CHAPTER 4 || #everything under control

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❝<<Quindi papà resta a vivere con noi?>>

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❝<<Quindi papà resta a vivere con noi?>>

Shōyō annuì con diversi cenni della testa; stava sistemando le ultime cose nella camera degli ospiti, la stessa camera dove il suo ex-marito avrebbe dormito per tutto il periodo di campagna elettorale. Suo padre Kōtarō gli aveva detto che sarebbe stato meglio così, in questo modo avrebbero evitato le possibili e future malelingue. <<Ma non per sempre, solo fino a quando la campagna elettorale non sarà finita>>

Dalai annuì con diversi cenni della testa. Era seduto sulla sponda del letto con i piedi che andavano avanti e dietro e le mani incrociate in grembo; alcune ciocche di capelli corvini cadute dinanzi gli occhi. <<Quindi tu e il papà non avete fatto la pace?>>

Shōyō inarcò un sopracciglio. <<Certo, io e papà abbiamo fatto la pace. Non litighiamo più come quando tu eri piccolo piccolo come Haruiki>>

<<Intendevo pace pace come i nonni>>

Shōyō inarcò entrambe le sopracciglia sorpreso.
Oh!, suo figlio intendeva quella pace?

Shōyō poggiò la coperta di lana che stava piegando sul letto per poi voltarsi a guardare suo figlio con un sorriso mesto dipinto in viso.
Dalai aveva sofferto molto la separazione dei suoi genitori, Shōyō lo sapeva, si era persino odiato per tutto quello che aveva fatto gravare sulle spalle del figlio... ma lui e Tobio erano così arrabbiati l'uno con l'altro da riuscire a farsi solo del male.
Erano così arrabbiati da essersi fatti la guerra un giorno sì e l'altro pure.

Tobio minacciava Shōyō di prendersi Dalai.
Shōyō minacciava Tobio di non fargli vedere Dalai neppure da un binocolo. Minacciava di portarselo via.
Lontano da tutto e tutti. Lontano da lui.

Per un periodo Dalai era andato a stare da Keiji e Kōtarō.
Nel mentre che Shōyō e Tobio continuavano a farsi la guerra — tramite chiamate, e-mail, messaggi, avvocati.
Dopo che Shōyō aveva vinto la causa di divorzio e di affidamento — aveva assunto Morisuke, un avvocato con le palle — lui e Tobio avevano comunque continuato a farsi la guerra.
E le cose andarono a peggiorare quando Shōyō iniziò a frequentarsi con Atsumu.

La guerra terminò e l'armistizio venne firmato quando il giorno prima del suo matrimonio con Atsumu, Tobio si presentò fuori la porta di casa del suo ex-marito, tutto ubriaco e bagnato fradicio. Quella notte aveva piovuto tantissimo.
Iniziarono a litigare furiosamente, perché Tobio non voleva che suo figlio crescesse con un altro alpha; perché Shōyō gli aveva detto di allontanarsi di farsi i fatti suoi, che lui e Dalai erano due persone distinte e separate e che quello stupido complesso d'inferiorità che si era fatto venire non era proprio da lui.

E poi.
E poi il resto della notte fu storia. Passarono la notte assieme.

Non ne avevano parlato con nessuno. Nessuno dei due.
Shōyō non ne aveva parlato neppure con Kuroo.
Lo stesso Kuroo a cui Shōyō aveva confessato — il giorno stesso del matrimonio — di non essere poi tanto sicuro di voler sposare Atsumu.
Che non era più sicuro di molte cose, in quel periodo.

ʀᴇᴘʟᴀʏ || ᴋᴀɢᴇʜɪɴᴀ, ᴀᴛsᴜʜɪɴᴀDove le storie prendono vita. Scoprilo ora