(Lucrezia's pov's)
"Corsi subito da lui, era sconvolto come minimo e solo io potevo consolarlo. Era in camera da letto seduto ai piedi del letto e con il viso tra le mani. Mi misi a sedere perchè ero davvero stanca e quella fitta alla testa si era affievolita ma non del tutto passata, gli accarezzai il collo e gli dissi di non piangere, perchè mi faceva sentire peggio e poi gli diedi positività dicendo che avrei superato anche quello e che avremmo vissuto felici e contenti con il nostro bambino o la nostra bambina. Lui singhiozzando mi chiese scusa per non essersi accorto di quanto stavo male e del fatto che si era concentrato sul fagottino che avevo nella pancia e non a sapere cosa mi stesse succedendo, finalmente alzò la testa, lo presi e lo abbracciai posandolo sul mio petto, gli dissi poi che non si doveva preoccupare che lo avevo fatto a posta a non dirgli niente perchè volevo che si godesse la gioia della bellissima notizia ma che a quel punto a tre giorni dall'operazione dovevo dirlo per forza perchè non sarei riuscita a trovare una scusa plausibile visto che mi dovevo tagliare anche tutti i capelli. Lui rimase ancora più sconvolto da quella mia affermazione ma gli spiegai che dovevo farlo perchè con i capelli di certo non potevano operarmi, nonostante non fossi per nulla tranquilla su questo fatto mi mostrai sicura di me che i capelli sarebbero cresciuti quindi non c'era problema. Finalmente smise di piangere, asciugandosi gli occhi disse che era pronto per tornare in camera da pranzo con tutti. Nel frattempo le nostre famiglie parlarono su come organizzarsi per quei giorni dell'operazione e decisero di voler venire tutti quanti. Il giorno prima dell'operazione quindi partimmo tutti per la città dove avevo scoperto di essere malata. Avevamo prenotato delle stanze nell'hotel dove avevo soggiornato quando avevo fatto l'instore in quella città. Ci fu poi il pre-operatorio da fare, la prima cosa fu la più dura dover tagliare i miei capelli, portai con me Matias come supporto ma entrambi scoppiammo a piangere come dei bambini, con la gente che ci guardava e non capiva cosa stesse succedendo. Quando uscimmo dal parrucchiere, Matias voleva portarmi a mangiare qualcosa, ma io non volevo mostrarmi tanto in giro così, i miei fan avrebbero capito qualcosa e non mi andava almeno per quel momento dire tutto, Matias per farmi uscire mi comprò un foulard e me lo mise in testa, in maniera tale che non si vedesse la mia testa pelata. Arrivò poi il giorno dell'operazione, con me e Matias all'ospedale vennero i miei genitori, mio fratello, Ciro e Barbara, con un pò di ritardo mi vennero a chiamare per fare l'intervento, baciai Matias che mi diede forza e poi andai in sala operatoria. Era un luogo freddissimo, io che ero praticamente nuda sentivo tutto, il freddo del lettino, il rumore dei strumenti e mi sentii male che prima di iniziare dovetti andare a vomitare. Una volta rimessa sul lettino di ferro mi addormentarono e vidi solo luce, e in mezzo a quella luce mia nonna, era in silenzio ma mi indicava la strada da fare fino a che mi disse solo una cosa:<<svegliati ti prego Lucre>> e così aprii gli occhi e si mi ritrovai in una stanza di ospedale, sulla sedia accanto a me c'era Ciro, dall'altro lato Barbara, guardai la camera e non vidi nessuna traccia di Matias, mi guardai la mano, non avevo l'anello, però pensai che me lo avessero tolto durante l'operazione, le braccia però erano piene di lividi, la pancia era la solita e quella sensazione di qualcosa all'interno di me non c'era più mi toccai la pancia e non sentii il suo movimento, bene avevo perso il bambino, cominciai ad agitarmi
<<mi avevano detto che non succedeva nulla al bambino... chiamatemi un medico... dov'è Matias? dov'è Matias?>> dissi io urlando e agitandomi ma le gambe non si muovevano
<<Lucry calmati... chi è Matias?>> disse Ciro fermando le mie braccia
<<come chi è Matias? Ciro lo sai bene il mio fidanzato>> dissi io urlando contro il mio migliore amico
<<Lu... non hai il fidanzato ... ma poi che dici eri incinta?... che noi sappiamo non hai mai fatto l'amore... ce lo avresti detto>> disse Barbara
<<aspe ora chiamo un medico forse ci dirà come mai delira in questo modo>> disse Ciro
<<ma io non delirooo... non sono qui per un'operazione al cervello per via di un tumore?>> dissi io confusa perchè i miei amici non ricordavano nulla
