Dopo la rappacificazione...

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(Lucrezia's pov's)
" Passarono dei mesi dalla riappacificazione e tra me e Matias andava tutto bene, mi avevano affidato un altro bodyguard/ autista e con lui quando potevo in pausa pranzo andavo da Matias al centro sportivo e mangiavamo insieme, erano quei momenti che facevano bene alla nostra relazione e non potevo che desiderare altro se non questo. Mi affezionai anche ai suoi bambini e stare al contatto con loro mi faceva desiderare sempre di più di costruire qualcosa con lui, però quello che mi frenava era anche che eravamo così giovani, ci conoscevamo solo da poco più di un anno e questo tempo lo dovevamo usare per conoscerci meglio e per vedere se alcuni lati del carattere sia dell'uno che dell'altro si potessero smussare un pò. Lui dopo quello che era successo con Giovanni divenne un pò geloso, mi controllava parecchio per fortuna non era un'ossessione anzi mi faceva vestire come volevo, truccare come volevo l'unica cosa che dovevo sempre dirgli dove andavo e con chi ma questo glielo avrei detto anche se non ci fosse stato tutto quello. Il libro stava procedendo bene e quindi la casa editrice mi fece un contratto per un altro libro e quindi diedi dei manoscritti che già avevo e cercammo insieme di vedere quale potesse essere la storia migliore per continuare ad appassionare i miei lettori. Piano piano che passavano i mesi sempre più gente mi riconosceva per strada e sempre più persone mi fermava per una foto o per un autografo. Commentavano insieme la storia con me e questo mi faceva sentire bene, ma come ogni cosa c'era sempre anche l'altra parte della medaglia quelle persone un pò esagerate che non mi davano pace e che commentavano negativamente il libro, a questo iniziava a servire il bodyguard, questa volta non cercai di creare un rapporto con quel bodyguard per evitare che si illudesse come Giovanni e questo permise che tutto andasse liscio. Cominciai anche ad essere invitata in trasmissioni televisive o a party esclusivi e il mio più uno ovviamente era Matias a cui non piaceva tanto la visibilità ma cercava di sostenermi nei miei piccoli traguardi come facevo io. Infatti il centro sportivo di Matias divenne sempre più noto e molti bambini volevano iscriversi ai suoi corsi tanto che dovette prendere con se persone a lavorare, in modo che i corsi aumentassero e che soprattutto tutti i bambini fossero soddisfatti, questo gli diede la giusta visibilità e piano piano ebbe delle chiamate da alcune squadre di calcio della nostra città nelle categorie minori ma sempre era una grande opportunità per lui che voleva da sempre vivere di calcio ed entrare in quel mondo. Spinto un pò da me, ma anche dai suoi genitori firmò il contratto per la squadra della nostra città che era in serie D, e puntarono su di lui per portarla ad alti livelli. All'inizio si divise tra gli allenamenti con la squadra e gli allenamenti al centro sportivo poi capì che doveva fare una scelta, perchè era diventato insostenibile e soprattutto non ci vedevamo nemmeno per due minuti, ci furono infatti due mesi che io e lui non ci vedemmo proprio nemmeno nella pausa pranzo e quindi era diventato insostenibile e decise di cedere la sua quota del centro sportivo ai suoi amici nonchè soci in affari e dedicarsi completamente alla squadra, con la promessa da parte dei suoi amici che quel posto sarebbe sempre stato il suo posto sicuro e che se avesse voluto tornare il posto c'era sempre. I bambini quando seppero questo si dispiacquero molto, era un punto di riferimento per molti ma capirono la sua scelta e gli fecero un regalo, un cappellino e un fischietto nuovi che sarebbero serviti. Matias li portava agli allenamenti quasi tutti i giorni così fiero dei due regali dei suoi bimbi si vedeva che finalmente aveva trovato la sua dimensione ed io ero felice per lui. Certo quando andava in trasferta era dura, pensarlo lì a kilometri di distanza da me ma sapevo che faceva quello che aveva sempre sognato e non potevo negargli quella gioia. Quando invece giocava in casa, quando potevo ero lì sugli spalti a sostenere la sua squadra. In quei giorni trovai anche ispirazione per il nuovo libro e quindi scrissi molto su quei spalti aspettando che il mio fidanzato finisse di allenare per mangiare con me, oppure dopo la partita per tornarcene a casa. La mia bozza piacque molto al mio editore che iniziò subito ad attivare il meccanismo della correzione, e tutto quello che si doveva fare per creare un nuovo libro. Quando facemmo il secondo anniversario decidemmo di andare a vivere insieme, i soldi che avevamo conservato dall'uscita del primo e i soldi che lui riceveva come stipendio ci permise di comprarci una casa e così decidemmo di fare questo passo importante, non tutti furono d'accordo ma noi volevamo farlo e così facemmo. Barbara e Ciro, i miei fan numero uno, erano contrari alla convivenza e questo ci allontanò un pò, avevano sempre paura che uno dei due potesse sbagliare essendo che i lavori che avevamo portavano a stare a contatto con molta gente, ma quello che era successo ormai un anno prima ci aveva insegnato che tutto quello che bastava e dirci tutto, se qualcosa non ci andava bene ne parlavamo e cercavamo di trovare un compromesso e questo ci dava la sicurezza che l'unico desiderio era quello di stare insieme l'uno con l'altro. Abitare insieme non fu subito semplice ma piano piano mettendo delle regole e aiutandoci l'uno con l'altro portò ad una convivenza normale senza troppi litigi. Dopo alcuni mesi ecco che uscì il mio secondo libro, dopo due anni dal primo, fu un lavoro duro ma le persone che mi seguivano non mi abbandonarono e infatti alla presentazione del nuovo libro ci furono molte persone più di quanto me ne aspettassi e ne fui felice perchè quel libro parlava dei sogni, che si possono realizzare se tu ci credi e se lotti per quelli prima o poi arriveranno e ti renderanno felice e quindi parlai del mio esempio e quello di Matias e piacque molto a tutte quelle persone che furono davvero felici che io ero tornata a scrivere e che lasciavo quel bellissimo messaggio non sapendo che anche altri sogni si stavano per realizzare..."

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