quarantasette

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Una delle mie cose preferite in assoluto qui ad Amici sono le lezioni di riscaldamento vocale. Per quanto per alcuni possano essere scoccianti, per me che non ho mai studiato sono un mondo completamente nuovo. Non le trovo noiose, al contrario mi stimolano a volermi migliorare.

Da qualche settimana a questa parte, però, c'è qualcosa (o meglio qualcuno) che tende a distrarmi. Ayle, per riscaldamento vocale, è negato: non riesce a mantenere la concentrazione, gli viene continuamente la ridarella e, notando la mia concentrazione, mi guarda insistentemente cercando di far ridere anche me. Io generalmente non cedo, al massimo gli sorrido, continuando però l'esercizio.

Purtroppo per lui, Raffaella la vocal coach lo ha notato e non perde tempo a richiamarlo.

«Ayle, abbiamo finito di ridere stamattina? Abbiamo iniziato solo da 10 minuti» ferma l'esercizio per sgridarlo. «Scusa Raffa, hai ragione» dopo essere stato ammonito, resta calmo per 5 minuti, giusto il tempo di convincere Raffa che sia tutto ok. Poi però ricomincia. Svolgiamo gli esercizi e, quando la vocal è distratta, mi chiama sussurrando. «Dia'» con lo sguardo e le mani gli dico di smetterla, cercando di non ridere. Mi manda un bacio volante per scusarsi e, non appena Raffa posa la sua attenzione su di lui, torna velocemente a fare gli esercizi.

Quando usciamo dalla sala gli tiro una gomitata. «Ma sei scemo?». «Dai che ti ho fatta ridere infondo». «Tu mi distrai, la devi smettere» lo ammonisco, entrando in sala relax e dirigendomi verso la macchinetta del caffè. «Devo farti fare la studentessa diligente, hai ragione». «Esatto, fammi fare la secchiona. Vuoi un caffè?» gli domando, mentre preparo il mio. «No tranquilla, l'ho preso prima» annuisco semplicemente, aspettando che la macchinetta eroghi tutta la bevanda.

Sento da lontano che qualcuno ci sta osservando, alzando lo sguardo noto infatti Holden e Matthew guardarci sottecchi. «Che volete un caffè pure voi?» chiedo ad alta voce ai due, che velocemente abbassano lo sguardo quando li becco. «Io me finisco il tuo, tanto non lo bevi tutto» mi risponde il romano, avendo totalmente ragione. «A me no, grazie Diddy».

Tolgo il bicchierino pieno dalla macchinetta, butto la cialda e mi avvio dai due ragazzi assieme ad Ayle.

«Voi due assieme mi fate paura» indico gli allievi di Rudy, sedendomi poi sulle gambe di Holden e sorseggiando il mio caffè. Faccio immediatamente una smorfia. «Cazzo, lo zucchero! No che schifo» mi lamento. «Dai te ne faccio n'altro» dice Jo, ma lo fermo. «No lascia perdere, tanto a breve devo scappare. Te lo vuoi lo zucchero? Te lo prendo». «No tranquilla, lo bevo così» gli passo il bicchierino e ne beve il contenuto, mentre gli accarezzo i capelli. «Ma che stavate a combinà tutti e due a lezione?» prende parola Matthew, rivolgendosi a me e Ayle. Holden quasi si strozza. «Quello è un deficiente» tiro un leggero calcio al diretto interessato. «Ma dai, t'ho fatta ridere un poco». «Oi non me la distrarre, che questa deve sta tra le prime della classe» mi difende il lombardo, mentre la presa di Holden nel mio fianco si fa più stretta. Lo guardo, lasciandogli poi un bacio sulla guancia. Dopo qualche altra chiacchiera li saluto tutti e tre, dirigendomi in sala 4 per fare lezione proprio con Rudy.

«Buongiorno capo» lo saluto, poggiando le mie cose vicino allo sgabello e sedendomici. «Buongiorno. Come va? Tutto bene?» si posiziona dietro la tastiera, chiaramente però non dovendo suonare. «Tutto apposto, te?». «Tutto ok. Senti, siamo qui per i brani nuovi, giusto?» annuisco sorridente. «Per questa settimana ho deciso di darti qualcosa di un po' più pop e meno malinconico, visto che si dice che ti faccio fare solo cose tristi». «Mi piacevano le cose tristi» commento e lui ride. «Infatti ti riescono benissimo e si è visto. Ma comunque, i pezzi nuovi da portare sono: "Che t'o dico a fa'" di Angelina , "I'm Not Gonna Teach Your Boyfriend How to Dance With You" di Black Kids e per ultimo "Miss you" di Oliver Tree. Ovviamente potrai scegliere quale portare nella gara cover e apportare tutte le modifiche che vuoi. Se poi vuoi anche fare qualche altra lezione di staging, come qualche settimana fa, basta chiedere. Dubbi? Qualcuna che non conosci?» elenca i brani e li scrivo nel quadernone in cui porto nota di tutti i vari brani assegnatimi nel corso delle settimane. «Nessuna perplessità, le conosco tutte. Dovrò sicuramente imparare per bene più di un testo. Ad alcune probabilmente andrà cambiata la tonalità, ma ci penserò io con le vocal coach. Mi mancheranno i pezzi tristi». «Torneranno presto. Ora ti lascio, che devo scappare. Ci vediamo in questi giorni». «Va bene, buona giornata» ricambia ed esce, lasciandomi i testi delle canzoni sulla pianola. Li recupero, li metto in una cartella e me ne ritorno in sala relax per iniziare a studiare uno dei brani.

En e Xanax |Holden Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora