CHAPTER 18 || #presidential

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❝Tobio si schiarì la gola portando lo sguardo dal suo piatto di riso e curry al volto di Atsumu

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❝Tobio si schiarì la gola portando lo sguardo dal suo piatto di riso e curry al volto di Atsumu. Era da un'ora, da quando quella cena era iniziata, che lui e il suo rivale comunicavano con gli sguardi.
Shōyō aveva la testa bassa sul suo piatto, così come l'aveva Hirohito.
La televisione era accesa e impostata sul canale dedicato alle notizie della giornata: quella mattina c'era stato un terribile incidente sulla A1, l'autostrada principale che collegava i diversi branchi del Giappone — alcune persone erano rimaste gravemente ferite, altre erano morte sul colpo.

Atsumu alzò entrambe le sopracciglia indicando Shōyō con un lieve cenno della testa.
Tobio aggrottò leggermente le sopracciglia.
Non stava capendo, come sempre. Ma dalla sua parte non stava capendo la situazione più che altro per la bomba che aveva sganciato Shōyō precedentemente in bagno.

Haruiki. Suo figlio.
C'era davvero quella possibilità?

Shōyō lo aveva sempre saputo?
O lo aveva scoperto solo recentemente?
Insomma, i presupposti sulla paternità di Haruiki erano fondati.

Hirohito si schiarì la gola e spostò lo sguardo su Tobio, che stava continuando a litigare mentalmente con Atsumu, e allo stesso tempo stilando una classifica mentale su quante caratteristiche fisiche e caratteriali lo legassero ad Haruiki. Shōyō era troppo impegnato a pensare cose per ammonire quei due con uno sguardo e soprattutto lasciare un calcio negli stinchi a Tobio, seduto accanto a lui. <<Tobio-kun sei tornato tardi da lavoro — ma chi cazzo era suo padre, per caso? Neppure Oikawa era mai stato così apprensivo con lui. — Turno complicato in ospedale? Essendo il genero del mio caro e vecchio amico Bokuto per qualsiasi mancanza di macchinari nel tuo ospedale o per una promozione ad una carica elevata puoi chiedere a me. Non farti problemi>>

Sì, e poi così Shōyō gli avrebbe tagliato le palle.
No, grazie. Lui teneva alle sue palle.

Tobio prese un sorso di vino rosso per poi pulirsi la bocca con il tovagliolo di stoffa che aveva poggiato sulle gambe, più per prendere tempo che per bere in realtà. Si schiarì la gola. <<Tutto bene, Hirohito-san. Grazie mille per la tua premura ma non importa, in ospedale va tutto bene e il mio ruolo mi soddisfa molto. Sì, oggi abbiamo avuto un'emergenza in ospedale a causa di un brutto incidente stradale>>

Hirohito annuì. <<Sì, ho sentito di quell'incidente sulla stradale A1 mentre mi recavo in Ministero questa mattina — l'uomo si voltò ad osservare Atsumu, che di tutta risposta lo osservò con un sopracciglio inarcato perché non stava capendo come l'attenzione di quel coglione potesse essersi spostata da Tobio (che aveva — oggettivamente parlando — molti più problemi di lui), ad appunto su di lui. — I progetti di ristrutturazione non erano stati una tua premura e competenza di qualche anno fa Atsumu-kun?>>

Atsumu si irrigidì nelle spalle.
E quello che c'entrava?
Perché adesso stava parlando del suo progetto?

Tobio si schiarì la gola spostando lo sguardo su Atsumu, che già lo stava osservando in cerca di spiegazioni. Atsumu cercava delle spiegazioni da lui quando tra i due era quel troglodita del cazzo ad essere un politico, e non lui che ne aveva solo sposato uno. <<L'incidente è stato causato questa mattina perché parte dell'asfalto della A1 si è sollevato causando un mega-tamponamento. Ci sono stati molti feriti, alcuni si trovano in terapia intensiva. Sono morte otto persone, una di queste era una bambina di cinque anni che stava andando a scuola con il padre>>

ʀᴇᴘʟᴀʏ || ᴋᴀɢᴇʜɪɴᴀ, ᴀᴛsᴜʜɪɴᴀDove le storie prendono vita. Scoprilo ora