sessanta

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«Li hai visti quei due?» chiedo sottovoce a Petit, indicandogli col capo Gaia e Mida stretti l'uno all'altra sul divano. «Eh vedo vedo, eccome se vedo» mi risponde, non badando al pane che stava cuocendo in padella. «Sta attento a non bruciare nulla eh, ci manca solo questo stasera».

L'umore in casetta post puntata oggi è abbastanza altalenante: c'è chi è al settimo cielo (tipo me, contenta di essere arrivata per la prima volta prima in classifica) e chi invece è particolarmente giù a causa dell'eliminazione di Holy Francisco.

«Hai visto come sta Ayle?» mi domanda il cantante accanto a me, togliendo con difficoltà il pane dalla padella. «No, perché? Che ha?». «Prima stava tutto provato dall'uscita di Holy. Vai da lui ja, sta qua fuori. Finisco io qui e ti chiamo appena è pronto» gli lascio un bacio sulla guancia e, dopo aver indossato il giubbotto, raggiungo gli altri fuori in giardino.

Subito noto Ayle seduto sulla panchina da solo e lo affianco. Ha la testa fra le gambe e la sigaretta in mano, senza però continuare a fumarla.

«Che succede qui?» gli chiedo, prendendo ad accarezzargli la schiena. «Holy» dice soltando, singhiozzando successivamente. «Oi, vieni qui su» apro le braccia e subito ci si fionda. Lo stringo forte, mentre lo sento continuare a piangere. «È uscito lui e sono a rischio io» sussurra. È a rischio perché è arrivato ultimo alla gara cover e di conseguenza sarà in sfida la settimana prossima. «Non uscirai, non devi uscire. Poi per Holy, Eli lo sai: fa parte del gioco. È bruttissimo, lo so, ci sono passata pochissimo tempo fa, ma purtroppo imparerai a farci l'abitudine. Poi puoi comunque sentirlo al telefono, no?» cerco di consolarlo, alzando lo sguardo e notando Holden a guardarci sulla soglia della porta mentre fuma. Mi fa l'occhiolino, facendomi poi un'espressione che mi intimava di rimanere tranquilla. Gli sorrido, poi mi stacco leggermente da Ayle per poterlo guardare in viso. «Lo so che lo posso sentire a telefono, però mi fa strano adesso non averlo qui». «Quella testa rossa che saltava a destra e a manca» scherzo e anche lui ride leggermente, asciugandosi qualche lacrima. «Esatto». «Dai, stai tranquillo» gli accarezzo la spalla. «Diddy qui è pronto eh» mi richiama Salvatore da dentro la casetta. «Vado a mangiare, ci vediamo dopo. Riprenditi su, torna in te» mi sorride ed io mi alzo dalla panchina, dirigendomi verso la cucina, ma venendo fermata ovviamente da Jo.
«Ma quanti talenti, ora anche la motivatrice» mi prende in giro. «Ma dove la trovi un'altra con tutte queste doti» mi vaneggio, mentre lui poggia le sue mani sui miei fianchi avvicinandomi di più a sé. «Non la cerco infatti, me basti te» mi lascia un bacio sulle labbra, interrotto però dal napoletano della casetta. «Ma quanto siete belli oh! Mamma e papà vi devo chiamare» scoppiamo a ridere. Tolgo il giubbotto e rientro, sedendomi a tavola con Sasà. Holden fa lo stesso, pur non dovendo mangiare. «Vuoi un po'?» gli chiedo, ma declina l'offerta. «Ho mangiato già prima con Sarah e Ayle. Ao ma quei due?» commenta ad alta voce Mida e Gaia, ancora sul divano. Gli giro una gomitata. «Abbassa la voce!». «Ao ma te sei proprio manesca!» si massaggia il punto colpito. «E tu sei un esagerato. Comunque stasera parlo con Gaietta e mi metto ad investigare un po', vi farò sapere domani» dico a bassa voce. «Ma che dici, io voglio sapere stasera!» si intromette Petit. «Esatto, pure io oh». «Vabbè ok ve lo dico appena lo scopro, mamma mia che capere che siete». «Che sèmo?» chiede il romano al mio fianco. «Capere è napoletano, significa che siete dei pettegoli» spiego, mentre continuo a mangiare. «Diddy!» mi chiama improvvisamente Gaia ancora sul sofà. «Amore, dimmi tutto». «C'è ancora qualcosa da mangiare?». «No tesoro, però se vuoi ti preparo qualcosa, non ci metto nulla. L'unica cosa è che ho il turno del telefono, quindi o ti cucino ora oppure se ne parla tra mezz'ora. A te la scelta» alzo un po' lo sguardo per poterla osservare. «Non ti preoccupare, ora se la vede Chri» sorrido istintivamente e lei lo nota, infatti si fa rossa in viso. «Va bene» dico solamente, guardando poi i due ragazzi seduti con me, anche loro con un sorrisino sul volto.

Finito di mangiare, recupero il mio telefono e mi dirigo in camera per poter chiamare a casa. Dopo le telefonate faccio qualche giro sui social (come di consueto) e scambio poi qualche messaggio con Chiara.

«Che stai a fa'?» mi si butta addosso Joseph, stendendosi poi accanto a me. «Niente di che, stavo per spegnere. Sai che noi non abbiamo una foto?» rifletto. «Rimediamo allora» prende tra le mani il mio telefono ed apre la fotocamera interna, mentre io mi accoccolo a lui e guardo l'obiettivo. «Non sèmo mica male eh» commenta lui. «Affatto». Scatta qualche foto senza troppo impegno e poi mi ripassa il telefono per poterle guardare. Sono uscite un po' mosse, ma frega poco, perché tanto doveva essere qualcosa di spontaneo. Sorrido e istintivamente ne scelgo una e la metto come sfondo del cellulare. «Poi sono io il romanticone» mi prende in giro. «Scemo» porto il viso nell'incavo del suo collo, sentendomi il viso avvampare per l'imbarazzo.

En e Xanax |Holden Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora