(Matias' pov's)
" Si mise a sedere accanto a me sul letto, io avevo la faccia sotto al cuscino per non farmi vedere piangere e lei lo tolse e mi vide così
<<che succede Mati perchè piangi? perchè non sei rimasto da Lucrezia>> disse lei
<<perchè ... abbiamo ... litigato... >> dissi io singhiozzando
<<come mai che è successo?>> disse lei
<<mamma ... non mi va di dirlo dai...>> dissi io.
<<ma dai... lo sai che con me puoi parlare di tutto....>> disse lei prendendomi e mettendomi tra le sue braccia. Era una sensazione strana, mi sembrava di essere tornato piccolo e mi sentivo protetto e così glielo dissi. Gli raccontai del tradimento inconsapevole, del fatto che lei però non mi avesse detto nulla e che era quello che mi faceva stare male, non il fatto del tradimento, perchè in fin dei conti lei aveva chiamato me... quindi davvero non era cosciente che stava facendo l'amore con qualcun altro ma la cosa che mi aveva fatto male appunto era che lei non mi avesse detto nulla. Mamma aveva legato molto con Lucrezia quindi ci rimase parecchio male mi strinse forte e mi lasciò sfogare, piansi tra le sue braccia e questo però mi aiutò molto. Passarono alcuni giorni ed io non andai a lavorare, ero senza forze e senza voglia, i miei amici cercavano di convincermi a venire a lavorare ma non riuscivo nemmeno a mettere i piedi fuori dal letto. Quel giorno lì, all'improvviso ecco che sentii mia madre urlare, capii che c'era qualcuno alla porta che precedentemente aveva bussato, quindi con tutte le mie forze cercai di alzarmi dal letto e andai a spiare la conversazione nel corridoio. Era Lucrezia, si era convinta a venire finalmente da me, solo che mia madre non la volle far entrare e quando le chiuse la porta in faccia se ne andò e aspettando di essere solo mi avvicinai alla porta, sentii il suo pianto quindi mi appoggiai con la schiena sulla porta e posai la mia testa. Ad un certo punto smise di piangere, sussurrò qualcosa, quindi capii che c'era qualcuno con lei e credo fossero Ciro e Barbara, e poi arrivò da sotto alla porta un bigliettino in cui lei mi domandava se fossi io, chiamandomi amore, mi alzai e andai a prendere una penna e le scrissi semplicemente che non aveva alcun diritto di chiamarmi amore perchè non lo ero più per lei, quando scrissi queste parole il mio cuore si frantumò e credo anche il suo, soffrivo e me la prendevo con lei. Iniziammo così a passarci questo fogliettino da sotto la porta, lei voleva che la aprissi ma io non volevo, allora mi chiese di andare in camera mia e di aspettare là, allora come uno zombie andai verso camera mia facendo toccare la coperta che mi copriva a terra e poi una volta arrivato in camera aspettai e dopo poco ecco che vidi Lucrezia fuori al balcone, era salita fin sopra, sapevo la sua paura dell'altezza e per me aveva sfidato la sua paura solo per potermi vedere. Vidi quel vetro e sembrava un muro alto dieci metri, mi sentivo così lontano da lei ma feci la prima mossa per far si che quel muro si abbattesse. Aprii poi la finestra e le chiesi che la cosa che mi aveva detto nel bigliettino fosse lei, lei disse di sì io mi allontanai da lei e mi misi a sedere sul letto, mi chiese il motivo per cui fossi scappato e mi disse che dovevo fare qualcosa, non dovevo stare zitto, mi disse che la potevo anche riempire di brutte parole basta che le dicessi qualcosa. Le dissi che in realtà io volevo solo sapere una cosa perchè non mi avesse detto nulla quando quel Giovanni l'aveva chiamata, perchè non me lo aveva detto subito, e che se me lo avesse detto prima avremo parlato e tutto, lei mi disse che non voleva che si rovinasse quel weekend che aveva organizzato per me con molta cura e poi soprattutto perchè aveva paura che me ne andassi come poi avevo fatto dopo, ma io le dissi che avrei cercato di chiarire con lei che però mi interruppe dicendo che non era proprio la stessa cosa che avevo fatto quando me lo aveva detto. In quell'istante mi sentii come se mi avesse fatto una coltellata, la presi talmente male che la presi per le spalle e la strinsi muovendola avanti e indietro dicendole che io non ero ferito dal fatto che avesse fatto sesso con lui ma che lei non me lo aveva detto. Poi dopo che dissi tutto capii che avevo esagerato, la lascia e le chiesi scusa e dopo scoppiai finalmente in un pianto liberatorio e anche lei insieme a me, vidi che tremava, allora per tranquillizzarla le volevo sfiorare la mano ma lei la ritrasse, capii che si era spaventata e glielo chiesi e lei mentì di nuovo, le ricordai che non doveva farlo e le chiesi scusa, lei invece si scusò dicendomi che ero la cosa migliore che le fossi mai successa e che l'unica cosa che contava era che mi amava ancora e così il mio viso che era molto teso, si distese e capii che d'altronde anche io la amavo più di ogni altra cosa al mondo e che non ne valeva la pena far vincere l'orgoglio, la abbracciai e dopo quella abbraccio mi stava dicendo che le ero mancato dicendo amore mio ma si fermò, le dissi che mi era mancata anche lei, dicendo io amore e poi cercai di darle un bacio, lei era un pò restia, si ritrasse ma poi si avvicinò sempre di più e quindi ci baciammo finalmente. Le sue labbra mi erano mancate ed avevano un sapore di sale per le lacrime che avevamo versato. Dopo quel bacio andammo di là e lei chiese scusa ai miei genitori che dopo un pò di insistenza la perdonarono, invitandola anche a mangiare con noi, ma lei rifiutò perchè c'erano Benedetta e Ciro giù che la stavano aspettando, quindi salutò i miei genitori, la accompagnai alla porta e lei poi mi domandò se stessimo ancora insieme, io le dissi di si che l'avevo perdonata, e così le diedi un bacio e poi le dissi che appena fosse tornata a casa mi doveva mandare un messaggio e così fu dopo un pò di tempo arrivò il suo messaggio e dopo tre quattro giorno riaprii la sua conversazione e lessi tutti i suoi messaggi. Ci scrivemmo un pò e poi io crollai pensando a lei e sognandola tutta la notte..."
STAI LEGGENDO
Dalla Mia Finestra
RomanceLucrezia è una ragazza di 23 anni, laureata in lettere moderne amante della poesia e delle storie d'amore. Dopo lo studio "matto e disperato" cerca un lavoro, ma nel frattempo è rinchiusa a casa e legge, scrive e guarda il mondo all'esterno dalla su...