52. ɴᴏɴ ᴛᴜᴛᴛᴏ

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❝<<Hai già pensato ad un primo appuntamento?>>

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❝<<Hai già pensato ad un primo appuntamento?>>

Pedro gli sorrise dolcemente intrufolando una mano alla base del collo dell'altro. Certo che aveva pensato ad un primo appuntamento degno di nota, ma di certo non poteva dirglielo altrimenti avrebbe rovinato la sorpresa. <<Lei ha qualche idea, signor capobranco?>>

Shōyō ridacchiò. <<Mi stai già dando per vincente?>>

<<Perchè non lo sei? Tutto quello che vuoi, in qualche modo lo ottieni sempre>>

Non tutto. Avrebbe voluto aggiungere Shōyō.
Ma sì, nel complesso, era come diceva lui.
Era sempre stato un ragazzo con degli obiettivi, era cresciuto con l'idea che avrebbe sposato un uomo ricco e potente e che doveva essere in grado di potergli stare accanto; col senno di poi era diventato lui l'uomo ricco e potente.

Shōyō fece per aprire bocca e parlare, dirgli che se quell'idiota si fosse messo in testa che sarebbero andati in Brasile come primo appuntamento, se lo poteva sognare.
Se fosse stato eletto capobranco avrebbe dovuto pensare ad un sacco di cose, primis fra tutte togliersi dalle palle quella vecchia combriccola di idioti, amici di suo padre. Sarebbe poi partito per il tour del capobranco, una cosa super noiosa e... stupida, ma essenziale per i trattati di pace stipulati nel corso degli anni. Avrebbe dovuto spiegare ad Haruiki che lui non avrebbe potuto accompagnarlo e che per un po' — circa sei mesi, ma questo non glielo avrebbe detto — sarebbe stato con il suo papà perché lui non ci sarebbe stato in casa.

Sarebbe stato più facile se vincesse Atsumu.
In quel caso, lui sarebbe tornato alle sue mansioni di sempre.
Sarebbe stato di più a casa, di più con i bambini.
Li avrebbe visti crescere e li avrebbe aiutati nel processo.
Sarebbe stato sempre lì.
Pronto ad intervenire.

Ma... aveva studiato tanto, aveva lavorato tanto per mettere su quella campagna elettorale. La sua bambina, la sua creazione.
Adesso si era prefissato quell'obiettivo.
Doveva vincere, cazzo!

I suoi genitori avevano cresciuto un vincente.
Un viziato del cazzo.
Che otteneva sempre quello che voleva.
E quando lo voleva.

• • • x •

Ma non quella volta.

Tsukishima aveva le sopracciglia alzate, in evidente sorpresa. <<Ma che ca...?>>

Hitoka boccheggiava incredula alternando lo sguardo da Shōyō alla televisione: il volto sorridente di Hirohito che mostrava al Branco il suo nuovo capobranco. Atsumu sorrideva sicuro di sé salutando tutti i presenti nella sala del dibattito. <<È impossibile. Dev'esserci un errore>>

No. Non c'era nessun errore.
Shōyō era quello rosso. Atsumu il blu.
Il blu vinceva sul rosso con una percentuale altissima.
85 su 15.

ʀᴇᴘʟᴀʏ || ᴋᴀɢᴇʜɪɴᴀ, ᴀᴛsᴜʜɪɴᴀDove le storie prendono vita. Scoprilo ora