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Che fai?
Vieni alla festa per il dopo partita?
Abbiamo vinto, me la merito una risposta?

Osservo tristemente i messaggi di James. Sono giorni che mi scrive ma io o non gli rispondo o gli rispondo a monosillabi. Mi fa tremendamente male vede il modo in cui prova a parlare con me, nonostante io lo stia trattando di merda.

Vado al dopo partita con Oliver

Wow, mi hai degnato di una risposta. Ora mi emoziono

Ignoro il suo messaggio, riponendo il telefono. Mi stringo nel giubbotto, mentre aspetto Oliver ferma sull'uscio di casa. Mi sono veramente organizzata per andare con lui alla festa della nostra scuola. Mi sento un po' in colpa a sfruttarlo in questo modo ma io ho messo in chiaro da subito che voglio solo essere una sua amica e a lui sembra stare bene. La sua macchina si parcheggia davanti casa e mi avvicino ad essa, afferro la portiera e mi infilo dentro.

<Ehi, bella partita> gli dico sorridendo. Oliver mi guarda con gli occhi spalancati, apre la bocca a forma di o e poi sul suo viso si forma un sorriso.
<Sei...sei bellissima> mi dice ammaliato. Accenno un sorriso imbarazzata. Ho indossato una gonna nera con una maglietta trasparente nera e sotto una fascia che mi copre il reggiseno.
<Grazie, quando mi impegno riesco a non sembrare un barbone> gli dico mentre mi infilo la cintura.

Oliver mette in moto, procede a velocità sostenuta, rispettando i limiti di velocità. Mi rilasso sul sedile anche se si apre un vuoto allo stomaco nel constatare che non devo aggrapparmi e imprecare per farlo rallentare.

<Sei sempre bellissima> mi dice accennando un sorriso. Ricambio.
<Cosi mi lusinghi. Non esagerare troppo> ridacchio. Il telefono nella mia tasca vibra.

Cosa ti sei messa?

Non sono fatti tuoi

<Lily, va tutto bene?> mi domanda Oliver, lanciando uno sguardo veloce prima di ritornare a prestare attenzione alla strada.
<Sì, scusami. Una mia amica mi ha mandato un messaggio> rispondo, sistemando il telefono nella tasca.
<La festa a casa di chi è?> domando guardando la strada.
<Hanno organizzato da Dylan, volevano fare da Marcus ma sai com'è con il padre poliziotto> mi dice allusivo.
<Sì, credo di riuscire a capire> gli rispondo ironica. Il telefono vibra di nuovo.

Non pensare troppo a me, mi raccomando

Ripongo velocemente il telefono, sentendomi accaldata. Idiota.
<E quindi Victor che faceva questa sera?> mi chiede curioso. Lo guardo confusa.
<Come?> Mi lancia uno sguardo stranito.
<Dico...viene alla nostra festa o va a quella della North? So che i vostri amici vanno lì a scuola> ripete.
<Ah, si. In realtà non so, credo vada alla loro festa. Io non credo che uscirò più con loro...sai com'è...> ammetto stringendomi nelle spalle. Mi rabbuio in parte a quelle parole.
<Ma puoi sempre organizzare per uscire con loro quando lui non c'è, no? Dopotutto sono anche tuoi amici> prova a incitarmi.
<Sicuramente con le ragazze ci riuscirò...per il resto sono più amici suoi che miei, quindi dubito fortemente> concludo. Mi mancheranno le cazzate di Derek, le facce spaventate di Adam alla vista di Alex e il malumore del biondo. Ma c'è una persona che mi mancherà più di tutte.

Oliver parcheggia la macchina, osservo dal finestrino una casa, vedendo le luci fare capolino dalle finestre e sento la musica ovattata. Sospiro, sentendo il telefono vibrare nuovamente.

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