La mia luce nei momenti di oscurità...

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(Francesco's pov's)

"Dopo aver preso la decisione io e Lucrezia andammo a dormire, l'uno abbracciato all'altra senza doppi fini ne niente semplicemente dormimmo, lei mi stringeva forte come se con quell'abbraccio mi volesse proteggere. Essendo tranquillo per la risoluzione del mio problema dormii tutta la notte fino al suono della sveglia. Quando mi svegliai però accanto a me non trovai Lucrezia, andai in cucina e sul tavolo trovai la tazza di latte e il pacco di biscotti che mangiavo sempre perchè quelli meno costosi e poi un bigliettino di Lucrezia. Si era svegliata prima di me ed era tornata a casa ma prima mi aveva fatto la colazione. Accesi sotto al caffè e nel frattempo andai a lavarmi e vestirmi. Quando uscì il caffè lo versai nel latte e mangiai anche qualcosina. Non esagerai perchè dovendo andare a pranzo da Lucrezia sapevo che Clelia mi avrebbe riempito di cose. A differenza del sogno in quei due anni Clelia era davvero un'ottima suocera non potevo lamentarmi, mi dava una mano anche quando ne avevo più bisogno era come se mi leggesse dentro a volte la sentivo anche mamma mia era bellissimo il rapporto che si era creato con loro sia con lei che con Alberto ed ero felice perchè io la loro figlia la volevo portare all'altare. Avevo dei soldi da parte che stavo conservando in quell'anno perchè da quando al matrimonio di Ciro avevamo parlato e tutto si era risolto avevo capito quanto Lucrezia fosse la donna che più amassi nella mia vita. Avevo una mezza idea per la dichiarazione di amore ma avevo bisogno di molti soldi per l'anello e tutto quindi conservavo i soldini. Una volta che avevo scritto un'ennesima poesia ispirata dai fatti che erano successi il giorno prima andai a lavoro. Enzo era già lì che mi aspettava, aprimmo il bar e cominciammo a sistemare le cose. Andai a prendere i cornetti al forno e li sistemai nella teca e poi ecco che cominciarono arrivare i clienti. Ad un certo punto della giornata scesero anche Lucrezia con Clelia che passarono al bar per salutarmi e darmi il buon giorno. La baciai e andai a fare un'altra consegna. A pranzo andai a mangiare da Lucrezia e come sempre Clelia fece delle prelibatezze e quello che rimase me lo fece portare a casa, poichè però dovevo ancora lavorare le rimasi a casa loro, quando finii di lavorare le presi e me le portai a casa. Loro mi invitarono a mangiare anche la sera ma io non volevo disturbare quindi tornai a casa e lì ebbi la sorpresa più grande. Trovai il frigorifero pieno di cose, la credenza piena di pasta, legumi, zucchero, caffè e sale. Un bigliettino sul tavolo mi spiegò che non era arrivato babbo natale ma la mia fidanzata che mi aveva fatto la spesa per l'esercito. Le mandai un messaggio pieno di amore e gratitudine

*amore mio non dovevi, avrei fatto la spesa in questi giorni... mi hai lasciato senza parole... ma quanto speciale sei?* scrissi io 

*spero che vadano bene le cose che ti ho preso, mi sono basata molto sui gusti che esprimi quando vieni da noi... non mi devi ringraziare amore mio io lo faccio volentieri perchè se tu stai bene sto bene anche io* scrisse lei e lì pensai a quanto fossi fortunato ma quello che aveva in riserbo per me non avevo ancora idea. Pochi giorni dopo mi arrivò una chiamata dalla casa editrice di Lucrezia, la quale aveva letto le mie poesie e ne volevano fare un libro, in cui fossero raccolte tutte quelle che avevo scritto e poichè molte erano dedicate a Lucrezia questo sarebbe stato un buon avvio per il commercio del libro. Ovviamente io ne fui entusiasta, non potevo crederci poi capii che Lucrezia aveva frugato tra le mie poesie e che le aveva fatte leggere all'editore il quale era felice di potermi pubblicare. Ancora una volta lei era stata la mia salvatrice e quella che mi aveva dato una mano per andare avanti con il mio futuro. Quando la vidi la sera la presi in braccio e la feci girare ringraziandola continuamente. La invitai a cena, era il minimo che potessi fare dopo quello che lei aveva fatto per me. I giorni che seguirono furono pieni di emozioni e di lavoro. La mattina andavo al bar, lavoravo, nello spacco del pranzo andavo alla casa editrice, modificavo, costruivo il mio libro, poi tornavo al bar a lavora, la sera distrutto crollavo nel letto dopo aver chiamato Lucrezia. A volte in quei giorni si aggiungeva anche qualche impegno per il matrimonio di Barbara e Fabio. Essendo io il testimone di Fabio avevo tanti oneri che dovevo sbrigare. Rispetto al matrimonio di Ciro ero molto più dentro all'organizzazione e questo mi faceva sentire importante. Altra novità nella mia vita fu l'incontro con mia madre e le mie sorelle. Prendemmo appuntamento in una pizzeria, in modo tale che l'ambiente era neutro, ne troppo favorevole a me ne troppo favorevole e loro. Chiacchierammo, ci aggiornammo sulle nostre vite come erano cambiate e soprattutto ci scusammo l'uno con le altre. Le mie sorelle si erano sposate e adesso avevano dei figli, quindi ero diventato zio a 25 anni, mi fecero vedere le foto dei figli ed erano molto belli, con molto tatto gli chiesi se me li potevano far conoscere e loro furono concordi. Mia madre invece pur essendo invecchiata un pò era sempre bella e mi era mancata tanto, per tutta la cena quando potevo le stringevo la mano. Mi raccontarono che finalmente mio padre aveva trovato un lavoro onesto e che gli dava abbastanza soldi ed era per questo che non era venuto perchè faceva le notti. Sapevo che il vero motivo era perchè non era riuscito ancora a perdonarmi ma piano piano dovevo provare a convincerlo. Tornai a casa con una felicità diversa che mai avevo provato, certo con Lucrezia ero felice ma adesso mi sentivo completo finalmente avevo con me le donne della mia vita. Nei mesi seguenti quando mi ritrovavo con mia madre e le mie sorelle portai anche Lucrezia perchè loro volevano conoscerla, volevano conoscere chi mi aveva reso felice in quei anni e quindi gliela presentai. Lucrezia come sempre fu gentilissima e garbata e cercò nonostante avesse delle riserve di fidarsi di me. Passò qualche altro mese e poi finalmente anche il mio libro di poesie uscì nelle librerie, quando ebbi la prima copia chiamai a casa mia Lucrezia, Clelia e Alberto e poi mia mamma con le mie tre sorelle tutti furono emozionati per questo mio traguardo. Il libro si chiamava *La mia luce nell'oscurità: Lucrezia*. La mia ragazza si sciolse in un mare di lacrime non se lo aspettava perchè ne io ne l'editore le avevamo detto il titolo quindi rimase sorpresa. Nei ringraziamenti c'erano Clelia e Alberto grazia ai quali mi ero laureato, e poi c'erano delle poesie sui miei genitori e le mie sorelle. Avevo messo tutti quelli che erano presenti in quel momento speciale per me e questo mi dava la forza finalmente di trovare la mia strada nel mondo della poesia..."

Dalla Mia FinestraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora