47. ᴍɪ sᴛᴀɪ sᴏғғᴏᴄᴀɴᴅᴏ

83 8 15
                                    

SCUSATE PER IL RITARDO!!!

mi sono presa questi giorni di vacanza
per recuperare lo studio arretrato e pensare
a come procedere con gli ultimi capitoli
:')

spero che il capitolo vi piaccia
i nodi stanno venendo al pettine,
ragazzi. Il libro sta finendo e forse la
kagehina sta tornando :)

❝<<Haruiki sa che io non sono il padre?>>

Shōyō annuì con diversi cenni della testa.
Stava andando avanti e dietro per la cucina cercando una soluzione a tutta quella merda in cui si era gettato. Sapeva che Haruiki fosse un bambino sveglio e impiccione ma non credeva che fosse così sveglio ed impiccione.
Più che altro, Shōyō non era restato di sasso per la scoperta del figlio. Prima o poi Haruiki avrebbe dovuto saperlo... forse solo se avesse avuto bisogno di un trapianto o una trasfusione di sangue, dove Shōyō era restato  di sasso era stata l'espressione di Atsumu quando l'aveva saputo. Devastata.

Shōyō prese un respiro profondo. Si schiarì la gola voltandosi completamente a guardare l'amico/ex-marito/non era mai stato in realtà suo marito perché il matrimonio con Tobio non era mai stato annullato. Piccolo riassunto delle puntate precedenti. <<Troverò una soluzione. Promesso. Ad Haruiki ho detto che aveva capito male e->>

<<Credo che la cosa più opportuna da fare sia dire la verità — Atsumu si era seduto su una sedia accanto il tavolo da pranzo; un'espressione mogia in viso e il volto pallido. Per quanto facesse sempre il coglione e litigasse costantemente con Haruiki, a volte mancando agli appuntamenti dal dottore o non presentandosi a casa per intere giornate a causa del lavoro, Atsumu stravedeva per Haruiki. Per lui era davvero suo figlio. Shōyō lo sapeva, lo aveva sempre percepito: soprattutto, le notti in cui Atsumu era rimasto sveglio cercando di far addormentare Haruiki, l'essergli stato accanto durante i suoi primi passi, il suo primo bagnetto, la sua prima parola. — Shōyō credo che arrivati a questo punto sia meglio spifferare la verità a tutti. Sia per il nostro ruolo che per la sanità mentale di Haruiki>>

<<Ma se...>>

<<Perché ti ostini ancora a mantenere in piedi questa falsa? A che scopo? Quanto tempo ancora vorrai far soffrire Tobio? Ma non ti stanchi a stare sempre sul piede di guerra?>>

Shōyō aggrottò le sopracciglia leggermente. <<Tu credi davvero che io stia nascondendo ad Haruiki la verità sul suo padre biologico perché voglio far soffrire Tobio?>>

<<E per cos'altro altrimenti?>>

<<Io lo sto facendo per te. Io non credo che tu riesca a sopportare l'idea che Haruiki chiami papà qualcuno che non sia tu, io non credo che tu riesca a sopportare di vedere Haruiki interagire, fare le cose che di solito fate insieme con qualcun altro. E come non riusciresti a sopportarle tu, non riuscirei a sopportarle nemmeno io. Io amo Tobio, è l'amore della mia vita e il padre che ho sempre voluto per i miei figli... ma non per Haruiki. So che sembra egoista da dire ma io non voglio che Tobio faccia da padre ad Haruiki. Io voglio che sia tu a fargli da padre. Haruiki con Tobio sembra così- così Dalai. Io voglio vedere Haruiki litigare con te, prenderti in giro e dirti quali paroline nuove ha imparato da solo, voglio vederlo farti i dispetti e poi correre da me a nascondersi ridendo come un matto, non voglio vederlo timido. La timidezza non si addice al suo temperamento. Haruiki è vita, energia, caos — gli si sedette accanto sorridendogli dolcemente, gli prese la mano e la strinse nella sua. Atsumu ricambiò il sorriso baciandogli il dorso della mano. — Tu non devi preoccuparti di nulla. Penso a tutto io>>

ʀᴇᴘʟᴀʏ || ᴋᴀɢᴇʜɪɴᴀ, ᴀᴛsᴜʜɪɴᴀDove le storie prendono vita. Scoprilo ora