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<Volete?> alzo lo sguardo vedendo il mio migliore amico porgerci un pacchetto di patatine, alzo la mano e ne mangio una.
<È vietato introdurre cibo in biblioteca> spiega Oliver.
<Basta non sporcare, poi dopo buttiamo le carte> gli rispondo. Sembra essere un po' preoccupato per un possibile richiamo.
<Va bene se iniziamo a scegliere la grafica della presentazione?>
<Non è meglio se facciamo prima una ricerca e vediamo cosa inerire? Poi la sviluppiamo in base agli argomenti> gli dico, l'unico rumore che si sente è il masticare di Victor.
<Sì, non hai tutti i torti> mi risponde anche se non sembra essere molto convinto. Da come ho capito è una persona molto precisa.

<Perfetto! Allora che facciamo?> si aggiunge Victor, sporgendosi verso di noi.
<Iniziamo con il dividerci le ricerche, poi dopo mettiamo tutto insieme> gli dico.
<Va bene!> mi risponde prendendo altre patatine e ficcandosele in bocca.
<Io cerco il contesto storico. Ha detto che dobbiamo fare un introduzione vero?> continua.
<Sì, allora io cerco qualcosa sui teatri e sulla vita di Shakespeare> aggiungo.
<io cerco qualcosa sulle sue opere e magari qualche curiosità> propone Oliver.
<Belle le curiosità! Possiamo anche introdurre altri scrittori del tempo> dico emozionata.

<Scherzi? Dopo ci interroga anche su quello> mi dice indignato Victor. Alzo gli occhi al cielo.
<Sarebbe solo un piccolo riferimento...per dimostrare di essere stati attenti>
<Mi piace, ci sta. Quel poverino non viene mai ascoltato> mi dà corda Oliver.
<Vero...mi fa tenerezza> valuta meglio Victor. Decidiamo così di proseguire come avevamo deciso, in silenzio ognuno svolge il proprio lavoro, ci confrontiamo su alcune cose e poi ritorniamo in silenzio.
<Devo andare in bagno> annuncia a un certo punto Victor alzandosi in piedi.
<Attento a non cadere nel gabinetto> gli raccomando. Oliver ridacchia mentre Viky mi fa il verso.

<Lily, allora, cosa hai fatto nel fine settimana?> mi domanda a un certo punto Oliver, sta ruotando la penna. Mi raccolgo i capelli e li fermo con una matita.
<Sabato sera era il compleanno di mio fratello, sono andata alla sua festa. Tu? Hai lavorato tutto il tempo?> Gli domando, poggiandomi una mano sotto il mento.
<No, no, ho lavorato solo sabato. Domenica sono stato con degli amici a casa di uno di loro> mi spiega.
<Bello! Che avete fatto?> gli domando incuriosita.
<Abbiamo guardato una film e mangiato pizza > mi risponde.
<Che film era?>
<Un horror, parlava di quattro ragazzi dispersi in montagna che si rifugiano in un hotel sperduto>
<Sembra la trama di Shining> gli dico, notando una certa somiglianza.

<Infatti era una sua versione più brutta. A me piacciono gli horror e questo era fatto con i piedi. Non si fanno più gli horror di una volta...si cerca di lucrare sui cult>
<A me non piacciono, in compagnia sono più simpatici da vedere ma da sola ho troppa paura>
<Ti capisco ma alla fine si basavano più che altro su jumpscare e effetti sonori> annuisco, dandogli ragione.
<Vero ma è più forte di me. Preferisco film più semplici> mi stringo nelle spalle.
<No, a me piace qualsiasi genere. Vorrei diventare sceneggiatore un giorno. Sono dell'idea che anche un film brutto possa insegnare qualcosa> mi dice. Sposto la testa di lato.

<Insegnare in che senso?> gli chiedo confusa.
<Anche dietro un film mediocre c'è tanto impegno, per questo cerco di trovare sempre i lati positivi anche se bisogna fare una sana critica quando c'è ne bisogno> mi dice infervorato. Si vede proprio che gli piacciono tanto. Io li vedo più per hobby o riempire il tempo.
<Ti piace proprio tanto eh? Credo di capirti. Una cosa simile per me è la fotografia. La amo, mentre per i film li guardo più come passatempo> gli dico.
<Io vivo al cinema praticamente. Sono dell'idea che le emozioni trasmesse dal vedere un film in sala non saranno mai replicabili>
<Non hai tutti i torti. Io non mi ricordo nemmeno quando sono andata al cinema l'ultima volta...sinceramente non mi sono mai concentrata tanto sulla questione atmosfera. Alla fine è solo una cosa in più>

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