36. sᴛᴀɪ ᴅɪᴠᴇɴᴛᴀɴᴅᴏ ᴜɴ ʙɪᴍʙᴏ ɢʀᴀɴᴅᴇ

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❝Haruiki osservava Pedro attentamente

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❝Haruiki osservava Pedro attentamente.
Dalai era agli allenamenti di pallavolo, quindi lui si trovava da solo a dover fare causa comune contro quel- quel- quel qualsiasi cosa rappresentasse quell'uomo.
Il suo papà era impegnato ad organizzare il suo compleanno. Sarebbe diventato un bimbo grande la settimana dopo, e il suo papà gli aveva promesso che, non solo lo avrebbe portato allo zoo, ma gli avrebbe fatto allestire un'enorme quantità di gonfiabili nel loro giardino sul retro. Shōyō gli aveva promesso anche la comparsata di un enorme squalo, che aveva sviluppato i super poteri e adesso viveva sulla terra. Ci sarebbero state anche tante caramelle e una torta enorme. Haruiki già non vedeva l'ora.

Pedro era seduto attorno al tavolo da pranzo, di fronte a lui.
Era impegnato a leggere dei documenti mentre scriveva freneticamente sul suo portatile.
Haruiki inarcò un sopracciglio abbastanza confuso.
Perché quell'uomo era in casa loro?
Non era il suo papà o un amico del suo papà, non faceva parte degli amici dei nonni o del suo papi. Non era neppure Tobio.

Pedro si passò le mani in faccia; Haruiki notò che quella era una cosa che faceva spesso tutti i grandi, anche il suo papà lo faceva quando stava troppo tempo a lavorare al computer. Spostò lo sguardo sul bambino sorridendogli allegramente. <<Ehi, ciao. Tu devi essere Haruiki, io sono->>

<<Non te l'ho chiesto>>

<<Sì, tu sei decisamente Haruiki>>

Haruiki inarcò un sopracciglio; il libro illustrativo degli animali dello zoo aperto davanti a lui sulla pagina del leone. Haruiki aveva chiesto al papà se glielo poteva comprare perché voleva imparare tutto sugli animali dello zoo. <<Perché sei qui? Non hai una casa tua? Perché sei sempre appiccicato al mio papi?>>

Pedro sorrise allegramente, stiracchiandosi leggermente. <<Sono un amico del papà e non sto sempre appiccicato al tuo papà>>

<<Non è vero. Non sei un amico di papà Tsumu, non ti ho mai visto prima>>

<<Infatti. Sono un amico di papà Shōyō e non mi hai mai visto perché abito dall'altra parte del mondo, per venire qui ho dovuto prendere un aereo e volare sul mare per tante ore>>

Haruiki alzò entrambe le sopracciglia curioso. Quell'uomo poteva volare? <<E dove hai le ali per volare?>>

Pedro rise sonoramente. E Haruiki inarcò un sopracciglio.
Che aveva detto di così divertente?
Haruiki i grandi non riusciva proprio a capirli.
Così, come non riusciva a capire perché il suo papà volesse invitare anche i suoi amichetti di scuola. Non li voleva alla sua festa di compleanno, perché non lo capiva? Non ci aveva mai neppure parlato con quelli là!

Pedro si schiarì la gola per poi alzarsi e avvicinarsi al bambino; di tutta risposta Haruiki continuava a guardarlo con un sopracciglio inarcato e l'espressione di chi era meglio che non si avvicinava troppo se non voleva un pugno nello stomaco con il braccio sano. <<Non ho le ali, le persone non possono volare. Ma esistono gli aerei, gli aerei sono come delle ali artificiali per noi essere umani — Haruiki osservò la mano di Pedro andare verso l'alto, mostrandogli come gli aerei volavano. — Con gli aerei puoi andare dove vuoi, in ogni parte del mondo e nel minor tempo possibile. Prima si usavano le navi ma ci volevano tanti giorni per arrivare a destinazione>>

ʀᴇᴘʟᴀʏ || ᴋᴀɢᴇʜɪɴᴀ, ᴀᴛsᴜʜɪɴᴀDove le storie prendono vita. Scoprilo ora