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"Ci sei tu, le tue braccia, il tuo profumo, è tutto ciò che mi basta. Sei la casa che non ho mai avuto". 

Quattro fili di quattro persone diverse tra loro si erano intrecciati, due da molto tempo, i rimanenti si erano uniti successivamente.
Le loro vite erano mutate anche grazie al suo aiuto, l' odore di alcool e risse lo caratterizzava ma per loro era diventato il loro luogo di ritrovo, dove ritagliarsi dei momenti di condivisione, dove Jimin e Yoongi si sfottevano a vicenda per il lato un po' zuccheroso che possedevano in presenza dei compagni.
Si sbronzavano e finivano per barcollare al di fuori del locale mentre ridevano cercando di stare in piedi.
Una sera di baldoria avevano stranamente moderato la dose di alcool, perché volevano essere abbastanza lucidi per godersi un bel film, almeno questo era il programma iniziale.
Quando uscirono per dirigersi in parcheggio iniziò a piovere, ma non tutti si misero a correre al riparo.
Jimin si arrestò di colpo, si mise a ridere portando lo sguardo verso l'alto, aprì le braccia portando i palmi rivolti verso il cielo.

"Ho sempre visto ballare sotto la pioggia nei film. Mi sono sempre chiesto se erano pazzi o meno".
Ridacchiò.

"Vuoi provare?"
Chiese Taehyung osservandolo, godendosi quel sorriso che finalmente mostrava senza più nasconderlo, almeno a lui, e questo non poteva che fargli piacere, era troppo bello perché altri ne godessero.

"Si".
Lo guardò abbassando le braccia.

Yoongi sorrise guardandoli, anche a lui non dispiaceva l' idea, la pioggia infine era come una carezza bagnata in quel momento, anche lui infondo era curioso di provare.
Sia lui che Taehyung si avvicinarono ai corrispettivi compagni, sorrisero portando un braccio avanti a sé, porgendo la mano, gli opposti non esitarono un secondo afferrandola.
Distanza lieve, mano sulla spalla, mano sul fianco, ricambio di sorrisi e la danza iniziò.
Un passo avanti, uno indietro, una giravolta, piccole pozzanghere schizzavano goccioline d'acqua che accompagnavano la loro danza.
Si scambiarono anche partner per scherzare, non c'era musica ma quel parcheggio era molto più rumoroso di quanto lo fosse mai stato.
Risate, dolci parole, ecco cos' era la luce, non era essere privi di oscurità, era trovarla nel buio, perché non siamo un' unica cosa, siamo l' insieme di ogni sfumatura, un groviglio di sentimenti, una tavolozza di colori, un' eclissi.

Non avevano solo trovato un compagno di ballo ma un compagno per tutta la vita, le loro mani si sarebbero intrecciate in ogni momento, i loro corpi pure, le loro anime? Anche nelle vite future.

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