9.

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Din....don..
Mercoledì era arrivato, la consegna puntuale e fumante, il fattorino aveva una missione, rubare un piccolo oggetto appartenente all'Alfa.
Taehyung non sapeva che Jimin era arrivato dieci minuti prima, aveva fatto il giro dell' isolato per ispezionare meglio il quartiere, doveva vedere se in quella zona fossero posizionate delle telecamere.
Finito la verifica salì le scale con la sua borsetta  tutto soddisfatto, niente sorveglianza e scale d'emergenza posizionate vicino alla finestra dell' appartamento di suo interesse, semplicemente perfetto.
La scena si ripeté, l'Alfa distratto aveva dimenticato il portafoglio sopra il tavolo della cucina, ottimo, se non avesse avuto quella scusa avrebbe finto un bisogno impellente pregando di usare il bagno, ogni piano A doveva avere di norma un piano B.
Diciamo che il piano A era stata questione di fortuna, di speranza del Beta nel aver intuito che a volte l'Alfa era sbadato.
Mentre lui andava a prendere il portafoglio lui scaltramente allungò la mano verso l'appendiabiti, tolse il cappello pressandolo e infilandolo successivamente sotto la giacca, non si notava nulla esternamente.
Il suo sorriso fu molto più accentuato quando ritornò Taehyung con i soldi in mano, pagò tutto e se ne andò come sempre.
Quando si sarebbe accorto della sparizione del cappello lui sarebbe stato lontano, senza prove per accusarlo del furto.
La consegna che eseguiva per lui solitamente era sempre l'ultima, la teneva come se fosse l' ultimo pezzo di pizza, quello che assapori con più lentezza.
Arrivato a casa si tolse la sua tenuta da fattorino, sorrise tenendo tra le mani il cappello, lo annusò, magari uno dei due non era suo ma quello che aveva rubato lo era sicuramente, il profumo che emanava non lasciava dubbi.
Inalò la sua essenza, si stava già eccitando, il suo aroma più quello che aveva in mente di fare lo stava mandando in estasi.
La sua idea iniziale era quella di sottrarre un oggetto, una specie di trofeo, quando però vide la posizione e la mancata sorveglianza lì venne in mente altro, tali informazioni erano troppo succulente per non utilizzarle, sarebbe stato uno spreco.
Sotto la doccia iniziò a giocare con se stesso pensando all' Alfa, voleva di più, toccarlo, poter delineare il suo corpo con le dita, percepire il suo calore su di sé, con quei pensieri venne in poco tempo.
Non avrebbe aspettato un'altra settimana per vederlo, gli avrebbe fatto visita sotto altre spoglie, doveva solo decidere il giorno e sperare di trovarlo a casa, solitamente i ladri sperano il contrario ma solo perché loro non desideravano il proprietario dell' abitazione.
Con l' accappatoio che lo avvolgeva iniziò a prepare l' occorrente per la visita che avrebbe fatto a breve, parrucca bionda, mascherina, corde, cloroformio, e qualche piccolo coltello in caso di emergenza, infilò tutto nel suo fidato zaino anonimo.
Indossò un paio di boxer e una maglietta nera, prese in mano di nuovo il cappello e si infilò sotto le coperte con esso, lo strinse a sé e accompagnato da quel buon profumo si addormentò.

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