diciassette

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<<La finisci di torturarti ste labbra?>> mi ammonisce ezio seduto su uno sgabello al mio fianco. Sto mordendo le labbra per via del nervosismo, lo faccio sempre, poi mi si spaccano e mi lamento. <<Hai ragione, ma non ce la faccio>>.

Stiamo guardando da lontano Holden e Stella che negli ultimi giorni stanno parlando molto più del solito.

<<Da quanto non vi parlate?>>. <<Da quando ieri sera eri con noi nel giardino sul retro. Da poco fondamentalmente, però boh, sembra che mi abbia evitato tutta la scorsa serata e anche stamattina>>. <<Di solito chi è che va dall'altro?>>. <<Ma boh, un cinquanta e cinquanta?>> dico dubbiosa. Non le conto queste cose sinceramente, sono spontanee e basta.
<<Perché non vai tu a parlarci?>> consiglia tiziano che stava ascoltando il discorso alle nostre spalle. <<Perché non voglio disturbarli...che poi raga, ma da quando parlando così tanto dai!>> riprendo a torturarmi le labbra. <<Oh guardala quanto è gelosa, mica ti facevo così Diddy>> mi prende in giro Kumo. <<Finiscila>> non lo nego, perché purtroppo è vero, sono molto possessiva...anche quando non dovrei (tipo ora). <<Se vuoi posso parlarci>> propone Ezio. <<Non scherzare neanche, te sei la causa di tutto ciò, sta al posto tuo>> lo ammonisce il ballerino. <<Vabbè raga io vado a riposare, che alle 16 ho l'incontro con le costumiste e la prova in sala con Raffa>> mi alzo e i due mi salutano augurandomi un buon riposo.

Arrivata in camera trovo entrambe le mie compagne di stanza a dormire...beate loro. Recupero dal comodino il quadernetto che holden mi ha restituito e mi rifugio sul fantomatico divanetto del giardino sul retro. Forse lo faccio anche un po' nella speranza che involontariamente mi raggiunga. Non mi piace non parlargli per così tanto tempo, è come se sentissi un pezzo mancante dato che tende a riempire buona parte delle mie giornate.

Non a caso, dopo qualche minuto passata da sola, la porta si apre e rivela proprio la figura del cantante romano.

<<Ah scusa>> fa per andarsene. <<Mi dici che c'hai?>> gli chiedo schiettamente. Non potendo evitare il discorso si siede accanto a me, cacciando cartine e tabacco. <<Che c'ho?>>. <<Eh boh Jo, dimmelo tu. Ieri te ne sei andato a caso mentre parlavamo e non mi hai più calcolata>>. <<Stavi parlando con Ezio, non volevo disturbarvi>> si porta il filtro fra le labbra, che guardo distraendomi dal discorso serio che stiamo facendo. Ecco che riprendo a torturarmi le labbra. <<La finisci con sta storia, eri parte anche tu della conversazione, poi di punto in bianco ti sei eclissato, hai preso e te ne sei andato>> mi altero leggermente. <<Non volevo più rimanere, perché deve diventare un problema?>>. <<Diventa un problema dal momento in cui fai quello scazzato e prendi ad evitarmi come se ti avessi fatto qualcosa. Ci sono rimasta male sinceramente>> alza lo sguardo verso di me dopo l'ultima frase.

Posa la sigaretta ormai pronta sul tavolino e si gira verso di me.

<<Non te volevo fa resta male>> mi guarda negli occhi. <<Scusami>> continua. Scuoto la testa. <<È tutto ok>> abbasso lo sguardo. <<Nun te vedo tanto convinta>> posa due dita sotto il mio mento per portare di nuovo i nostri occhi ad incastrarsi gli uni negli altri. Rido leggermente, gettandomi poi fra le sue braccia. Inspiro il suo profumo. Mi lascia qualche bacio fra i capelli, mentre mi stringo sempre più a lui. <<Non rifarlo più>> sussurro. <<Che cosa?>>. <<Ignorarmi...non rifarlo>>. Mi porta una ciocca di capelli dietro l'orecchio. <<Sai perché sei tanto bella Diana?>> ci guardiamo negli occhi, ancora una volta. <<Perché?>>. <<Perché non hai filtri, sei trasparente>> arrossisco leggermente. <<Grazie>>. <<E de che, figurati>> gli lascio tanti piccoli baci sulla guancia, mentre lui se la ride.
<<Ecco vedi, devi sorridere di più. Guarda che bel sorriso che c'hai>> dico, riprendendo il discorso di qualche giorno fa. <<Si vede che mi servi tu allora>> sorrido e nascondo il viso nell'incavo del suo collo. <<T'imbarazzi facilmente eh?>> nota. <<Con te si>>. <<Sono l'eccezione in pratica>>. <<Scemo>>. <<La vuoi finire di torturarti ste labbra? Te le distruggi>>. <<Eh, me l'ha detto pure Ezio>> scherzo toccando un tasto dolente. <<Che fai, me pigli per il culo?>> ecco il permaloso. <<Ma allora è vero che sei geloso di Ezio! Ti ho colto sul fatto>>. Ha proprio l'espressione colpevole e non sa come nasconderla. <<Se può interessarti, non mi interessa Ezio>> mi mordo il labbro. <<Ah no?>>. <<No>>. <<Buono a sapersi allora>>. <<Già>>.

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Ma come bisogna fa co sti due oh.❤️.

En e Xanax |Holden Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora