cinquantatre

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«Dia'? Mi apri?» da fuori il bagno sento la voce di Holden. Tiro su col naso, asciugando qualche lacrima con la carta igienica. «Un attimo» dico con un tono di voce che probabilmente non riesce neanche a sentire. In compenso però, non replica e suppongo mi attenda dietro la porta. Non controllo neanche le mie condizioni nello specchio, mi alzo da terra e sblocco la serratura. «Gaia m'ha detto che t'ha sentita singhiozzare e-» non lo faccio neanche finire di parlare e mi fiondo fra le sue braccia. Scoppio in lacrime, di nuovo. «Ehi, tranquilla Pippi» mi accarezza i capelli, lasciando qualche bacio sparso. Il soprannome che mi sta dando da qualche tempo mi scalda il cuore, ma non mi distrae dall'evidente break down che sto attraversando. «Non andartene anche tu...ti prego» stringo il tessuto della sua felpa fra le dita, bagnandogli la spalla con qualche lacrima. «Vieni qua, sediamoci» mi prende per mano e ci sediamo sul letto di Chiara, privo ormai anche delle lenzuola. Poggio le gambe sulle sue, tornando poi ad abbracciarlo. «Dai, sfogati». 

Restiamo così per un po', o almeno fino a quando i miei condotti lacrimali non finiscono di versare acqua (probabilmente esaurita).

«Che c'hai? È per Chiara?». Scuoto la testa. «Ti ho bagnato la felpa» gli faccio notare. «Nun me frega della felpa, mi importa di te. Che ti succede? Non ti ho mai vista piangere» mi accarezza il viso, fermando qualche lacrima che rigava sola. «Piango raramente». «Menomale, peccato però che gli occhi tuoi così so ancora più belli» gli sorrido. «Ecco, mo ti riconosco. Mi dici cosa succede?». «Ma nulla, è stato l'insieme di varie cose: Chiara, la classifica cover, te che hai la maglia sospesa e ho paura di cosa Rudy possa fare... Mi sento in bilico» sputo il rospo, tirando ancora su col naso. Si allunga verso il comodino e cerca nel cassetto un pacco di fazzoletti, fortunatamente trovandolo. «Grazie» dico quando me ne passa uno. «Allora, andiamo per gradi. Per Chiara purtroppo non c'è molto da fare, non può tornare, ma puoi comunque sentirla, il vostro rapporto non finisce qui. Per quanto riguarda la classifica, lo hai detto tu a me: "Capitano i giorni no". E infine, per me non devi preoccuparti, devi pensare a te adesso e io devo passare in secondo piano». «Non riesco a farti passare in secondo piano, specie se in sala relax ti ho visto con gli occhi lucidi ed ora hai gli occhi rossi» gli accarezzo anch'io il viso. «Già abbiamo parlato di me, lascia che adesso sia io ad aiutare te. Te lo devo e voglio farlo, non mi piace vederti così abbattuta». «Stasera va così». «Eh, stasera, ma da domani bisogna rimboccarsi le maniche e metterci sotto entrambi». «Va bene capo». «Ecco, mo me piaci ancora de più» gli tiro un leggero buffetto sulla guancia e in risposta mi si avvicina per mordermi il labbro inferiore. «Animale» commento. «Sei tu la violenta qua». «Seh vabbè, violenta adesso» entrambi ridiamo. «Senti, colgo l'occasione, ti va se parliamo un attimo di un'altra questione?» chiede e suppongo si riferisca alla questione di Ayle. «È quello che penso?». «Credo di si».

«So arrivate le ragazze nuove, venite a salutare piccioncini!» Angela irrompe in camera, interrompendo la nuova conversazione ancora prima che iniziasse. «Vi raggiungiamo» rispondo, mentre lei in realtà sta già tornando in cucina. «Ne parliamo dopo magari, ok?» mi alzo dal letto e lui mi segue. «Mi sa proprio di sì».

Lo abbraccio nuovamente. «Grazie, per esserti preoccupato intendo. Non è scontato». «È il minimo Pippi» mi lascia un bacio a fior di labbra e poi raggiungiamo gli altri, con la promessa di approfondire quel bacio più tardi.
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Io non riesco proprio a farli stare distanti, vi chiedo scusa. Devo assolutamente ringraziarvi, tutto questo è merito vostro❤️

 Devo assolutamente ringraziarvi, tutto questo è merito vostro❤️

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En e Xanax |Holden Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora