La sua mossa...

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"Passarono dei giorni e lui non fece più la prima mossa, però continuava a sorridermi quando i nostri occhi si incrociavano. Un giorno scendendo per delle commissioni ecco che lo vidi era di fronte a me, da vicino era ancora più bello, feci finta però di non conoscerlo e salutai solo il proprietario. Andai a fare le mie commissioni e quando tornai passai per il bar e mi sentii qualcuno che mi andò addosso e mi mise qualcosa nella mano
<<oh scusami non ti avevo visto>> disse lui
<<tranquillo>> dissi io. Strinsi la mano intorno a quello che mi aveva messo e tornai a casa come se niente fosse. Mi chiusi in camera, mi misi davanti alla finestra e presi il fogliettino, lui era tornato dalla consegna e guardava verso di me, io gli feci segno facendo vedere il bigliettino e lui con le labbra mi disse *aprilo e leggilo*. Con il cuore che mi batteva forte e le mani che mi tremavano lessi *Ciao, so che non mi conosci, ma quello scambio di sguardi, mi fa desiderare di conoscerti ti va? Io mi chiamo Matias sono di origine argentina ma sono praticamente nato qui, questo è il mio numero ora sta a te se vuoi o meno fidarti di me e conoscermi, scusa per la mia sfacciataggine ma vorrei tanto sapere come ti chiami* sorrisi ad ogni sua parola, che bel nome, come tutto di lui, poi lo guardai e vidi che era intento a fare altro, presi allora il telefono e digitai quel numero, lo salvai e così aprendo whatsapp gli scrissi. Iniziò così una lunga conversazione per conoscerci, ovviamente lui mi scriveva quando poteva per via del lavoro ma fu davvero bello finalmente potergli parlare. Si chiamava Matias, aveva 21 anni era un pò più piccolo di me, faceva il barista per poter realizzare il suo sogno aprire un centro sportivo per i bambini che volevano diventare calciatori, lui infatti giocava molto spesso a calcio ma non aveva mai avuto l'occasione di poter sfondare in quel mondo nessuna squadra infatti volle prenderlo e quindi continuò la sua passione e si prendeva dei corsi per allenare e costruire quel centro sportivo. Essendo che quei corsi erano davvero molto costosi doveva lavorare e uccidersi di fatica ogni giorno al freddo, al caldo e alle intemperie perchè non sapeva fare altro. Era andato a scuola, lui come me amava la letteratura ma per altri motivi e quindi ogni sera quando lui finiva e potevamo scriverci di più gli dedicavo una bella poesia o qualche bella frase che quel giorno magari mi aveva accompagnata così lo avrebbe accompagnato a dormire. Sembrava davvero un bravo ragazzo e mai come gli altri che avevo conosciuto mi capiva. Un giorno di questi dopo che ormai era un mese circa che ci sentivamo e ci scambiavamo sguardi e risate lo dissi ai miei migliori amici, essendo molto simili ma allo stesso tempo molto diversi ebbero due reazioni diverse
<<madoooo che belloooo sono tanto felice per te Lucry... solo però ce lo potevi dire prima, ora sappi che voglio sapere tutti i particolari e leggere le vostre conversazioni>> disse Barbara
<<eh ti pareva la curiosona...>> disse Ciro
<<allora Cirù tu non mi dici nulla?>> dissi io per sapere cosa ne pensasse il mio migliore amico
<<beh che ti devo dire... sono felice per te è ovvio... sono un pò geloso perchè non voglio che prenda il nostro posto tutto qui>> disse lui
<< ma quello mai Cirù voi siete i miei due migliori amici non potrei mai rimpiazzarvi>> dissi io e li abbracciai e poi ecco che feci vedere le conversazioni a Barbara che era quella più curiosa del gruppo. Dopo quello che gli avevo detto però i due miei amici volevano vederlo quindi andammo alla finestra e approfittando che lui era distratto glielo feci vedere
<<jaaa dai non è male... pensavo peggio ti sono sempre piaciuti dei bruttoni>> disse Ciro
<<ahahahaha che tremendo che sei, poi parli tu zzz >> dissi io
<<beh ha il suo fascino... anche se non è proprio il mio tipo mi dispiace Lucry ahahah>> disse Barbara
<<ma tranquilla cucciola deve piacere a me non a te ahahahah>> dissi io e incominciammo a ridere ed ecco che mi arrivò un messaggio
<<uuuh è lui>> dissi io prendendo il telefono e guardando la notifica
<<e che aspetti apri>> disse Barbara
*perchè tu e i tuoi amici ridete? fammi partecipe dei vostri sorrisi che mi annoio* scrisse Matias
<<oddio raga ci ha visti alla finestra>> dissi io e mostrai il messaggio ai miei amici. Poi rivolsi lo sguardo verso il bar e vidi che lui ci guardava
<<beh non dirgli la verità inventati qualcosa ahahah>> disse Ciro.
*nulla di che, stanno leggendo le mie storie e quindi ridono perchè fanno schifo...* scrissi e poi lo feci vedere ai ragazzi
<<ma noooo non è vero le tue storie sono stupende non scrivere questo...>> disse Barbara
<<eh che ne so ...cosa devo scrivere?>> dissi io nel frattempo arrivò un altro messaggio da lui
*scusa che mi intrometto nella vostra conversazione ma cosa ci vuole per rispondere ? è così complicato spiegarmi il motivo del vostro ridere?* scrisse lui
<<ecco vedete siamo sgamabili...>> dissi io che mi alzai dalla finestra e andai verso l'interno della camera
<<eh allora digli la verità>> disse Ciro
<<ma sì vai lascia andare e digli la verità>> disse Barbara
*stiamo ridendo perchè i miei amici hanno saputo di te solo ora e quindi volevano vederti...ed entrambi hanno espresso i loro giudizi su di te ahahah* scrissi io. I ragazzi furono concordi e quindi mandai il messaggio. Lui lesse il messaggio con attenzione e poi si guardò intorno, era solo nel bar uscì fuori davanti al bancone dei cornetti e fece un buffo balzo dicendo con le labbra *tadan*. Tutti e tre ridemmo e anche lui
<<è anche spiritoso e questo va a suo favore>> disse Ciro
<<si ma adesso bando alle ciance vogliamo leggere il continuo della storia>> disse Barbara
<<ahahaha e che ci tenete tutte e due, ve l'ho stampata sta lì ... ah comunque ne sto scrivendo un'altra ma questa non la leggerà nessuno>> dissi io
<<e perchè questa crudeltà?>> disse Ciro
<<esatto questa è una crudeltà>> disse Benedetta
<<perchè non sono ancora pronta a farvela leggere...>> dissi io. I ragazzi se ne andarono tristi ma quella storia che stavo scrivendo era ancora troppo intima e segreta, anche se avevo detto di lui ai miei amici questo non escludeva che tutto andasse a rotoli e non potevo permetterlo era una cosa così bella..."

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