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Jimin quando non lavorava aveva due opzioni,bazzicava in discoteca per divertirsi con le sue vittime o si perdeva ad osservare al di fuori della finestra del suo appartamento, magari tra tutte quelle persone poteva esserci il suo prossimo Alfa da punire.
Si stava asciugando le mani, le aveva appena lavate a dovere, il sangue si insinuava sotto le unghie, ecco perché usava sempre una spazzolina per pulirle perfettamente.
Gli scivolò dalle mani l'asciugamano finendo a terra,scostò di fretta la tenda, un cappellino nero aveva attirato la sua attenzione.
Aveva gli occhi incollati al vetro, voleva vedere dove andava, era un ottima occasione per poter sapere di più di quel dannato Alfa.
Il telefono iniziò a squillare, voleva lasciarlo suonare ma era la suoneria selezionato per il suo lavoro, se non eri reperibile la tua corsa la prendeva un altro, sfortunatamente le sue spese quel mese erano state cospicue, doveva guadagnare quanto più possibile.
La cosa fastidiosa era il fatto che Jimin fosse convinto di averlo in tasca, si rese conto di averlo appoggiato sul letto.
Ci avrebbe impiegato un attimo per recuperarlo, un tempo impercettibile, peccato che quando ritornò davanti alla finestra Taehyung era sparito, volatilizzato, maledisse quella dannata chiamata.
Un' altra occasione sprecata, odiava sempre di più quel cappellino, magari era un portatore di iella, ma per Jimin.
Taehyung si era diretto nella palestra dove lavorava, aveva indossato la sua tenuta bianca, i guanti del medesimo colore, su una mano teneva la maschera protettiva, sull'altra il fioretto.
Lui era l' insegnante di scherma, amava quello sport e il suo lavoro, i ragazzi a cui dava lezioni erano appassionati quasi quanto lui.
Indossò la maschera, si posizionò con il fioretto e iniziò un duello con uno dei suoi allievi.
I movimenti di Taehyung erano veloci e fluidi, era molto difficile vedere dove ti avrebbe colpito, la sua concentrazione era invidiabile, prestava attenzione solo al suo avversario e ai suoi movimenti, i colpi opposti finivano a vuoto, gli schivava tutti senza nessuna difficoltà, i suoi allievi aspiravano ad arrivare ai suoi livelli.
Terminato il duello si tolse la maschera gettandola a terra, aveva un sorriso stampato in volto, si asciugò le gocce di sudore e si congratulò con il suo allievo.
Anche se non lo aveva colpito aveva percepito i suoi miglioramenti, la tenacia che mettevano tutti nelle lezioni e nel duello era molta e costante, era quella invidiabile, la determinazione era fondamentale per arrivare ad ottenere grandi risultati.
Ripeté un nuovo duello, la conclusione era sempre con la sua vittoria, ma anche questa volta si complimentò con il suo sfidante.
La sua lezione terminò e sotto la doccia pensò ad una determinata persona, il suo corpo reagì subito a quel pensiero risvegliando un certo appetito.
Era rimasto solo negli spogliatoi, poteva concedersi di prendersi cura del suo problemino tra le gambe.
Si immaginò di averlo davanti a sé, il culo esposto davanti a lui, si leccò le labbra e con quell'immagine iniziò a muovere la mano sulla sua erezione fino a raggiungere il culmine.
Non vedeva l'ora che arrivasse mercoledì per poterlo rivedere, adorava le cosce ma non bramava quelle del pollo fritto.
Abbastanza soddisfatto si asciugò, iniziò a vestirsi, controllò nel suo borsone, in una tasca cucita da lui teneva un coltello, si assicurava sempre che ci fosse ancora.
Se qualcuno lo avesse trovato avrebbe pensato che lo tenesse per difesa, infine nei vicoli lì della zona girava parecchia gente strana e a volte perfino violenta.
Ma non era esattamente per difesa, ma bensì per attacco, era stato utilizzato e pulito più di qualche sporadica volta.

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