(Matias' pov's)
"Passarono dei mesi dalla riappacificazione e tra me e Lucrezia andava tutto bene, al centro sportivo i bambini aumentarono tanto che dovetti aumentare i corsi e sopratutto aumentare il personale. In pausa pranzo veniva sempre Lucrezia e mangiavamo insieme, si affezionò sempre di più ai miei bimbi e questo mi fece capire quanto potesse essere una brava mamma. Aveva cambiato bodyguard e questo sembrava più professionale a stento le rivolgeva la parola e questo mi faceva stare più tranquillo. Da quando avevamo fatto pace avevo messo in chiaro che mi dovesse dire dove andasse e con chi era per stare più tranquillo. Il libro stava andando tutto bene e la casa editrice aveva fatto un contratto per un nuovo libro, lei aveva altre storie ma nessuna era bella come quella che poi scrisse. Più passavano i mesi più lei diventava famosa e la fermavano per strada e questa cosa da una parte mi faceva piacere dall'altra mi innervosiva un po', perché interrompevano magari un momento che ci stavamo creando oppure l'invito per qualche evento era esteso anche me e per non lasciarla sola dovevo andarci ma diventava poi pesante gestire gli orari del centro. L'aumento delle iscrizioni mi diede più visibilità e questo mi permise di avere un'offerta da parte della squadra della mia città, certo era una squadra di serie D ma si volevano affidare a me per portarla in serie A. Io ero onorato di questa proposta ma non volevo lasciare il centro quindi all'inizio dissi di sì e facevo sia l'allenatore della squadra che quello al centro sportivo, la cosa però dopo un po' inizió a pesarmi perché non vedevo Lucrezia, quindi con la spinta dei miei genitori e della mia fidanzata decisi di lasciare il centro con la promessa che qualsiasi cosa fosse successa quello rimaneva sempre la mia casa. Quelli a cui dispiacque di più furono i miei bambini a cui ero molto legato e ormai per loro ero diventato un punto di riferimento, loro come regalo di addio mi regalarono un capello e un fischietto degli oggetti che usavo sempre quando li allenavo. Li portai sempre con me così avevo una piccola parte di loro con me. Lucrezia quando giocavamo in casa veniva sempre a vederci mentre in trasferta non riusciva essendo impegnata a scrivere la sua nuova storia. I soldi che prendevo li conservavo perché insieme con Lucrezia decidemmo di comprarci una casa e poiché le somme che prendevamo erano abbastanza decidemmo di andare ad abitare insieme e lo facemmo proprio al nostro secondo anniversario, certo le nostre famiglie e i migliori amici di Lucrezia non erano molto d'accordo ma noi volevamo fare questo passo e così lo facemmo.Abitare insieme non fu subito semplice ma piano piano mettendo delle regole e aiutandoci l'uno con l'altro portò ad una convivenza normale senza troppi litigi. Dopo alcuni mesi ecco che uscì il secondo libro di Lucrezia era sul potere dei sogni ed era davvero stupendo, aveva un messaggio meraviglioso e non potevo che essere super orgoglioso di lei. Come sempre per promuovere il libro doveva fare instore e presentazioni per tutta la nazione e questo mi dava tempo per pensare. La convivenza mi aveva fatto capire quanto amassi Lucrezia e quanto ufficializzare la convivenza con un passo più grande come il matrimonio potesse essere una bella idea, solo che volevo fare le mie valutazioni e soprattutto volevo chiedere la mano ad Alberto, non erano d'accordo sia lui che la moglie per la convivenza figuriamoci per il matrimonio quindi mi volevo preparare psicologicamente e poi dopo qualche giorno andare da loro per chiedere la mano della figlia. Giorni prima della partenza sia io che Lucrezia eravamo molto strani, lei vomitava spesso ed era bianca bianca ed io ero pensieroso per via di questo fatto del matrimonio. Ero un po' preoccupato per le condizioni di Lucrezia ma lei mi tranquillizzava dicendo che era solo stress ed io le crebbi. Quando lei se ne andò rimasi io con una decisione da prendere, io amavo Lucrezia e volevo sposarla ma volevo trovare un modo per dirlo ai suoi genitori, volevo far sapere loro che per me Lucrezia non era una delle tante ma era l'unica con cui volevo stare e questo mi rendeva nervoso non ero solito esternare troppo i miei sentimenti e questo mi ansiava parecchio. Quando chiamai i miei quasi suoceri per chiedere se potessi passare perché dovevo dirgli una cosa importante loro andarono in ansia ogni giorno fino al giorno dell'incontro mi chiamavano per sapere che cosa gli dovessi dire. Approfittai di quei giorni per dirlo ai miei che invece la presero abbastanza bene, ma con loro era diverso loro sapevano i miei sentimenti prima che ce lo dicessi quindi bastò solo dirgli che volevo sposare Lucrezia e loro capirono perfettamente perché e per quale motivo proprio in quel momento. Passarono i giorni e arrivó il giorno del tanto atteso incontro con Clelia e Alberto. La mattina agli allenamenti ero molto strano tanto che feci fare gli esercizi al mio secondo, non mangiai nulla e quando arrivai a casa loro tremavo tutto.
<<allora Matias cosa volevi dirci, siamo curiosi?>> disse Clelia quando ci sedemmo in cucina dopo che c'eravamo salutati
<<si Clelia non è facile per me dirlo anche perché so le riserve che avete su di me ma io amo vostra figlia, da quel primo giorno che l'ho vista dalla finestra che scriveva, la amo tanto e non vedo nessun'altra al di fuori di lei... e questo l'ho capito da subito... e vorrei chiedervi se mi volesse dare il consenso di sposarla?>> dissi io aspettandomi urla, o altre imprecazioni invece con calma rispose Alberto, che prima di farlo guardó un attimo Clelia e poi disse:<< credo di parlare un po' per tutti e due se ti dico che negli anni abbiamo imparato a conoscerci e credimi se ti dico che non vediamo nessuno più giusto per nostra figlia che te, e forse siamo stati un po' cattivi quando siete andati a convivere insieme ma solo perché noi crediamo in alcune credenze che ormai non ci sono più ma certo che siamo d'accordo che tu chieda a nostra figlia di sposarla, siamo super felici e onorati che tu abbia chiesto la nostra mano e noi te la diamo volentieri>> ci abbracciamo, sorridemmo e ci emozionammo insieme. Quindi in quel momento dovevo aspettare solo Lucrezia che tornava dal tour non credendo che la sorpresa l'avrebbe fatta lei a me..."
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Dalla Mia Finestra
RomanceLucrezia è una ragazza di 23 anni, laureata in lettere moderne amante della poesia e delle storie d'amore. Dopo lo studio "matto e disperato" cerca un lavoro, ma nel frattempo è rinchiusa a casa e legge, scrive e guarda il mondo all'esterno dalla su...