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"Il diretto interessato non avrebbe mai visto lo sguardo con cui veniva venerato. Quando si diventa il mondo di qualcuno si viene guardati come se non si vedesse nient'altro che voi".

Hobi per quanto era rimasto scioccato da quella scoperta non poteva rinunciare alla sua musica, l'aria di casa quando entrava in quelle mura e sentiva la melodia espandersi, molte volte si era soffermato a guardarlo, ma ora lo vedeva differentemente, spaventoso quanto affascinante e misterioso.
Sapeva che entrambi erano sotto protezione di inibitori visti i trascorsi, eppure in quel momento il suo profumo era così vivo nei suoi ricordi che sembrava fosse nell'aria in quel momento, che lo stesse avvolgendo mentre stava suonando il piano, mentre quelle sue dita affusolate accarezzavano con decisione i tasti senza nemmeno guardarli.
Non si era mai soffermato su quei dettagli o probabilmente avevano subito un'importanza diversa dopo aver scoperto che era lui il suo predestinato.
Nel profondo era grato che fosse ricaduta su di lui tale carica, perché nonostante provasse ancora sentimenti per Taehyung la sorte era stata magnanima, le aveva regalato qualcuno che creava pura magia quando entrava in contatto con il pianoforte, la sua arte era sempre stata un abbraccio invisibile quando il cuore gli doleva.
Era anche il custode di svariate lamentele, che fosse stato per lavoro o altro lo aveva sempre ascoltato senza mai metterlo a disagio.
Yoongi mentre suonava si voltò verso di lui richiamato dal suo sguardo, alzò leggermente gli angoli della bocca facendo un piccolo sorriso, il cuore dell'opposto sembrò rispondere a ciò aumentando il suo battito.
Per la prima volta l'omega mise in un angolo la sua razionalità verso i sentimenti per il migliore amico, lasciò la libertà al suo cuore di liberarsi da quelle catene che lo avevano imprigionato per troppo tempo, avrebbe ripreso in mano la sua vita.
Il locale era gremito di gente, ma le voci erano ovattate, in lontananza, quasi annullate, per i due si era formata una specie di bolla con solo loro all'interno, i loro sguardi silenziosi, i loro piccoli sorrisi, era un piccolo passo per iniziare a conoscersi.
Hobi doveva accettare che ciò che provava per l'Alfa di sua conoscenza era gratitudine, era affetto, anche un po' di ossessione, ma forse tutto ciò non rientrava nella sfera di un amore sano verso il proprio compagno.
La persona che ora stava guardando era il cambiamento, qualcosa di ignoto, era questo che lo spaventava, perché lui si era adagiato alla zona comfort.
La sua conoscenza si fermava a colui che era sempre stato al suo fianco, ma entrambi avevano bisogno di espandere amicizie e amori se non erano predestinati, questo non voleva dire escludersi dalla vita dell'opposto, loro sarebbero sempre rimasti una famiglia, in qualsiasi caso, in qualsiasi evenienza, nonostante la loro vita avrebbe preso qualche strada diversa.

Terminato di suonare Yoongi prese coraggio e andò verso il tavolo di Hobi, il loro sguardo rimase sempre intrecciato, anche mentre il pianista si sedette.
Le uniche parole che si udirono furono quelle rivolte al cameriere per la loro ordinazione, non dissero altro, fu una compagnia silenziosa ma carica di aspettative future che avrebbero preso il loro tempo, avrebbero sfruttato le parole successivamente, il silenzio in certi casi valeva molto di più di futili chiacchere.
Infine il caos stava già riempiendo i loro pensieri.

Due migliori amici avevano bisogno di ritrovarsi, di chiedersi scusa a vicenda, l'omega per il gesto che aveva fatto, l'Alfa per non aver capito cosa provasse l'opposto per lui.
Due nuove conoscenze invece avevano bisogno di darsi almeno una possibilità, di scoprire se il destino aveva scelto bene, le basi sembrano esserci nonostante il timore di entrambi.

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