CAPITOLO 11

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Vedere JK mi aveva destabilizzata. Non ci eravamo sentiti nelle ultime settimane e avevo approfondito la mia conoscenza con Tae ma il mio amico mi era mancato. Non capivo se fossimo ancora i bambini che si erano tanto voluti bene, che si raccontavano tutto, che non avevano segreti o eravamo semplicemente attaccati a quel ricordo, come una necessità. Che fosse tutta una falsa? Eravamo ancora amici? C'è ancora sostegno, ascolto, affetto, devozione tra noi? Avevo tanti di quei dubbi ma una certezza era che vederlo mi aveva fatto respirare di nuovo. Ma Jungkook era luce e buio allo stesso tempo. Mi faceva sprofondare in una spirale di dubbi e incertezze di cui nessuno era capace e che nessuno era in grado di guarire, solo lui poteva. E quindi cosa c'era tra noi? Di cosa stavamo parlando? Ci faceva bene allontanarci? Ci rendeva migliori? Ci faceva bene questo strano rapporto?

Tae era da poco andato via e mentre nella mia testa scorrevano questi mille interrogativi, bussano alla porta. Il mio cuore sapeva già chi fosse, e corsi ad aprire. Era Jungkook, un pò brillo.

Han: che succede?

Mi cadde addosso

JK: sola?

Han: si

JK: e Tae?

Han: domani parte presto, ma che hai?

JK: pensavo mi chiamassi

Han: sono appena le 8 di sera, non è mica notte fonda, potevi farlo tu invece di ubriacarti

JK: è più facile

Han: cosa? Bere? Rispetto a cosa?

JK: a vederti con Tae

Han: che cosa blateri, non capisco

JK: lascialo

Han: AHAHAAHHA, sei ubriaco

JK: un pò ma nn vuol dire che stia dicendo una cazzata

Han: che succede? Perchè dovrei lasciarlo?

JK: non va bene per te

Han: di nuovo questa storia, sono stufa. Vuoi litigare di nuovo?

JK: no, voglio baciarti

Han: tu sei pazzo

Era ubriaco, non troppo, ma non l'avevo mai visto ubriaco quindi non potevo giudicare fino in fondo. Ma che diamine diceva? Mi stava facendo morire, il mio cuore aveva perso il conto dei battiti al secondo. Dovevo mantenere la calma, Jungkook era una tempesta che mi travolgeva e poi spariva, ed io restavo sola a raccogliere i cocci.

JK: e se non lo fossi?

Han: dormi e non rompere

JK: posso dormire qui?

Han: si sdraiati. Io vado a fare un bagno. Spari solo cazzate da ubriaco.

Si sdraiò sul mio letto e si addormentò in un attimo. Presi quello che mi serviva e andai in bagno a rilassarmi un pò. Riempii la vasca e feci un lungo e rilassante bagno. Scambiai qualche messaggio con Tae per augurarci la buona notte e non gli dissi nulla della sparata di Jungkook. L'avrei fatto preoccupare inutilmente. Tornai in camera mia in accappatoio e Jungkook dormiva ancora. Mi avvicinai a lui e dio se era bello. Era sempre stato il ragazzo più bello che avessi mai visto, ma stava diventando un uomo stupendo. Quei grandi occhi, quel sorriso che faceva sognare, i suoi morbidissimi capelli. Avevo sempre amato tutto di Jungkook ma vederlo dormire cosi tranquillo come non lo vedevo da tempo mi fece rendere conto dell'immenso potere che aveva su di me. E cosi gli accarezzai i capelli che ribelli cadevano sui suoi occhi e cosi si svegliò.

Aveva uno sguardo che mi stava entrando nell'anima e mi fermai. Provai ad allontanarmi un pò ma mi strinse il polso con una mano. Ero paralizzata, spaventata da cosa potesse fare, non mi piaceva il modo in cui mi stava fissando, o forse mi piaceva troppo.

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