<<ma no Lu sei qui perchè sei stata investita da una macchina e un ragazzo, il ragazzo del bar di fronte a te, ti ha portata all'ospedale, lo abbiamo saputo solo perchè qualcuno ha trovato tra le tue cose i documenti se no non sapevamo dove fossi perchè il ragazzo non sapeva nulla di te. Sei stata in coma un mese intero>> disse Barbara. Matias quindi non sapeva chi fossi, tutto quello che avevo vissuto quindi non era reale... era stato tutto un sogno
<<quindi tu mi stai dicendo che non sono una scrittrice famosa, non mi sono fidanzata, e soprattutto non ho un tumore ?>> dissi io. Raccontai alla mia migliore amica quello che avevo vissuto, o almeno quello che credevo fosse successo mentre ero in coma in quel mese, di Matias, del biglietto e di tutto anche delle storie pubblicate e soprattutto del bambino o della bambina, la mia amica mi disse che non era successo nulla di quello che avevo sognato in quel mese in coma e che era tutto frutto della mia fantasia. L'unica cosa che poi mi diede una piccola speranza che forse qualcosa potesse succedere fu
<<quello che ti posso dire però è che il ragazzo del bar che ti ha salvata è venuto tutti i giorni, quando poteva per sapere come stessi, vedi ti ha lasciato ogni giorno un fiore, guarda sul comodino>> disse Barbara, mi girai verso il comodino e vidi il vaso con dei fiori. Era stato gentile nonostante non mi conoscesse aveva avuto il pensiero. Nel frattempo venne il dottore con Ciro e i miei genitori che mi abbracciarono prima che il dottore mi potesse visitare. Raccontai quello che quindi avevo sognato e il dottore mi disse che era normale che nel coma le persone avevano visto molte cose e quindi quello che desideravo poteva essere una cosa plausibile. Mi disse che avevo un problema momentaneo alla colonna vertebrale ma che con un pò di riabilitazione avrei potuto continuare a camminare. La sera Ciro e Barbara se ne tornarono a casa e rimasero i miei genitori con me, c'era anche Attila mio fratello. Quello che però mi incuriosiva e sapere il vero nome del ragazzo del bar, e quindi aspettai l'orario che mi aveva detto Babara per vederlo arrivare con il suo fiore. Quel giorno non venne ne nei successivi, quindi non ebbi l'opportunità di parlarci e soprattutto di ringraziarlo perchè se non mi avesse portato subito all'ospedale io sarei morta. Con la sedia a rotelle era un pò difficile poter scrivere sul divanetto vicino alla finestra ma riuscii con la mano di mamma a salirci su. Dalla finestra così vedevo il ragazzo del bar e questa era l'unica cosa che nel mio sogno era reale. Un giorno decisi di andare a ringraziarlo e quindi con mamma andai da lui. Mi lasciò lì e se ne andò a fare delle commissioni
<<hei ciao Lucrezia, finalmente sei sveglia, scusami se non ti sono più venuto a trovare ma ho avuto molto da fare>> disse lui, quindi sapeva il mio nome
<<ciao... si finalmente sono sveglia... ma no anzi grazie per essere venuto tutti i giorni e per avermi portato un fiore... posso chiederti il nome?>> dissi io con un pò di imbarazzo
<<ma certo che puoi mi chiamo Francesco piacere>> disse lui porgendomi la mano
<<ah wow che bel nome... scusa la domanda ma sei al 100% italiano?>> dissi io
<<si perchè?>> disse lui sorridendo
<<ehm... nulla comunque davvero grazie per avermi salvata>> dissi io e stavo per andarmene e lui mi prese per la sedia a rotelle e mi girò di nuovo verso di lui
<<posso dirti la verità?>> disse
<<certo sempre>> dissi io
<<quando è successo l'incidente io ero intento a pulire la teca ma ... erano un pò di giorni che ti avevo vista mentre scrivevi vicino alla finestra quindi seguivo ogni tua mossa, scusa forse sembrerà un pò da stalker ma sono rimasto colpito da te...quindi quando ti ho vista uscire dal palazzo vedevo con la coda degli occhi dove stavi andando e quando non hai visto la macchina e ti ha buttato per l'aria sono corso subito da te>> disse lui si vedeva che mi parlava con il cuore in mano e volevo farlo anche io ma mi vergognavo troppo..."
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Dalla Mia Finestra
RomanceLucrezia è una ragazza di 23 anni, laureata in lettere moderne amante della poesia e delle storie d'amore. Dopo lo studio "matto e disperato" cerca un lavoro, ma nel frattempo è rinchiusa a casa e legge, scrive e guarda il mondo all'esterno dalla su...