La cena...

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" Voleva che mi presentassi un giorno a casa loro, a cenare con loro, per farmi conoscere alla moglie in modo tale che vedesse che tipo fossi e soprattutto quanto veramente ci tenevo a Lucrezia. Mi indicò le cose che potevo portare a casa loro per rendere la moglie più affabile e poi mi invitò il giorno dopo a cena da loro.
<<tu quando hai finito e chiuso puoi venire direttamente da noi>> disse lui
<<signore credo che devo passare un attimo per casa perchè devo vestirmi decentemente, non posso venire con i vestiti di lavoro, al massimo chiedo ad Enzo (il proprietario) di farmi andare un pò prima>> dissi io.
<<va benissimo non tardare perchè una cosa che non piace a mia moglie sono i ritardatari, comunque chiamami Alberto>> disse lui
<<perfetto... grazie mille per quest'ennesima occasione che mi sta dando signor Alberto>> dissi io e lui se ne andò salutandomi. Ero molto agitato, non sapevo davvero come fare per fare bella figura, era la prima volta che mi presentavo ad un genitore non avevo trovato mai una persona che fosse così speciale da presentarmi i genitori. Andai da mamma la sera quando tornai da lavoro e le raccontai tutto e con lei e mio padre mi diedero dei consigli su come vestirmi, come comportarmi ci tenevo a fare bella figura e soprattutto a far capire alla madre di Lucrezia che io tenevo alla figlia e non per i soldi ma proprio per la bellissima persona che era. Chiamai Ciro che mi aiutò a capire che tipo era la mamma di Lucrezia e mi feci dare dei consigli e lui mi aiutò volentieri, anche se all'inizio era un pò geloso nei miei confronti e aveva paura per la sua amica piano piano conoscendomi mi rivalutò e quindi mi diede una mano volentieri. Arrivò il giorno dopo, e soprattutto l'ora della cena, non avevo detto nulla a Lucrezia per non ansiarla, e andai a prepararmi e poi andai verso il palazzo bussando al citofono. Mi aprii il signor Alberto, lo salutai e poi ecco che vidi Lucrezia che rimase meravigliata dalla mia presenza a casa sua
<<ma... ma che ci fai qui Matias? Era lui il nostro ospite oggi?>> disse Lucrezia
<<si sei contenta?>> disse il signor Alberto
<<io si ma mamma credo un po' meno>> disse Lucrezia
<<non ti preoccupare pensa a fare gli onori di casa... >> disse il padre e quindi io andai con Lucrezia che mi fece vedere la casa, con la sua camera e poi mi condusse in cucina dalla mamma e lì il mio cuore cominciò a battere forte
<<salve signora io sono Matias...>> dissi io
<<ciao Matias piacere io sono Clelia>> disse la mamma, mi sorrise e mi porse la mano che io strinsi. Cercai di essere me stesso il più possibile, anche la signora Clelia non mi accusò di nulla però, cercó di capire come fossi e anche io come fosse lei, alla fine non era male come persona, era simpatica, gentile e ti faceva stare al tuo agio, ma alla fine della serata non ci furono versi nonostante mi aveva conosciuto, aveva visto i miei tratti migliori non volle lo stesso che la figlia mi frequentasse.
<<Matias si vede che sei un bravo ragazzo, non lo metto in dubbio ma tu devi capire anche me, devi darmi un po' di tempo per pensare, mio marito mi ha detto cosa provi per Lucrezia e sono felice, ma devo capire se sono sinceri questi sentimenti o meno>> disse la signora Clelia

