Jaden rimase a guardare la porta della sua camera per quelle che gli parvero ore prima di alzarsi e capire cosa stesse succedendo. Credeva di aver detto chiaro e tondo che si sarebbe rintanato in camera, dando quindi la possibilità ai due amici di Tait di passare del tempo da soli, e voleva davvero capire chi diavolo lo stesse disturbando. Quando si trovò davanti Tait però rimase un attimo perplesso.
-si?- domandò il biondo rimanendo sullo stipite della porta e quindi non facendo entrare nella sua camera il moro.
-tutto bene?- gli chiese Tait segno che si era accorto eccome, anche se Jaden aveva tento di mascherare il tutto, che ci fosse qualcosa che non andava.
-sto bene, devo solo lavorare-
-ti ha chiamato di nuovo il tuo professore vero?- continuò invece Tait incrociando le braccia al petto -hai sempre quella faccia quando ti chiama quindi non capisco perché tu non lo mandi a quel paese-
-credi che non l'abbia già fatto- rispose fin troppo velocemente Jaden e solo troppo tardi si accorse di aver dato il via a una conversazione che stava evitando di avere da quando si era trasferito in quella casa stabilmente.
-e allora perché ti stressa ancora. Stai male e non credo che continuando a stressarti otterrà un buon articolo. Non so perché ha tutta questa fretta ma far uscire un articolo velocemente e in fretta non mi sembra minimamente la scelta giusta sai?- disse serio Tait e Jaden sospirò trovandosi completamente d'accordo con le parole di Tait.
-va dai tuoi amici- cercò di chiudere li il discorso e quindi di chiudere anche la porta ma Tait lo bloccò ed essere anche più forte di lui riuscì ad aprire ancora di più la porta ed entrare nella sua camera superandolo.
-sono andati via anche perché entrambi sono occupati domani: Lars ha gli allenamenti e Roan deve preparare il menù per un matrimonio-
-quindi tormentarmi ti sembra la scelta migliore-
-non voglio tormentarti Jaden voglio aiutarti. Ogni volta che il tuo professore chiama stai una merda dopo- disse schietto Tait -ti chiudi a riccio e sembra che non ne parli con nessuno nemmeno per sfogarti un po' cosa che forse ti farebbe più che bene. Cazzo non hai degli amici con cui parlare se non vuoi farlo con me?- era esasperato Tait, esasperato dalla cocciutaggine del bel biondo che aveva difronte e che solo in quel momento si accorse aveva gli occhiali sul viso, probabilmente occhiali per il pc che era aperto sul letto di Jaden.
-no, non ne ho- disse con tono incolore Jaden incrociando le braccia al petto.
-andiamo tutti hanno almeno un amico. Non puoi dirmi che non ne hai mai avuti-
-ho detto che non ne ho adesso non che non ne ho mai avuti-
-e allora parla con i tuoi vecchi amici, o parla con me. So che vuoi mantenere le distanze perché lavori come babysitter per me ma siamo più o meno coetanei e tu hai bisogno di sfogarti- e Jaden non riuscì più a trattenere una lacrima cosa che pietrificò sul posto Tait -io...io...scusa non volevo farti piangere è solo che...-
-i miei migliori amici sono morti per questo cazzo di articolo Tait- riuscì a dire Jaden con voce tremante -sono morti per questo maledetto articolo e io l'ho scoperto solo dopo che era passata una settimana perché ero ad Oslo e non mi hanno avvisato che volevano tentare l'immersione. Ho il fottuto filmato che hanno fatto e che devo vedere per poter andare avanti con l'articolo da solo ma non è tagliato e ogni qual volta che arriva la scena della loro morte io...- ma le parole gli morirono in bocca e abbassò lo sguardo sconfitto. Fu in quel momento che avvertì le forti braccia di Tait stringerlo in un abbraccio per confortarlo. Tait che aveva preso a maledire mentalmente quel coglione del professore che si ritrovava Jaden perché davvero non poteva costringere il ragazzo a guardare un filmato dove chiaramente vedeva la morte dei suoi migliori amici quando il tutto era ancora fresco.
-scusa, non volevo farti ricordare cose spiacevoli- sussurrò Tait continuando a tenerlo stretto mentre il biondo piangeva anche se lo stava facendo silenziosamente.
-ma hai ragione quando dici che non posso tenermi tutto dentro. Non ho letteralmente nessuno però- riuscì a dire a stento Jaden e sentì la stretta di Tait farsi più ferrea.
-puoi sfogarti con me tutte le volte che vuoi te lo giuro- Tait aveva preso ad accarezzare lentamente la schiena di Jaden anche se l'altro ragazzo si era leggermente staccato da quell'abbraccio.
-grazie- sussurrò Jaden con un mezzo sorriso di ringraziamento solo che quel sorriso mandò completamente in tilt Tait che non resistette oltre e si abbassò per baciare quelle morbide labbra che desiderava ancora da due settimane. Jaden rimase sorpreso da quel bacio e dentro di se sapeva anche che doveva assolutamente scostarsi visto che ancora Tait era fidanzato e lui non voleva minimamente essere l'amante della situazione. La sua forza di volontà però era quasi inesistente visto che poco alla volta, da quel bacio di due settimane prima, i suoi sentimenti per Tait erano aumentati drasticamente. Più conosceva il ragazzo, accorgendosi di piccoli dettagli che al pubblico erano celati, e più si innamorava del moro quindi quando la lingua di Tait cercò di socchiudergli leggermente le labbra Jaden non fece resistenza permettendo a quel bacio di diventare più passionale.
Tait rimase un attimo sorpreso dal fatto che Jaden stesse rispondendo ma si disse di dover cogliere quell'attimo perché non gli sarebbe più ricapitato e prese l'orlo del maglione che il biondo indossava per sfilarglielo mentre interrompevano solo per un momento il bacio.
Tait fu certo anche per un attimo di aver visto del desiderio negli occhi castani di Jaden e con ancora più sicurezza si tolse a sua volta il maglione e spinse all'indietro sul letto Jaden prima di salirgli sopra a cavalcioni e cominciare a torturargli la porzione di collo sotto al lobo cosa che fece inarcare la schiena a Jaden che infilò le mani nei capelli dell'altro subito dopo aver chiuso il computer e messo al sicuro sul suo comodino: non aveva nessuna intenzione di romperlo.
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Padre per caso
RomanceTait da un giorno all'altro si troverà a dover badare ad Estelle che da quando lo ha visto non fa altro che chiamarlo "papà".