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Non sarebbe nemmeno servito che Taehyung chiamasse, l' ordine e la quantità non variava mai, ordinazione uguale per ogni santo mercoledì, almeno prima di allora, quando ci fu una variante che Jimin non gradì per niente.
La quantità variò, giusto due porzioni, poteva sembrare una casualità, magari aveva più fame, magari voleva conservarlo, c'erano molte possibilità, eppure nessuna combaciava con quella che stava frullando in testa del Beta, lui lo sentiva sotto pelle, aveva ospiti a cena, pensò che era così sfacciato da organizzare la loro sfida in presenza di una terza persona? Un classico, gli Alfa erano convinti di poter fare qualsiasi cosa, anche andare oltre la decenza.
L'attesa di quel mercoledì per Jimin era stata divisa in due, una parte voleva continuare ad evitare l'Alfa, la parte invece più orgogliosa voleva dimostrargli che non era meno di lui, la seconda aveva sovrastata la prima in poco tempo.
Il suo orgloglio successivamente con l' ordinazione si fuse con la rabbia, avrebbe dovuto consegnare il pollo alla sua ossessione e alla sua maledetta compagnia, magari si trattava del commesso.
Proprio per quel pensiero decise di condire il tutto con una sana dose di stronzaggine, sotto alla sua divisa da fattorino avrebbe indossato altro.
Prese l'ordinazione, da casa aveva preso inoltre un altro capo che avrebbe indossato una volta arrivato a destinazione.
Parcheggiò lo scooter, alzò la sella e afferrò il cappello nero che aveva sottratto a Taehyung, lo indossò, sapeva benissimo che lo avrebbe riconosciuto.
Raccolse la borsetta, si aprì la divisa esponendo la camicia che aveva acquistato nel negozio del rivale, almeno avrebbe inviato delle frecciatine ad entrambi, poco gli importava delle conseguenze.
Suonò il campanello, aveva quasi voglia di lanciargli dietro il pollo come atto conclusivo, ma il cliente lo avrebbe stupido.
Aprì la porta con un piccolo ghigno, lo squadrò senza pudore.

"Il cappellino non è tuo ma non me ne voglia il proprietario ma sta meglio a te".
Lo accolse con quella frase che lo fece arrossire ma che tentò di mascherare con un sonoro sbuffò, facendo finta che non avesse ragione nemmeno sul fatto che lo avesse rubato.

"Vuoi accomodarti?"
Gli chiese trattenendosi nel prenderlo per il culo visto che aveva notato che era teso.

"Prendi il tuo pollo, dammi i soldi che me ne vado".
Controbatté stizzito il Beta, odiava sentirsi messo alle strette, voleva avere lui il comando.

"Ho pagato in anticipo il giorno prima".
Ghignò di rimando.

"Allora vado".
Rispose voltandogli già le spalle dopo aver appoggiato la borsa con il pollo.

Taehyung gli afferrò il braccio.
"Vuoi tirarti indietro? Non dovevamo organizzare una sfida? Hai paura?"
Lo provocò, gli tenne stretto il polso mentre l'opposto voltò il viso di scatto fulminandolo.

"Ti piacerebbe Alfa, volevo solo lasciarti alla tua compagnia".
L' ultima frase la pronunciò con un tono di voce più alto e più rabbioso.

"Ohhhh, Beta, il pollo in più l'ho preso per te, non ti va di tenermi compagnia?"
Si avvicinò al suo orecchio sussurrando.
"Il tuo aroma mi fa impazzire".

Quella maledetta frase rese nervoso Jimin che strattonò il polso liberandosi dalla presa.
L'Alfa rimase fermo senza fare nulla,
mentre i loro occhi non si scollavano.
Il Beta prese una blocchetto e una penna dal taschino della giacca, indaffarato si mise ad appuntare qualcosa sotto lo sguardo attento dell' opposto.
Strappò il foglietto e glielo consegnò.

"Questo lo userai solo per comunicarmi ora e luogo della sfida".
Sbuffò, nel foglietto c'era riportato il suo numero di telefono.

Taehyung lo prese e ghignò, era difficile il ragazzo, questo lo rendeva ancora più appetitoso.
Voleva salutarlo ma Jimin si volatilizzò sbattendo la porta, ancora una volta si malediva per ciò che era successo, non voleva crederci e chissà se mai lo avrebbe fatto, il destino sembrava aver già deciso, ma infondo lui aveva sempre amato infrangere le regole.

- Arriverà il giorno in cui ti strapperò quella camicia, sarà un piacere fare saltare ogni singolo bottone lasciandoti scoperto, completamente succube di ogni mia parte del corpo-.
Pensò Taehyung mentre si rigirava il foglietto tra le mani.

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