«Mi sbaglio o l'ho già vista quella giacca verde?» mi chiede Maria quando mi alzo dal mio banco per raggiungere il palco.
Prima dato il freddo ho indossato la giacca che holden aveva messo la scorsa settimana per dirigermi dalla casetta agli studi. Una volta arrivata a destinazione però, non l'ho tolta.
«Probabile» rispondo, mentre Simone il fonico fa entrare il pianoforte e l'annessa seduta.
«Questa settimana i ragazzi hanno avuto l'opportunità di scegliere che canzone cantare, giusto?» annuisco. «Tu cosa hai deciso di portare?». «Porto "En e Xanax" di Samuele Bersani, fatta piano e voce» spiego sedendomi sullo sgabellino e aggiustando il microfono sul piano.
«Osa» commenta Nek, giudice oggi assieme al maestro Beppe Vessicchio. «C'è un significato?» continua il cantante. «Più o meno...mi ricorda qualcuno» non vado fino in fondo. «È la prima volta che suoni il piano?» mi domanda la conduttrice. «La seconda se non erro. Stavolta con un po' di ansia in più, perché c'è il maestro. Salve» mi riferisco a Vessicchio, salutandolo poi, e lui ricambia con un sorriso. «Parti quando sei pronta» indosso solo un in-ear, controllo che il piano sia accordato e poi inizio a suonare.«"En e Xanax non si conoscevano
prima di un comune attacco di panico
e subito filarono all'unisono"».«Hai già scelto che pezzo cantare in puntata?» chiedo ad Holden, mentre siamo stesi sul suo letto. Mi accarezza dolcemente i capelli, mentre io sono stretta al suo busto. «Sono indeciso tra un paio, ma credo che alla fine porterò "Cenere" di Lazza in versione concertos. Te? Già le idee chiare?». «Me l'avessi chiesto un'oretta fa ti avrei detto di no, ora invece sono sicura». «Che porti?». «"En e Xanax" di Samuele Bersani, la faccio piano e voce». «Ammazza, na cosuccia così insomma» rido, poggiando il mento sul suo petto per poterlo guardare in viso. «La conosci?». «Certo che la conosco, me piace pure. È molto...profonda, anche se non me so mai applicato a legge la storia. Di che parla?». «Parla di due persone che imparano a trasformare il loro malessere interiore in un luogo in cui far nascere un sentimento, un posto in cui non sentirsi più a disagio, ma ad amarsi e a fidarsi dell'altro. Entrambi vegliano e calmano l'ansia dell'altro». «È molto bella. Come mai l'hai scelta?». «Perché sono grande fan di Bersani...e perché mi ricorda me e te» confesso. «Ah si?». «Si, mi viene naturale. Ci rivedo nella storia che racconta, ogni volta che la ascolto». «Vuoi farmela sentire, la nostra canzone?» mi accarezza il viso. Gli sorrido e fa lo stesso. «E tu vuoi registrare la parte di base con la chitarra?». «Con molto piacere, signorina».
«"Lei, la figlia di un'americana trapiantata a Roma
E lui, un figlio di puttana
Ormai disoccupata
En e Xanax, si tranquillizzavano
Con le loro lingue al gusto di medicina amara
E chiodi di garofano
Lei per strada, lui rubava i libri della biblioteca
E poi glieli leggeva
Seduto sopra un cofano
Se non ti spaventerai con le mie paure
Un giorno che mi dirai le tue
Troveremo il modo di rimuoverle
In due si può lottare come dei giganti contro ogni dolore
E su di me puoi contare per una rivoluzione
Tu hai l'anima che io vorrei avere"».«Com'è che fa il pezzo? "Lui rubava i libri della biblioteca e poi glieli leggeva?» mi chiede il mio ragazzo, raggiungendomi nel giardino sul retro. Si siede accanto a me, mostrandomi poi un libro dalla copertina in bianco e nero. «"Mantieni il bacio", Herman Hesse» leggo. «L'hai mai letto?» mi fa poggiare le gambe sulle sue. «No, di che parla?». «Sono lezioni brevi sull'amore, te volevo legge qualcosa» mi sciolgo. «Allora sono tutt'orecchi».
«"En e Xanax quando litigavano
Avrebbero potuto fermare anche il traffico di New York
O uccidersi al telefonoSe non ti spaventerai con le mie paure
Un giorno che mi dirai le tue
Troveremo il modo di rimuoverle
In due si può lottare come dei giganti contro ogni dolore
E su di me puoi contare per una rivoluzione
Tu hai l'anima che io vorrei avere"».«Perché ti fa pensare a noi?» mi chiede Joseph, mentre usciamo abbracciati dalla sala d'incisione dove ho appena registrato la sua parte con la chitarra. «Perché tu mi calmi, in qualche modo, ancora non so come. Poi mi stai facendo scoprire una parte di me con la quale ancora non mi ero interfacciata a causa proprio della mia paura e della mia ansia, quindi perché no?» mi lascia un bacio sulla fronte. «Sei preziosa, En». «Anche tu, Xanax» rido leggermente, anche se ciò che stiamo dicendo è tutto fuorché uno scherzo. «E le tue paure non mi spaventeranno, mai».
Gli applausi del pubblico accompagnano le ultime note del brano. Una volta terminata l'esibizione, mi alzo e vado verso il centro del palco, mentre gli addetti riportano il piano dietro le quinte. Ho gli occhi leggermente lucidi, ma sono molto contenta di questa esibizione, specie di averla fatta in presenza di Holden, che è riuscito a riprendere la maglia. Alzare ogni tanto lo sguardo per incontrare il suo mi ha trasmesso più emozione di quanta già non ne avessi.
«Maestro, si vuole esprimere lei?» domanda la bionda a uno dei due giudici. «Certo. È un brano molto intenso e sei riuscita a trasmettere la tua emozione a tutti, o perlomeno a me» sorrido riconoscente, ringraziandolo in seguito. «Nek?». «Suoni davvero bene e mi piace molto la pasta della tua voce. Continua così, sei sulla strada giusta» ringrazio anche lui, tornando poi a posto.
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Nelle ultime settimane in molti mi hanno chiesto il significato del titolo della storia. Sta tutto qui❤️
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En e Xanax |Holden
Fanficse non ti spaventerai con le mie paure, un giorno che mi dirai le tue troveremo il modo di rimuoverle