro il cuscino alzato, che ricade sulla testiera del letto.
«Buongiorno» ricambia col tono un po' rauco. «Hai dormito bene?»

«Decisamente sì. Da quanto sei sveglio?»
«Abbastanza da essere andato a comprare la colazione per te. Io ho già mangiato, non so resistere al dolce.»

Mi accorgo solo ora che non è... nudo. E neanche fra le coperte. Indossa la canottiera bianca, infilata nei jeans.
«Non faccio colazione» bofonchio.

«È il pasto più importante della giornata. Ti dà forza. In questa casa si fa colazione; e non si discute.»

Mi mordo l'angolo della bocca, mettendomi seduta. «Se io farò colazione, tu non dovrai fumare per tutta la giornata. Ci stai?»

Corruga la fronte. «Tutta?»
Annuisco. «Tutta. Senza eccezioni.»
Sospira. «D'accordo. Ti va di sigillare il patto con un bacio?» propone.

Non me lo faccio ripetere due volte. Salgo a cavalcioni su di lui, facendo scontrare la mia intimità con la sua, purtroppo coperta. Mi inarco in avanti, lasciandogli un bacio sulle labbra.
«Perciò, affare fatto?» sorrido.

Lui ricambia. «Affare fatto.» Prende una ciocca dei miei capelli, arricciandola attorno al suo indice. «Sembri un angelo quando dormi, lo sai?» sussurra.

«E quando sono sveglia, invece?»
«Sempre un angelo. Ma un po' sperduto» risponde.

Un altro bacio.
Avrei voluto anch'io vederlo dormire.
Faccio scorrere la mano su di lui, dal petto all'addome. Quando arrivo alla cintura, tento di toglierla via.
Mi ferma. «Non ora, Joelie. Faremo tardi a scuola e io devo ancora parlare col preside. Non posso dargli buca per la seconda volta di fila.»

ʙᴏʀɴ ᴛᴏᴏ ʟᴀᴛᴇ - A forbidden love storyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora