CHAPTER 21 || #exploitation of elves

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❝<<Hitoka non m'importa se Tsukishima ha la giornata libera gli pagherò gli straordinari

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❝<<Hitoka non m'importa se Tsukishima ha la giornata libera gli pagherò gli straordinari. Chiamalo e digli di cambiare le mie proposte di legge per il Consiglio. Atsumu adesso è un nostro avversario e noi dobbiamo->>

<<Shōyō è sabato. Il sabato i team di elezioni politiche non lavorano, Atsumu dovrà aspettare lunedì per presentare le sue proposte di legge alla Commissione — Hitoka mugugnò poi qualcosina che Shōyō non riuscì ben a capire, forse era un vaffanculo. Riuscì però a sentire un fruscio di lenzuola e poi un urlo leggermente infuriato. — SHŌYŌ SONO LE CINQUE DEL MATTINO, PERCHÉ NON DORMI?>>

Shōyō non aveva chiuso occhio per tutta la notte, a dir la verità.
Era stato sveglio a guardare un drama horror, ma non ci aveva capito nulla — aveva notato solo che c'erano degli zombie e degli studenti liceali.
Aveva guardato lo schermo della televisione con il cervello che lavorava su ogni tipo di pensiero diverso dalla trama del drama, nel mentre si rigirava la fede che condivideva con Atsumu tra le dita. Se l'era rigirata per ore prima di buttarla nel cesso in un impeto di rabbia e tirare lo sciacquone.

Si era fatto una doccia calda.
Si era rasato i capelli alla base e si era dedicato ad una rigenerante cura personale, partendo dal corpo e terminando con una soddisfacente skin care; si era poi vestito con un maglioncino azzurro e dei jeans bianchi, si era infilato le scarpe da ginnastica bianche e si era spruzzato una bella dose di Chanel N°5.
Si era poi rintanato nel suo studio ed aveva letto e riletto tutto il lavoro al quale si era dedicato con amore e dedizione in quell'ultimo periodo.

Shōyō sospirò passandosi una mano in pieno viso. <<Non è la mia mancanza di sonno il nostro problema adesso. Dobbiamo migliorare quello che Atsumu sicuramente porterà alla Commissione. La metà delle idee che abbiamo stilato sono nate tutte dalla mente di Atsumu, il quale ne vorrà sicuramente la paternità>>

<<Shōyō vai a dormire. E chiamami ad un orario decente, o giuro che la tua macchinona te la rigo tutta la prossima volta che ti vedo al Ministero>>

<<Non provare a riatta- — Shōyō inarcò un sopracciglio quando sentì l'inconfondibile suono della chiamata che veniva riagganciata. Spostò lo sguardo sul display nero del suo cellulare per poi aggrottare le sopracciglia davvero oltraggiato. Davvero? Davvero quella biondina impertinente solo con lui aveva avuto il coraggio di riattaccargli il telefono in faccia? — Ha davvero riattaccato? Ma che stronza>>

౨ৎ ˖ ࣪⊹🌷⊹₊ ⋆୨ৎ

<<Com'è andata oggi a lavoro?>>

Tobio alzò lo sguardo dalla sua ciotola d'insalata per portarlo sul volto di Tadashi, seduto di fronte a lui — anche lui con un'insalata da mangiare e dell'acqua da bere. Si erano incontrati a casa di Tadashi per evitare che i giornalisti potessero vederli e fare delle foto; ormai la notizia che Shōyō avrebbe partecipato alla corsa presidenziale era già trapelata. <<Tutto bene. Stranamente tranquillo>>

ʀᴇᴘʟᴀʏ || ᴋᴀɢᴇʜɪɴᴀ, ᴀᴛsᴜʜɪɴᴀDove le storie prendono vita. Scoprilo ora