29. ᴀᴜɢᴜʀɪ ᴇ ғɪɢʟɪ ᴍᴀsᴄʜɪ

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❝<<Torū-san se hai qualche problema non farti problemi a chiamarmi

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❝<<Torū-san se hai qualche problema non farti problemi a chiamarmi. Il problema è che Haruiki non è abituato a stare con persone con cui non è mai stato per un tempo prolungato>>

Oikawa sorrise dolcemente seguendo il genero passo dopo passo — Shōyō stava raccattando le ultime cose da portare con sé; nel mentre i bambini erano nelle rispettive camere: Dalai a studiare e Haruiki a giocare. Sembravano molto calmi, la quiete prima della tempesta. <<Andrà benissimo, non preoccuparti. Ho cresciuto quel coglione di Tobio, quindi credo che posso prendermi cura dei miei nipoti per una sera>>

Shōyō annuì con diversi cenni della testa mentre si infilava il cappotto bianco all'ingresso. Torū aveva notato che in quegli ultimi giorni Shōyō era particolarmente assente, si muoveva e conversava come un automa, uno di quei robot inquietanti che prima o poi si ribella e conquista l'intero globo terrestre. <<La cena è già pronta, quindi devi solo riscaldarla. Dalai è di sopra a fare i compiti di cinese, quindi se lo senti lamentarsi è del tutto normale mentre Haruiki gioca nella stanza dei giochi, quindi se non le senti o vedi vai a controllare per favore. È probabile che stia combinando qualcosa di pericoloso. I bambini fanno sempre il bagnetto alle 19:30 circa, mangiano alle 20 e prima di andare a letto vedono sempre un po' di tv, a loro piacciono molto i documentari di Focus. Se litigano su chi deve vedere cosa, minacciali e vedi che staranno zitti e faranno i bravi>>

Oikawa ridacchiò, gli appoggiò le mani sulle spalle e gli sorrise con il sorriso più rincuorante e allo stesso tempo affascinante che riuscì a mettere su in quel momento. <<Shōyō vai via prima che ti prenda a calci>>

Shōyō annuì con diversi cenni della testa. <<Allora, vado. A dopo>>

<<A dopo>>

<<Ah!, Torū-san?>>

<<Sì?>>

<<Grazie mille per prenderti cura dei bambini questa sera. Nessuno sarebbe venuto con così poco preavviso>>

<<Non devi ringraziarmi, chibi-chan. È un mio dovere>>

• • • x •

Shōyō si stava sistemando i capelli quando Tobio si schiarì la gola pronto a parlare di quella faccenda.
Erano in macchina diretti in quel ristorante di lusso, dove il futuro ex-capobranco aveva deciso di ospitare la cena di fine anno. Shōyō avrebbe preferito armarsi di pistola e spararsi in testa.
In quell'ultimo periodo era stressato all'inverosimile, tra Tsukishima che lo informava di ogni riforma rigettata, tra Hitoka che gli diceva che le persone preferivano Atsumu e lui, e il pessimo rapporto con i suoi genitori, non sapeva come stesse reagendo a tutto quello senza impazzire.
A tutto ciò si aggiungeva la proposta di matrimonio di Tobio a Tadashi, Tadashi che portava al dito il suo fottuto anello di fidanzamento.

ʀᴇᴘʟᴀʏ || ᴋᴀɢᴇʜɪɴᴀ, ᴀᴛsᴜʜɪɴᴀDove le storie prendono vita. Scoprilo ora