otto

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<<Ehilà>> la voce metallica di maria in filodiffusione mi fa leggermente saltare, troppo concentrata a buttare giù qualche idea per un nuovo inedito.
<<Ehi Maria, che spavento, devo ancora abituarmi alle tue comparse improvvise>> rido. <<Che scema che sei. Senti, posso rubarti qualche minuto? Volevo parlare un po'>>. <<Certo figurati, con piacere>> chiudo il mio quadernetto e lo metto di nuovo sul comodino. <<Ti sei ambientata un po'? Come sono andati questi primi giorni?>> mi chiede con premura ma con un pizzico di curiosità che riesco a percepire dal tono della voce. <<Si, mi sono ambientata e mi sto trovando molto bene in realtà. La mia paura era trovare difficoltà ad integrarmi in un gruppo già formato, ma a dirla tutta sono stati tutto molto cordiali e gentili. Io generalmente non sono abituata a situazioni del genere, quindi ero un po' scettica, però parlando con Ezio mi ha detto che all'inizio anche lui si sentiva un po' fuori posto>>. <<Parli spesso con lui?>> storco un po' il naso. <<"Spesso" è un parolone. All'inizio era un po' freddino, poi mi è capitato di scambiarci qualche parola e ho ritrovato in lui qualche mia caratteristica, quindi mi ha fatto piacere confrontarmici>> spiego. <<E quali sono le persone con cui parli di più solitamente?>>. <<Oddio non saprei... Sicuramente Kumo ha cercato sin da subito di avvicinarsi e di mettermi a proprio agio, ogni volta che mi serve supporto so che ho lui, quindi è sicuramente tra quelli con cui passo più tempo. Poi vabbè, inutile dire le mie compagne di stanza, che si stanno rivelando un bellissima compagnia. Infine Holden, credo solo loro al momento>> porto il conto delle persone che elenco con le dita. Effettivamente non sono moltissimi, ma ci sta, sono passati pochissimi giorni. Meno di una settimana sicuramente, perché domani è una settimana esatta che sono entrata. <<E di holden? Che mi dici?>>. <<Siamo molto simili, è bello poterci parlare. Mi capita di passare buona parte del tempo qui con lui, è una persona molto interessante...poi mi sta dando una mano con delle produzioni, visto che è un mostro, quindi questo è sicuramente un punto a suo favore>>. <<Mi fa piacere tu mi dica questo. Nelle scorse settimane holden non è stato molto sotto i riflettori, ma da quando sei arrivata lo vedo un po' più presente, più partecipe>> mi confessa. <<Non sei l'unica a dirmelo, sai?>>. <<Chi altro l'ha notato?>>. <<L'hanno notato Mida, Space, Tiziano, Chiara, Gaia, poi anche Ezio...parecchie persone insomma>>. <<E che ne pensi di questa cosa?>>. <<Beh mi fa piacere che abbia trovato me come monito per aprirsi di più, ne sono contenta>>. <<E senti un po', mi parli di quelle foto che hai appeso al muro?>> mi giro verso le foto di cui parla, sono circa 5/6. <<Allora, da dove vuoi iniziare?>> le chiedo. <<Quella con la panna in faccia è molto carina>> subito sorrido.

La foto mi ritrae al mio quinto compleanno, con la panna sul naso e un sorrisone stampato in volto.

