En e Xanax |Holden

novantasei

«Buongiorno » Rudy fa il suo ingresso in aula mentre faccio lezione con Lalla. Era da un po' di tempo che il mio prof non assisteva alle mie lezioni e, dato ciò che mi ha detto ieri, il motivo è ben evidente. Vorrà vedere il mio approccio alla preparazione dei brani di questa settimana, almeno credo.

«Sono venuto per assistere un po' e per darti un compito. Mi rendo conto che mancano solo due giorni alla registrazione, quindi se non riuscirai ad averlo pronto te lo chiederò nella prossima registrazione, non è assolutamente un problema. Che dici?». «Va benissimo, tanto i tre brani di questa settimana li ho già tutti pronti, in questi due giorni devo solo riprovarli, quindi ho tutto il tempo per qualcosa di nuovo. Di che si tratta?» chiedo con curiosità sorridendo, prima di prendere qualche sorso d'acqua dalla borraccia. «Spero che manterrai quel sorriso anche quando ti dirò del brano, perché non è una passeggiata». «Così un po' mi spaventi, devo dire». «No no, niente spaventi. Il pezzo di cui ti parlo è "La Rondine" di Pino Mango, hai presente?» un brivido scuote il mio corpo. «Minchia, certo che ho presente». «Voglio sentirti emozionare una platea intera, come facevi a Settembre: con quella l scintilla che ti distingue da tutti gli altri. Pensi di potercela fare?». «Lo spero. È una grande responsabilità questa, per me esistono cantanti o pezzi che non andrebbero minimamente interpretati, Mango è proprio uno di quegli artisti. Ho sempre avuto paura di poter snaturare qualcosa di non mio, ma penso di potercela fare. È un pezzo che sento io in primis e questa è la prima cosa necessaria per poter portare questo compito a casa nel migliore dei modi. Quindi grazie, cercherò di fare del mio meglio». «Scintilla?». «Scintilla».

Io e rudy usciamo assieme dalla sala 2, dividendoci a metà strada. Con i fogli contenti testo e spartito faccio il mio ingresso in casetta, diretta verso il pianoforte, che però trovo occupato.
Vado in camera e, seduta sul letto e con matita in mano, inizio ad analizzare il brano. Sottolineo nelle prime righe le frasi che più sento mie, giungendo poi al ritornello, che mi smuove qualcosa dentro.

Nonostante tu sia
La mia rondine andata via
Sei il mio volo a metà
Sei il mio passo nel vuoto
Dove sei? Dove sei?
Dove sei? Dove sei? Dove sei?
Unico amore che rivivrei
Sai di vento del Nord
Sai di buono ma non di noi
Stessa luna a metà
Sei nel cielo sbagliato

Qualche lacrima cade sulla carta, rischiando di sciogliere l'inchiostro. L'asciugo velocemente dal viso, prima che possano ancora cadere. Tiro su col naso e vado avanti con la lettura del testo, prima di essere interrotta dall'arrivo in stanza di Gaia.

«Sei tornata! Tutto bene a lezione?» mi si siede difronte. «Nuovo compito» le sventolo il figlio davanti al viso. «Da parte di?». «Rudy». «Compito da parte del tuo stesso prof?» mi guarda stranita, per poi leggere sul foglio il brano scelto da Rudy. «Non è la prima volta che lo fa. Mi piace questo compito, ma lui vuole rivedere la stessa luce che avevo all'inizio, la "scintilla" l'ha chiamata». «È una bellissima canzone». «Lo è e quindi ho una grandissima responsabilità». «Ce la farai, i tuoi occhi un po' rossi mi confermano che già te la senti addosso». «Esattamente. Dice di lasciar andare la persona amata, fa scorgere il principio della morte che separa due persone» dico, guardando in basso. «Tuo papà...» comprende la ballerina. «Si...mi papà». «Le renderai giustizia, ne sono sicura. Ci emozionerai tutti, d'altronde lo fai sempre». «Grazie» la abbraccio forte. «Non devi ringraziarmi».

«Me piace 'sta melodia, già sentita» si siede accanto a me Holden, mentre son seduta al piano a suonare il pezzo di Mango seguendo le note sullo spartito con lo sguardo. «"La Rondine"» rispondo solamente. «Pino Mango». Annuisco, poggiando poi il capo sulla sua spalla. «Rudy, ve'?». «Già... Sono contenta, ma ho paura». «De che?». «Rudy sta tirando le somme, co 'sto compito mi gioco il serale mi sa». «Andrà bene. Ti fidi di me?» lo guardo. «Si, ma non mi fido di me».