Giogio
Torna a casa, abbiamo ospitiIl messaggio di Giovanni dopo un'oretta buona di corsa mi fa risvegliare dai miei pensieri e mi fa riavviare verso casa. Non busso neanche, semplicemente uso le chiavi.
Quando apro il portone ho la "fortuna" di imbattermi in Filomena, la donna più odiosa che abbia mai conosciuto.«Bella, che ci fai qua? Eliminata? Non mi aspettavo di vederti» mi ferma sulle scale. «Nessuna eliminazione, solo feste di Natale in famiglia. Sono tornata qualche giorno fa, ma domani già riparto. Toccata e fuga insomma» cerco di tagliare corto, infastidita dalla sua voce e dal suo finto buonismo. «Ah bene bene, mi fa piacere. Là sta andando tutto bene? Vuoi ancora fare la cantante? Ho visto che ti sei anche trovata un ragazzo, meglio tardi che mai». «Così pare. E sua figlia Ilaria alla fine ha trovato lavoro? Ho saputo che i vari colloqui fatti nei negozi qui intorno non sono andati come speravate. Un peccato, era davvero la più brava della classe» domando con un sorrisetto sul viso tutt'altro che cordiale, proprio come il suo. «Ancora no, ma per queste cose ci vuole tempo. Salutami mamma» si avvia verso l'uscita, cercando di evitare il discorso. «Certamente, buone feste!» le urlo di rimando, ma è già quasi fuori al cancello. Scuoto la testa divertita e mi avvio verso il mio pianerottolo. Per quanto insopportabile, mi mancavano queste frecciatine sulle scale, prima erano quasi all'ordine del giorno.
Inserisco le chiavi nella serratura e, una volta rientrata, le poso nello svuota tasche e prendo a parlare.«Non potete capire chi ho incontrato sulle scale. Quella megera di Filomena sembra che peggiori di giorno in giorno» tolgo la felpa e le airpods. «Ha detto "Ah vuoi fare ancora la cantante! Ah ti sei trovata un fidanzato!". Questa mo mi manda un malocchio grande quanto una casa e mi devo assolutamente fare un rito satanico consistente, altrimenti nel giro di poco mi eliminano e resto pure single» cammino verso la tavola, ma mantenendo lo sguardo basso sullo schermo del telefonino.
«Eliminata non credo, ma single non ce resti, sta serena» alzo lo sguardo di botto.
Non so come reagire quando vedo il ragazzo che mi ha evitato per giorni seduto a tavola con mia madre e mio fratello. Resto di sasso, senza sapere che cosa dire.
«Che n'se saluta più?» mi chiede il romano.
Senza sapere cosa dire o fare, mi volto e vado verso il bagno. Sento tutti e tre richiamarmi, ma l'unica cosa di cui ho bisogno al momento è sciacquarmi il viso. Mentre mi bagno la faccia, sento dei passi che si bloccano poi sulla soglia della porta.
«M'aspettavo quantomeno un abbraccio ecco, mettiamola così» dice mente mi asciugo. «Sei uno stronzo. Sei scomparso per 3 giorni, ora vuoi che ti faccia le feste» mi poggio al lavandino, mentre lui si mette davanti a me. «Doveva essere una sorpresa» posa le sue mani sui miei fianchi, avvicinando poi la bocca al mio orecchio. «Ma non avevo calcolato quanto sei rancorosa, Diana» mi soffia sull'orecchio. «Oh, lo sai eh, Joseph» gli sussurro allo stesso modo, avvicinando ancora di più (se possibile) i nostri corpi. «Mi farò perdonare». «Lo credo bene». «Ora posso essere salutato? Anche se l'accoglienza vestita così è stata delle migliori, ammetto che non posso lamentarmi» rido leggermente, per poi lasciargli un bacio sulle labbra. «T'ho lasciato scemo tre giorni fa e t'ho ritrovato uguale. Andiamo, su» gli prendo la mano e raggiungiamo la mia famiglia in cucina. «E comunque io e Federica sapevamo tutto» confessa Giovi. «Va che stronzo, me lo hai insultato un pomeriggio intero» dico versandomi un bicchiere d'acqua. «Vabbè dovevo pur sempre fare il fratello maggiore, mica lo posso amare subito». «Ha ragione, devo farmi amare anche da lui, con calma» gli dà ragione Holden.
«Domani a che ora dovete partire?» domanda mamma bevendo la seconda tazzina di caffè. «Dobbiamo essere in casetta entro le 18» risponde il mio ragazzo. «Io avevo il treno prenotato alle 15, che è l'ideale. Giornatina in giro per Napoli la mattina, pranzo e poi ce ne andiamo in stazione. Te hai preso il biglietto?». «Ha provveduto la tua migliore amica» alzo gli occhi al cielo. Federica ne ha di difetti, ma la sua premura li sotterra tutti. «Perfetto. Allora, io mi vado a fare una doccia veloce, però poi scendiamo. A tra poco» lascio un bacio a tutti e tre e poi lascio la stanza.
«È bella, eh?» domanda la madre di Diana a Joseph, notando come il ragazzo segua ogni suo movimento mentre si allontana. «Troppo».
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En e Xanax |Holden
Fanfictionse non ti spaventerai con le mie paure, un giorno che mi dirai le tue troveremo il modo di rimuoverle