" Dopo quello che aveva fatto per me, dopo che aveva detto di noi ai suoi amici, volevo fare una bella cosa anche io per lei, specialmente per chiederle di uscire, perchè si era bello parlare con lei ma io volevo vederla in faccia, chiacchierare con lei senza nessun schermo che ci divideva e soprattutto toccarle quelle mani che per una sola volta avevo sfiorato e mi aveva mandato il cuore in gola. Dalle nostre conversazioni sapevo che la sua opera preferita era *ROMEO E GIULIETTA* di Shakespeare e che la sua parte preferita era quella del balcone. Quindi insieme ad un mio amico architettai una bellissima sorpresa. Imparai a memoria le parti della scena del balcone, poi mi feci prestare la scala dal mio amico perchè essendo piccolo non arrivavo alla sua finestra, e poi presi un mazzo di fiori i suoi preferiti. Era tutto pronto e dopo due settimane arrivò un giorno che era sola in casa perchè me lo aveva detto quindi aspettai di finire di lavorare, feci andare via tutti i clienti e anche il mio capo, andai a prendere la scala dal deposito del mio amico e cominciai a salire. Picchiettai con le chiavi sulle grate della finestra due, tre volte e poi finalmente la sentii aprire le ante, scesi un pò la scala per non avere la finestra in faccia e poi cominciai a recitare la parte di Romeo
<< ma quale luce apre l'ombra da quel balcone? ecco l'oriente e Giulietta è il Sole [...] E se i suoi occhi fossero nel cielo veramente e le stelle nel suo viso? Lo splendore del suo volto farebbe pallide le stelle [...] Guarda come posa la guancia su quella mano! Oh se fossi un guanto su quella mano per sfiorarle la guancia!>> dissi io e lei che conosceva la parte a memoria cominciò a mettere la mano sulla guancia e poi guardando da un'altra parte non più i miei occhi cominciò a dire la parte di Giulietta che io anche avevo imparato
<<Ahimè!>> disse e continuai io :<< ecco, parla. Oh parla ancora angelo splendente [...]>> dissi io
<<O Romeo ! Romeo! perchè sei tu Romeo? Rinnega dunque tuo padre e rifiuta quel nome o se non vuoi legati al mio amore e più non sarò una Capuleti>> disse lei
<<devo rispondere o ascoltare ancora?>> dissi
<<solo il tuo nome è mio nemico: tu sei tu [...] Rinuncia al tuo nome Romeo e per il nome, che non è parte di te prendi me stessa>> disse lei
<< ti prendo sulla parola chiamami solo amore e avrò nuovo battesimo; ecco non mi chiamo più Romeo>> dissi io
<<chi sei tu che difeso dall'ombra della notte entri nel mio chiuso pensiero?>> disse
<<con un nome non so dirti chi sono; odio il mio nome che ti è nemico, straccerei il foglio dove fosse scritto>> dissi
<<[...] di quella voce e già ne riconosco il suono non sei Romeo, uno dei Montecchi>> disse lei e cominciò a guardarmi negli occhi ed io a salire di nuovo la scala per avvicinarmi a lei
[...]
<<se ti vedono qui ti uccideranno>> continuò lei
<< ahime! il pericolo è più nei tuoi occhi che non in venti spade: se mi guardi con dolcezza, sarò forte contro il loro odio>> dissi io
<<non vorrei che ti vedessero qui, per tutto il mondo>> disse
<<il manto della notte mi nasconde ma se non mi ami lascia che mi trovino. Meglio che il loro odio tolga la mia vita e non che la morte tardi senza il tuo amore>> dissi io e lì i suoi occhi si riempirono di lacrime si fermò per un pò e poi continuò
[...]
<<Sai bene che una maschera di buio mi copre la faccia, altrimenti mi vedresti ora le guance arrossire d'un pudore di vergine per le parole che mi hai sentito dire questa notte. Vorrei tanto salvare le apparenze: vorrei, vorrei poter rinnegare quanto ho detto; ma, ormai, addio riguardi. Mi ami? So bene che mi risponderai «sì» e ti credo sulla parola [...] O gentile Romeo, se mi ami, dimmelo francamente. Se pensi che troppo presto ho ceduto, aggrotterò le ciglia, sarò spietata e ti dirò di no, perché tu sia costretto a supplicarmi: altrimenti non te lo direi mai, per nulla al mondo. È vero, bel Montecchi, io sono troppo innamorata di te; e tu potresti per questo considerarmi leggera. Ma tu credimi, signore: io ti sarò fedele più di tante più esperte di me nell'arte di far si ritrose. E più ritrosa avrei potuto mostrarmi anch'io, lo confesso, se tu non avessi sorpreso, prima che io me ne potessi accorgere, la mia ardente confessione d'amore. E dunque perdona al mio amore e non ritenerlo leggero, per questo mio abbandono che si è rivelato nell'oscurità della notte.>> disse lei ed io sorrisi quelle parole dette con quel tale trasporto che sembrava davvero che le dicesse per me.
