Nessuno conosce il motivo del perché questa mattina Holden non ha neanche salutato né me né Elya e così deve essere. Non vorrei mai si scoprisse, né dentro né fuori la casetta.
«Ti va il caffè?» chiedo al cantante romano quando mi passa accanto, ma non ricevo risposta.
Trasparente Lalla, avevi proprio ragione.
Sospiro e fingo non sia successo nulla, ma ci resto chiaramente male. Mentre tutti sono al bancone a far colazione, mi siedo da sola in disparte a tavola, ma subito Gaia mi raggiunge.
«Diddy...» mi prende dolcemente la mano. La mia gamba ormai sotto il tavolo ha vita propria. Sono giorni ormai che mi mordo le labbra quasi fino a sanguinare, sono distrutte.
«Lascia stare» prendi velocemente la mia roba, la ripongo al proprio posto e me ne torno in camera, per poi chiudermi in bagno e buttarmi sotto la doccia.Una volta preparata, vado al piano per potermi esercitare su una delle assegnazioni per la puntata, ma lo trovo occupato da Martina e Holden.
«Scusatemi, vi manca molto? Perché in caso vedo se agli studi c'è un piano libero» chiedo il più cordialmente possibile, stringendo al petto gli spartiti e i testi delle canzoni. Holden non alza lo sguardo dai tasti bianchi e neri che continua a suonare, sovrastando le voci di noi altre. «Mi serviva solo capire un accordo, è tutto tuo» la riccia si alza, sorridendomi garbatamente. Il ragazzo a sua volta si alza e si dirige in cucina, lasciandomi lo strumento a completa disposizione.
Aggiusto per bene gli spartiti sul leggio, prendo a suonare qualche nota di "Leva calcistica della classe '89", che a quanto pare non vuole proprio riuscirmi.
«Ora mi dici cosa succede» Gaia si siede accanto a me, facendomi torcere il busto verso di lei e alzare le dita dal pianoforte per smettere di suonare.
«Gaietta bella» le sorriso dolcemente «è tutto ok, non ti devi preoccupare. Sta tranquilla». «No che non sto tranquilla amo, tu e Holden siete strani da ieri sera tardi. T'ho sentita sveglia tutta la notte, persino a piangere, mentre lui ieri è tornato dentro come una furia verso la mezzanotte ed è rimasto chiuso in camera sua senza parlare e nessuno, neanche a Giovanni, Kumo e Ayle con cui sta in stanza» parla a manetta. «È colpa mia, sta così per colpa mia, Ga. Ho fatto una cazzata» mi porto le mani sul viso, anche se ormai sono quasi stufa persino di autocommiserarmi. «Perché? Che hai fatto?». «Ayle mi ha baciata» dico sottovoce per non farci sentire da nessun eventuale passante. «Ma che stai dicendo...?». «Si, lui si è aperto con me riguardo il tradimento che ha subito anni fa allora io penso bene di fare una cosa similare». «Aspetta, lui chi? Holden?». «Si, Holden. Tempo fa mi raccontò di quanto una sua ex lo aveva ferito e di come, grazie a me si era innamorato per la prima volta dopo tantissimo tempo da quella brutta storia. Bene, quindi mi è parso giusto fargli rivivere una cosa similare, così tanto per» cerco di sdrammatizzare, ma sa bene che la cosa mi fa tutt'altro che ridere. «Non è colpa tua» afferma convinta, guardandomi negli occhi. «Diciamo...avrei potuto evitare di andare da Ayle». «Perché avresti dovuto? Tu sei andata da lui solo perché stava male, in veste di amica, non di amante. Se lui ha fatto quello che ha fatto la responsabilità è sua, a meno che tu non gli abbia dato adito». «No, niente adito, subito mi sono scansata. Io ho solo Jo in testa, seppure avessi voluto tradirlo non ci sarei riuscita ugualmente» confesso, più a lei che a me stessa, perché tanto ormai ne sono più che consapevole.
«Lui ora sta così solo perché è come se stesse rivivendo una sorta di trauma, chi meglio di te può mettersi nei suoi panni dai. Devi fargli scaricare tutta la rabbia e tutta l'angoscia, per poi parlargli quando sarà lucido. Non hai colpe, Diana, sei solo tanto pura e molto bella. Ci sta che tu piaccia ad Ayle, ma ora deve essere lui a capire che deve farsi da parte, a maggior ragione se è per davvero amico di Jo» mi passa una mano dietro la schiena, consolandomi con le sue parole rassicuranti. «Grazie» la abbraccio spontaneamente. «Ma di che». «Però non dire nulla a nessuno, neanche a Mida ti prego». «Bocca cucita».

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En e Xanax |Holden
Fanfictionse non ti spaventerai con le mie paure, un giorno che mi dirai le tue troveremo il modo di rimuoverle