<<la capisco signora, ma credetemi, io a sua figlia la amo, sono innamorato di lei, so che ci conosciamo da poco ma credetemi se le dico che non voglio nulla da lei solamente il suo amore>> dissi io salutai tutti e Lucrezia con le lacrime agli occhi mi sussurrò all'orecchio *ti amo anche io* le sorrisi e poi me ne andai. I giorni dopo a quell'incontra furono davvero duri, non potevo vedere Lucrezia, la sentivo semplicemente e questa cosa almeno in parte mi faceva stare meglio. I suoi migliori amici cercavano in qualche modo di convincere la madre a farla scendere almeno con loro e dopo qualche settimana riuscirono a convincerla e così con una mano da parte di Barbara organizzai una cosa speciale a Lucrezia. La riportai al mare ma questa volta invece del pic nic, andammo ad un ristorante sulla spiaggia e molto più vicino. Quando arrivammo lì al ristorante lei ne rimase sorpresa, pensava forse che la portassi di nuovo dove c'era la struttura che volevo comprare invece la avevo portato più vicino e poichè eravamo entrambi laureati in letteratura ecco che le dissi una poesia

<< Non ci portare chiunque a vedere il mare, che è una cosa importante, non è mica una cosa da niente .Portaci, a vedere il mare, chi ti sa capire senza parlare, chi ti viene a prendere se ti allontani, chi se guarda nei tuoi occhi, incredibilmente, vede un po' di mare, chi quando alza lo sguardo, nel cielo, legge il tuo nome. Portaci qualcuno così, che ti faccia sentire dentro come un caos perfetto, stupendo, che ti faccia sentire che svegliarsi la mattina è bello, proprio bello. Portaci qualcuno così, e ti sembrerà di vedere il mare per la prima volta nella tua vita, perché così bello, prima, non l'avevi visto mai.>>. Lei senza dirmi niente con le lacrime agli occhi mi baciò

<<sei speciale Mati davvero grazie davvero tanto>> disse lei

<<per te questo ed altro Lu... come ti ho detto hai riportato in me il sorriso, sei stata la mia boccata di aria fresca e non potevo fare altrimenti che fatti capire quanto speciale sei per me>> dissi io

<<non c'era bisogno che facessi questo già lo avevo capito quando sei venuto a casa mia ad affrontare mia madre>> disse lei

<< è stata un'idea di tuo padre... però io accettato subito perchè volevo far capire anche a tua madre cosa eri per me >> dissi io. Continuammo la nostra cena e poi scendemmo sulla spiaggia a fare una bella passeggiata, ci divertimmo molto e stavamo finalmente insieme per un periodo più lungo di un quarto d'ora e capii quanto volessi stare sempre di più con lei. Passò un mese da quando la madre di Lucrezia aveva negato alla figlia di vedermi, e finalmente arrivò quel messaggio che aspettavo dall'inizio di quella tortura

*mamma ha finalmente deciso che ci possiamo vedere, scrivere, chiamare ecc... ha detto che vuole darti un'opportunità posso chiamarti voglio sentire la tua voce* scrisse nel messaggio Lucrezia. Le dissi che al momento non potevo ma poi la chiamai io appena avevo un pò di pausa e piangemmo entrambi dalla gioia perchè finalmente potevamo vivere la nostra storia senza preoccupazioni. Un'altra cosa che si risolse fu la compravendita della struttura riuscii entro i termini dell'accordo a pagare tutta la somma e finalmente la struttura era mia. Per festeggiare invitai i miei genitori, Lucrezia fuori a mangiare così presentai la mia fidanzata (finalmente la potevo chiamare così) ai miei genitori. Fu una serata fantastica, avevo avuto la notizia più bella dopo il placet della signora Clelia, ero con Lucrezia e la mia famiglia e non potevo desiderare null'altro di meglio. Una volta acquistata la struttura, cominciai a seguire i corsi per allenatore, e il pomeriggio poi andavo a lavoro, era un pò più complicata in quel periodo la mia vita, ma Lucrezia era lì ogni volta che ne avevo bisogno e mi sosteneva, anzi quando non potevo andare a vedere come andassero i lavori andava lei accompagnata dai suoi amici e mi aggiornava sulle cose che avevano fatto quel giorno. Con il fatto che la madre aveva accettato la nostra storia era facile anche vederci pochi minuti al giorno perchè poi ci chiamavamo la sera, e stavamo ore e ore al giorno per aggiornarci di quello che avevamo fatto durante la giornata..."

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