<<Avevo appena compiuto cinque anni e mio fratello è sempre stato un rompiscatole di prima categoria>> racconto. <<Come si chiama tuo fratello?>>. <<Si chiama Giovanni, ha 24 anni>>. <<Ah, quindi è più grande di te>>. <<Si, di qualche anno, io ne ho 20>>. <<E siete solo voi due o hai anche altri fratelli o sorelle?>>. <<Siamo solo noi due, mamma dice sempre che dopo di me ha preferito non avere nessun altro>> sorrido un po'. <<E come mai, se posso?>>. <<Mio fratello è sempre stato un angelo, quindi è stata invogliata ad avere il secondo figlio. Io invece da piccola ero una pazza e aveva paura che un eventuale terzo figlio potesse essere peggio di me, quindi ha evitato. Poi vabbè, col tempo io e gio ci siamo invertiti: ora è lui il folle della famiglia, io sono molto più calma>>. <<E di mamma e papà invece, che mi dici?>>. <<Loro sono in questa foto qui>> la indico col dito <<eravamo a Vienna per Natale. Sono sempre stati le mie colonne portanti loro due>> un po' mi viene la nostalgia a parlarne. <<Come si chiamano loro?>>. <<Elisa e Claudio>>. <<E loro come sono? Rompiscatole come tuo fratello?>> ride e faccio lo stesso. <<Mamma è un po' il poliziotto cattivo, babbo invece era quello buono. Ogni volta che mamma mi vietava di fare qualcosa lui me la faceva fare di nascosto. Eravamo cip e ciop. Avevamo un legame molto speciale>> mi mordo il labbro, fa un po' strano parlare di papà dopo tanto. <<Papà non c'è più?>> domanda con delicatezza. <<No, è morto 2 anni fa, mese più mese meno. Colpa di un infarto, è stato abbastanza improvviso>> osservo la nostra foto appesa al muro. <<Se non vuoi parlarne non voglio costringerti>> sorrido per la sua premura. <<Non è un problema, mi fa piacere parlarne. Certo, non è un argomento facile, ma di lui ho un bel ricordo e cerco di far prevalere quelli piuttosto che il ricordo che non c'è più>>. <<Cosa condividevate tu e papà?>>. <<Siamo entrambi due amanti dei film stupidi, quelli comici che mamma odia. Per esempio, il nostro preferito era "Una notte da leoni" e ogni anno al suo compleanno dovevamo guardarlo, era tradizione. Io continuo a farlo però, anche se lui non c'è...in qualche modo è come averlo accanto>>. <<È una cosa molto bella questa...avevi 18 anni quando è successo?>> annuisco. <<Si, avevo appena finito il quarto anno di liceo, dovevo iniziare il quinto. Fu un po' una batosta all'inizio, però per quanto paradossale possa sembrare, lo studio mi ha aiutata molto a distrarmi dal dolore che provavo. Insieme alla musica, ovviamente>>. <<Hai iniziato a suonare per merito suo?>>. <<No, ho iniziato a suonare per merito di questi due qui>> indico una nuova foto, quella con i miei nonni. Io e il nonno seduti a suonare e la nonna che ci osserva. <<Nonno mi ha insegnato a suonare, nonna mi ha introdotta alla musica e poi vabbè anche al canto>> racconto con un gran sorriso, nonostante gli occhi lucidi (sia per papà che per nonno e nonna). <<Invece quelli lì sono i tuoi amici?>> si riferisce alla foto verso la destra. <<Si, lei è la mia migliore amica Federica, poi ci sono Elia, Mattia, Martina, Emanuela, Vanessa, Paolo e Lorenzo. Federica è mia amica dall'asilo praticamente, mentre tutti gli altri li ho conosciuti al liceo. Invece quella nella foto accanto è mia cugina Chiara, che è praticamente come se fosse mia sorella, siamo cresciute assieme>>. <<E cosa state facendo in quella foto?>> domanda curiosa. <<Eh abbiamo le imbracature addosso perché dopo l'esame di maturità ci siamo lanciate da un aereo, letteralmente>>. Ride di gusto. <<Ma che dici?!>>. <<No sul serio, avevamo programmato di farlo in terza media e abbiamo mantenuto la promessa>>. <<Diciamo che sei circondata da tantissimo amore>> sorrido sinceramente. <<Sono tanto fortunata Maria, me lo ripeto sempre. Nonostante l'assenza di papà e la lontananza di mio fratello che sta lavorando a Dublino, sono veramente circondata da una quantità d'amore inquantificabile. È anche grazie a loro se ho superato il trauma in meno tempo di quanto pensassi>> ecco che ho gli occhi lucidi. Alzo lo sguardo per non versare lacrime. <<Ed è una cosa bellissima. Dai, ti lascio a ciò che stavi facendo, ci vediamo in puntata>> mi congeda. <<Va bene maria, grazie della chiacchierata e buona serata>>.
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Finalmente conosciamo un po' meglio il personaggio principale! Generalmente le mie protagoniste non hanno storie particolarmente travagliate o sofferte, questa volta ho dato un piccolissimo strappo alla regola. Ci vediamo domani col capitolo sulla puntata.❤️

En e Xanax |Holden Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora