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"Succede in un istante, il lupo non è più cacciatore ma la preda braccata da una pecora mascherata".

Jimin parcheggiò l'auto ad un isolato di distanza, non doveva essere così visibile, avrebbe raggiunto l'appartamento a piedi, attraverso i vicoli poco frequentati, il suo mascheramento era meglio indossarlo una volta arrivato a destinazione, lo portava all' interno del suo zaino coricato in spalla.
Arrivato nei pressi della scala si fermò, fece roteare lo zaino portandolo davanti al suo petto, estrasse la parrucca bionda che indossò nell'immediato, successivamente toccò alla mascherina.
Ghignò alzando lo sguardo verso la finestra, rimise lo zaino alle sue spalle e molto cautamente iniziò a salire le scale, le luci erano tutte spente, infine era notte fonda, l'ora perfetta per divertirsi.
Arrivato in cima salì sopra alla ringhiera, si bloccò quando vide la finestra aperta, aveva portato con sé tutto l'occorrente per scassinarla, non si aspettava che fosse così sbadato, soprattutto visto la zona dove risiedeva, in quel quartiere aveva fatto a botte più di una volta indossando quelle vesti.
Incosciente lui ma Jimin decisamente fortunato, fatica risparmiata, si allungò e con un minimo di sforzo era già all'interno dell'appartamento molto silenzioso e buio.

"Mi chiedevo quanto ancora avrei dovuto aspettarti".
Una voce bassa e profonda lo accolse facendolo sussultare, si girò di scatto trovando il proprietario in penombra appoggiato al muro poco distante dalla finestra.

Jimin lo squadrò, il fascio di luce della luna li illuminò il ghigno divertito dipinto in volto, ora la via di accesso aperta acquisiva un nuovo significato, non era lui ed essersi introdotto, era l'opposto che lo stava aspettando.

"Vuoi rubare altro o vuoi le mie attenzioni?"
Si avvicinò portando Jimin ad indietreggiare finendo con le spalle al muro, gli appoggiò le mani ai lati della testa pensano di averlo in pugno, non lo conosceva abbastanza.
Sorrise l'opposto, un sorriso beffardo celato sotto la mascherina, portò le sue mani sulle spalle di Taehyung lo spinse e inverti le posizioni lasciando sorpreso l'Alfa.

"Ho buon gusto".
Si leccò le labbra Taehyung scrutando gli occhi del beta, quest'ultimo tiro fuori dal retro dei pantaloni un coltellino puntando la lama alla gola dell'Alfa.
La fece scorrere lungo la camicia facendo saltare i bottoni di essa fino all'ultimo, lasciando così intravedere un petto allenato e ambrato, lo trovava così appetitoso.
La vittima sembrava troppo a suo agio, lo stava lasciando fare indisturbato, Jimin sospettava che non fosse così docile per via dell' arma, nei suoi occhi non leggeva paura ma ben altro, non provava timore, anzi l'esatto opposto, la situazione lo stava soltanto eccitando.

"Ora consegni te stesso?"
Si azzardò a dire mettendo le mani sui fianchi di Jimin, ora aveva la conferma che sapeva benissimo chi avesse davanti.

Il beta se ne stava in silenzio, il suo piano si era sfumato e quel dannato ragazzo con la sua strafottenza lo stava solo eccitando, lo desiderava ancora di più.
Ma tutto cambiò quando se ne uscì con una frase.

"Arancia e zenzero".
Taehyung si sporse inalando la profumazione di Jimin, gli strinse con più forza i fianchi.
Quelle parole annebbiarono la mente del beta, era impossibile, nessuno poteva percepire il suo profumo, era troppo lieve, quasi inesistente.
Lasciò cadere il coltello dalle mani, lo guardò fugacemente, lo colse di sorpresa, gli diede un calcio tra le gambe e lo fece inginocchiare, approfittò di quel momento per uscire rapidamente dall'appartamento.

Non un Alfa, non può essere, quello era tutto ciò che si ripeteva nella sua mente impanicata.

Beta (Vmin) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora