Capitolo 2

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-hai una figlia? Davvero?- sbottò Pim osservando quasi truce la bambina dai lunghi capelli neri che seduta sul divano stava guardando i cartoni animati alla grande tv del salotto mentre mangiava con gusto il suo gelato.

-non è mia figlia anche se dice di esserlo-

-non mentirmi- ringhiò Pim guardando male Tait che si trovò a sospirare.

-ti ripeto che non è mia figlia. Non sono mai andato a letto con una ragazza quindi non può essere mia figlia- sussurrò l'ultima frase visto che non voleva farsi sentire da Estelle anche se la bambina sembrava essere completamente presa dal cartone animato che stava guardando.

-e allora perché l'hai fatta rimanere?- chiese in un ringhio Pim che sembrava davvero arrabbiato per tutta quella situazione.

-perché è una bambina di cinque anni che è arrivata qui completamente da sola- gli fece notare Tait -Donald mi ha detto che ha chiesto di me quando non c'era nessun altro con lei e io non sono così stronzo da lasciare una bambina di cinque anni fuori da una porta- disse sinceramente Tait.

-potevi portarla a qualche stazione di polizia e dire che si era presentata alla tua porta dicendo di essere tua figlia e che non è vero-

-senti è così sicura di essere mia figlia che non mi costa niente fare il test di paternità domani. In questo modo potrò dimostrare che non siamo imparentati e non vivere con un peso enorme sulla coscienza. Per non parlare del fatto che non resisto ai suoi occhi dolci- ed era vero. Purtroppo Tait aveva capito che sarebbe stato un problema dire di no alla bambina quando la stessa gli aveva chiesto il gelato qualche ora prima. Gli occhi dolci di Estelle erano una cosa alla quale non poteva resistere e gli sembrava davvero di essere tornato a quando era piccolo e Nicole voleva qualcosa da lui facendo gli occhi dolci per ottenerla.

-dovevi sbarazzartene subito e basta senza tenerla qui. Qualcuno potrebbe pensare che tu l'abbia rapita- continuò Pim che sembrava avesse trovato il suo nuovo passatempo preferito: guardare storto la povera Estelle.

-certo come no, la bambina ha detto chiaro e tondo che la mamma l'ha mandata da me quindi non credo che qualcuno possa davvero arrivare a pensare che io l'abbia rapita- e Tait era davvero convinto di quelle parole.

-devi mandarla via da questa casa-

-Pim che fastidio ti da se rimane per oggi qui? Senti sono stanco perché non dormo da ieri mattina quindi non farmi pressioni sul dover uscire per cacciare via Estelle-

-la chiami già per nome!-

-come dovrei chiamarla Pim?- Tait stava letteralmente arrivando all'esasperazione per colpa dell'altro e per la prima volta da quando si frequentava con l'altro si chiese perché avesse iniziato a farlo.

-cosa-

-il suo nome è Estelle e solo perché è piombata a casa mia senza preavviso e non la conosco non significa che io non debba essere gentile con le-

-mi avevi detto che avremmo passato il pomeriggio insieme!- sbottò allora l'altro facendo sgranare gli occhi a Tait che si ritrovò ad incrociare le braccia al petto.

-mi stai dicendo che stai guardando male una povera bambina e mi stai dicendo di lasciarla fuori di casa solo perché tu ti sei indispettito? Pim possiamo passarlo il pomeriggio insieme anche se c'è Estelle-

-è una bambina e io non voglio stare a chiacchierare-

-tu vuoi scopare- sospirò Tait -sei davvero troppo permaloso e...e al momento non ho voglia di cacciare di casa una bambina di cinque anni solo perché non sai stare un giorno senza sesso-

-certo che ci sto stare, ieri per esempio- Tait lanciò un veloce sguardo in direzione di Estelle preoccupato che la bambina potesse sentirli visto che i toni della conversazione si erano alzati drasticamente ma la mora era completamente assorbita dalla televisione -sei stato tutto il tempo impegnato con il lavoro e poi con quella serata-

-un giorno in più non dovrebbe far differenza. Maledizione Pim solo perché ci stiamo frequentando non significa che abbiamo l'obbligo di fare sesso ogni giorno. Ora scusa ma non ho voglia di litigare con te di questi argomenti con Estelle che è a pochi passi da noi-

-vaffanculo Tait- sbottò Pim prima di girarsi e andarsene velocemente da quella casa con Tait che si trovò stranamente a sospirare di sollievo per come erano andate alla fine le cose. Pim non aveva mai mostrato prima quella sua parte ed era rimasto leggermente deluso da lui. Forse però aveva semplicemente bisogno di riposarsi un po' per riprendersi e poi riaffrontare la questione con Pim a mente lucida, poteva anche essere che non si erano minimamente capiti perché aveva realmente bisogno di dormire.

C'era un altro problema però che in quel momento doveva risolvere prima di andare a dormire: Estelle. Non si fidava a lasciare la bambina da sola a guardare la tv e di certo lui aveva bisogno di riposarsi per non crollare per la stanchezza. Doveva assolutamente trovare qualcuno che per quel pomeriggio poteva tenere sott'occhio la bambina mentre lui riposava e nel mentre pensava ciò un ghigno si formò sulle sue labbra mentre prendeva il suo cellulare e lo portava all'orecchio. Dovette aspettare davvero solo due squilli prima che una voce fin troppo assonata gli rispondesse.

-ho bisogno del tuo aiuto-

-vaffanculo Tait- e quasi gli venne da ridere al moro visto che era stato mandato a fanculo due volte e in un tempo record.

-non ti avrei chiamato se non fosse stato importante- cercò di farlo ragionare Tait guardando nuovamente verso Estelle che aveva riso per qualcosa che aveva sentito dal cartone -ti offro la cena di stasera ma davvero ho bisogno di dormire-

-non doveva venire Pim da te oggi?-

-mi ha mandato a fanculo pochi minuti prima che lo facessi tu-

-okay allora, arrivo-

-grazie Roan- sorrise Tait chiudendo la chiamata e sentendosi davvero molto più rilassato: il suo migliore amico era la persona migliore per tenere sotto controllo Estelle mentre lui dormiva.

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