Grazie...

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(Francesco's pov's)
"Durante l'appuntamento Lucrezia aveva sentito freddo ed io le avevo dato la mia giacca e lei se l'era appoggiata sulle spalle e quando finì la serata la accompagnai a casa, arrivati sotto al suo palazzo scendemmo entrambi dalla macchina e la abbracciai ringraziandola per la bellissima serata che mi aveva fatto passare, ci fu un momento in cui le nostre labbra erano così vicine che volevo baciarla, ma le chiesi se potessi farlo non volevo che fosse presto per lei, ma accettò volentieri dicendomi però che non aveva mai baciato nessuno, la cosa mi stupì ma non le dissi niente, le dissi semplicemente di non preoccuparsi e così poi ci baciammo. Quel bacio fu diverso, finalmente dopo tanto tempo quando sfioravo delle labbra provavo qualcosa e quel qualcosa era piacevole e soprattutto mi faceva battere il cuore cosa che non mi accadeva da tempo. Una volta che ci staccammo mi presi la giacca dalle sue spalle la risalutai e andai verso la macchina. Tornando nella mia casa piccola e buia ritornai alla realtà, ma poco duró perché poi mi addormentai e sognai Lucrezia che ormai era parte non solo delle mie giornate ma anche delle mie nottate. I giorni passarono e continuava la mia routine, sveglia presto, prendevo le cose essenziali, mi facevo il panino e poi andavo al bar. Lavoravo, andando avanti e indietro, mi prendevo gli insulti del mio capo e quando si chiudeva o si tornava a casa o bussavo Lucrezia e andavamo a farci un giro, oppure se ero troppo stanco tornavo a casa e mi preparavo qualcosa da mangiare. Un giorno mi arrivò un messaggio strano da Lucrezia *Fran vedi tu questa sera sei a cena con noi quindi quando finisci vieni a casa... cucina mamma tranquillo. Ho una cosa da dirti quindi quale cosa migliore che una super cenetta di mamma?* scrisse Lucrezia nel messaggio. Ero un po' in ansia, cosa mi voleva dire? E perché poi con i suoi genitori? Tutta la giornata non ero tranquillo ero teso come una corda di violino ma arrivó finalmente l'ora della chiusura, passai un attimo per casa per rendermi presentabile e poi andai. Bussai con il cuore in gola, aprì Lucrezia con un vestitino giallo limone con i fiori era bellissima, le diedi un bacio sulla guancia e poi diedi il soprabito e andai a salutare i genitori e il fratello Attila. Avevo in mano una bottiglia di vino per il padre e dei fiori per la madre. Loro ringraziarono
<<ma non dovevi spendere i soldi Francesco...>> disse Clelia. Diedi una mano per sistemare le ultime cose e poi cominciò la cena neanche a dirlo era tutto squisito, ma io ero troppo agitato per godermi ogni singolo gusto, e anche Lucrezia si vedeva che fremeva. Ad un certo punto lei mi chiese di seguirla e così feci, andammo in camera sua, era la prima volta che la vedevo ed era molto bella, le pareti rosa, quadri appesi e foto con delle calamite attaccate sopra la scrivania. Proprio lì mi condusse la mia amata, mi fece prendere la sua sedia e mi fece sedere davanti al computer. Sullo schermo c'era la schermata di un'università telematica chiesi il motivo e lei mi disse di vedere che account ci fosse, spostai quindi il mouse e vidi che c'era il mio nome e cognome, le chiesi come mai e lei mi disse che per ringraziarmi per quello che avevo fatto loro mi avevano regalato tre mesi di iscrizione alla facoltà di lettere moderne, e lo avevano fatto in un'università telematica in modo tale che io non dovessi lasciare il lavoro e potessi seguire le lezioni quando potevo anche la sera, io non potevo crederci era la cosa più bella che delle persone potessero fare per me mi commossi tanto ma riuscii a trattenere le lacrime la abbracciai e la baciai. Mi disse che era solo tre mesi perché nel caso in cui non ce la facessi e volevo smettere, mi disse anche che non dovevo preoccuparmi se volevo continuare perché mi avrebbe continuato a pagare lei. Era tanto, qualcuno che credeva in me così tanto da scommetterci anche su, una volta ringraziato abbastanza lei andai in cucina a ringraziare i suoi genitori, e lì non riuscii più a trattenermi scoppiai in lacrime. Loro avevano creduto in me cosa che i miei genitori non avevano fatto, infatti loro quando glielo avevo chiesto mi dissero che non ero capace di farlo e che avrebbero speso soltanto soldi che non avevano e quindi io avevo accantonato quel sogno per trovare un lavoro e andarmene via da quella casa. Clelia e Alberto non mi dissero nulla vennero solo ad abbracciarmi e ad accarezzarmi i capelli. Fu un bellissimo gesto e li ho sempre ringraziati per quello che hanno fatto per me. I giorni passarono e le mie giornate erano super piene più che mai dovevo dimostrare che non ero un fallimento ma che ce la potevo fare e quindi subito dopo che tornavo a casa mangiavo qualcosa davanti al computer mentre seguivo le lezioni, a volte mi addormentavo anche davanti al pc ma ne valeva la pena. L'unica cosa che questo mi permetteva poco di vedere Lucrezia, la vedevo nell'ora di pranzo perchè andavo a mangiare qualche volta a casa sua o quando la accompagnavo alla fisioterapia quelle volte però prendevo il giorno di riposo in modo da dedicarle tutte le attenzioni possibili e settimana dopo settimana miglioró e dopo più di un mese da quando si era svegliata dal coma riuscì a camminare di nuovo e fui davvero felice. Alcuni mesi dopo poi arrivó il periodo degli esami, lì fu davvero dura ogni momento libero la passavo a ripetere e non so quanti permessi chiesi al mio capo che per fortuna era un altro che credeva in me e quindi mi lasció fare il più possibile per arrivare al più presto a quel traguardo. Quando feci il primo esame a casa venne anche Lucrezia perché voleva starmi accanto perché sapeva cosa significasse l'ansia dell'esame e quindi si mise di fronte a me dall'altra parte del tavolo dietro il computer, zitta,zitta e ascoltava me che rispondevo alle domande e mi vedeva con ammirazione, quello sguardo non lo avevo mai visto e fu una cosa bellissima tanto che quando ebbi il voto e fu molto dignitoso oltre ad abbracciarla per festeggiare le dissi:<<grazie, grazie per come mi guardi...mi fai capire che qualcuno crede in me>>
<<e sempre lo farò am... ehm Fran>> disse lei correggendosi
<<che volevi dire? Amore mio? Mi piace cucciola>> dissi io e lei mi sorrise e mi bació. Quello che venne dopo il primo esame nessuno poteva mai aspettarselo..."

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