Beta (Vmin)

21.

Yoongi dopo aver salutato Jimin era rientrato nel locale, il suo sorriso si era ampliato vedendo la figura del suo omega preferito, peccato non fosse veramente suo, lo avrebbe desiderato così tanto.
Sospirò mettendosi al piano, iniziò a suonare e sentiva già i suoi occhi su di lui, era sempre in prima fila, forse uno di questi giorni avrebbe racimolato il coraggio per farsi avanti, per chiedergli un appuntamento, un semplice caffè, ma al momento si accontentava del suo sguardo, della sua attenzione, sperava che almeno in quel brevissimo lasso di tempo non pensasse a quel maledetto Alfa.
Nei pensieri di Hobi non rientrava il suo migliore amico al momento, affollavano la sua mente dei piccoli frammenti, ricordi che si accavallavano tra loro, tutti riguardanti la sera in cui l'alcool era stato il vero protagonista, ma quello che lo fece arrossire lievemente fu il contatto che ricevette in quel frangente.
Eh già, nella mente del bel Omega si celava il ricordo dell' aiuto che aveva ricevuto da Yoongi, ma avrebbe finto di non ricordare, era troppo imbarazzante.

Nel frattempo qualcuno stava rientrando in casa quando notò una figura oscillante davanti a lui, a poca distanza, ridacchiava facendo fatica a reggersi in piedi, sicuramente aveva alzato il gomito un po' troppo, chissà a che numero di birre era arrivato, chissà se la bottiglietta che teneva in mano fosse finita o meno.
Jimin ridacchiò vedendo quella scena, il tizio stava cercando di centrare il cestino, quando non ci riuscì la bottiglietta cadde a terra, lì si innervosì, e il Beta si bloccò sul posto quando venne investito dalla profumazione che conosceva ma che voleva odiare.
Ma non fu l' unico a percepire un aroma familiare, l' agitazione di essere scoperto aumentò la sua profumazione attirando colui che poteva percepirla facilmente, o l' unico che poteva farlo.

"Jimin".
Biascicò con un sorrisetto in volto dopo averlo individuato a poca distanza.
"Sei veramente tu? Ahahhaha sei bello anche se sei un'allucinazione".
Ridacchiò non distogliendo lo sguardo, Jimin avrebbe avuto il tempo di filarsela senza nessun problema, infine l' altro era troppo ubriaco per poterlo raggiungere, eppure rimase lì fermo a fissarlo.
L' opposto cercò di fare un passò verso di lui ma non ci riuscì, inciampò sui suoi stessi piedi ritrovandosi inginocchiato a terra, non finì a baciare il suolo solamente perché il poco istinto che possedeva lo spinse a tenersi sollevato con le mani, non era illeso ma poteva andare peggio.
"Ahahhaha non pensavo di ridurmi così, hahaha sono patetico".
La risata stavolta era amara, la testa chinata.
Taehyung non era mai stato socievole ma non era nemmeno mai stato completamente solo, aveva perso il suo migliore amico e ora ero combattuto con una strana attrazione che non si limitava ad essere solo fisica.
"IL POLLO È PIÙ BUONO SOLO SE ME LO CONSEGNI TU".
Urlò alzando il viso puntandolo di nuovo su il Beta che non si era ancora mosso.
"Dormirò qui".
Piagnucolò buttandosi a terra.
Jimin ridacchiò, pensava che stesse scherzando, poi gli venne il dubbio quando non parlò più.
Non poteva crederci, quell' imbecille stava veramente dormendo, lo sentì russare quando si avvicinò, sospirò, imprecò, non poteva lasciarlo lì.
Si piegò e con tutta la sua forza riuscì a caricarlo in spalla, era pesante, ma fortunatamente casa sua non era distante.
Arrivati sulla soglia lo mise seduto con la schiena appoggiata alla porta, gli ispezionò le tasche cercando le chiavi, l'opposto ridacchiava perché evidentemente gli stava facendo il solletico.

"Allucinazione, il tuo profumo è sempre più buono".
Jimin scosse la testa osservandolo, era proprio messo male ma non poteva non ridere.
Aprì la porta sorreggendo l' Alfa, poi lo prese per le braccia e lo trascinò dentro, non avrebbe mai immaginato di trovarsi in quella situazione.
Jimin aveva fatto la sua opera di bene, lo aveva aiutato, poteva andarsene, lo stava per fare.

"Allucinazione, puzzo, mi fa il bagnetto?"
Ridacchiò, era disteso su pavimento mentre si sorreggeva sui gomiti.
Il Beta non era così sicuro che fosse così tanto ubriaco, ma nonostante quel dubbio non se ne andò.