<<Mia signora, per quella sacra luna lassù, che veste d'argento le cime degli alberi di questo giardino ti giuro... >> dissi
<< Oh, non giurare per la luna incostante, che tramuta ogni mese nel suo corso: non sia mai altrettanto mutevole il tuo amore>> disse
<<Su che cosa devo giurare?>>dissi
<<Non giurare. O, se ti piace, giura sulla tua grazia, su te che sei l'idolo della mia adorazione e ti crederò>>disse
<<Se il mio amore ardente...>>
<<Non giurare. Sei tutta la mia gioia. Eppure non mi dà gioia questo incontro di stanotte avventato, inatteso e subitaneo troppo simile al lampo, già svanito prima che uno possa dire «lampeggia». Amore, buonanotte; forse questo germoglio d'amore, che matura al fiato dell'estate sarà tutto aperto al prossimo incontro. Buona notte! Buona notte! La dolce pace serena che è già scesa in me scenda anche nel tuo cuore. Buonanotte>> disse lei che stava per rientrare io salii di più sulla scala e la presi per il braccio
<<Oh, e mi lascerai così scontento?>> dissi io
<<Che contentezza potresti avere da me stanotte?>> disse lei ritornando vicino alla finestra
<<scambiare il tuo amore con il mio>> dissi io
<<Ti ho dato il mio prima che tu me lo chiedessi e vorrei che ancora fosse da dare>>disse un pò imbarazzata
<<Te lo vorresti riprendere? Per quale motivo, amore?>> dissi io
<<Per dartelo ancora, e a piene mani. Io desidero solo quello che ho: una generosità sconfinata come il mare è la mia; e profondo più del mare è il mio amore. Più do a te e più ho io, perché sono inesauribili la mia generosità e il mio amore. Sento qualcuno: amore mio dolce, addio>> disse
[...]
<<mille volte buona notte amore mio>> dissi io
<<mille volte buona notte>> disse. Le baciai le mani e poi cominciai a scendere lei però mi chiamò
<<Mati! aspetta!>>
<<hei Lucry dimmi>> dissi io risalendo quella scala
<<wow hai imparato tutto questo per me?>> disse lei
<< ma certo solo per te volevo fare una cosa speciale per chiederti di uscire... vuoi uscire con me??>> dissi io e le porsi i fiori
<<ma certo che voglio solo se non ti dispiace possiamo vederci con Ciro e Benedetta?>> disse lei e io rimasi un attimo turbato perchè voleva i suoi migliori amici al nostro primo appuntamento?
<<i tuoi amici? al nostro appuntamento? perchè?>> dissi io
<<beh perchè non ti conosco ancora benissimo ed ho un pò paura di uscire da sola con te>> dissi io. Capii per quello che si sentiva in giro, giustamente aveva paura e quindi la capii
<<va bene tranquilla Lucrezia allora in questi giorni ci sentiamo per organizzarci per questo appuntamento?>> dissi io non facendole pesare quella sua decisione
<<si perfetto>> disse e poi si sporse verso di me e mi diede un bacio sulla guancia, mentre scendevo quindi divenne un bacio quasi vicino alla bocca. Scesi la scala e vidi che mi salutava con il mazzo di fiori che le avevo regalato e mi continuò a ringraziare per la bellissima sorpresa che le avevo fatto. Mi disse che la dovevo avvisare quando tornavo a casa e così feci e ci rimettemmo a chiacchierare come se non ci fossimo mai lasciati. Era felice come una bimba che mangiava il gelato e non so quante volte mi ringraziò. I giorni dopo mi servirono per organizzare un appuntamento che però era per quattro e non per due fu molto difficile ma piano piano capii cosa inventarmi..."
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Dalla Mia Finestra
RomanceLucrezia è una ragazza di 23 anni, laureata in lettere moderne amante della poesia e delle storie d'amore. Dopo lo studio "matto e disperato" cerca un lavoro, ma nel frattempo è rinchiusa a casa e legge, scrive e guarda il mondo all'esterno dalla su...