Kpokyc 2 (Croco)

Capitolo 1

Salve, prima di iniziare questa storia si consiglia di leggere prima Kpokyc, perché questo è il sequel.
Buona lettura ❤️

                      ALEKSEJ

I giorni scorrono come acque torbide che innondano la mia vita di malinconia, solitudine e un costante stato di soffocamento che mi opprime l'anima.

La luce risplende nel cielo, ma io non vedo altro che il buio.
Ho vissuto per tutta la mia esistenza nel male, nel sangue e nella vendetta, ma oggi voglio vivere la mia vita nel solo bene.
Un bene che però non so se riuscirò a portare avanti, sono stato un peccatore da quando ne ho memoria e quei peccati hanno macchiato la mia anima.
E oggi sono destinato a pagare la perfidia che ha aleggiato per anni sulla mia testa, sto pagando il prezzo della corruzione della mia anima con il mio cuore, si perché il cuore è ridotto in mille schegge che mi perforano dentro.
Ho venduto la mia anima al diavolo, e ora cerco un modo per strappare dalle sue mani nefaste il contratto che mi detiene e assicurarmi il paradiso nel quale ho iniziato a credere.

Non sono mai stato un uomo religioso, e non conosco la dottrina di quell'essere onnipotente del quale tutti parlano, malgrado tutto ho deciso d'intraprendere un cammino fatto di luce, perché voglio essere un uomo migliore, un uomo che deve guadagnarsi l'onore di vivere la sua vita accanto a una donna che è fatta di sola e unica purezza d'animo.
Per mesi mi sono chiesto come posso riscattarmi dal male che mi è stato imposto da bambino? Come posso essere una persona buona se per raggiungere la normalità della mia vita devo sporcarmi ancora per molto le mani di sangue?

Lontano dal mio amorevole Крокус (Croco) sto vivendo giorni di silenzio, dove l'unica voce che odo è quella della mia coscienza, che senza sosta cerca di trovare un modo che mi conduca verso la redenzione.
Ma il mio soliloquio interiore mi conduce sempre verso l'unica e tangibile realtà, il male ancora risiede dentro di me, e senza Kyla non so quale svincolo prendere, e più siamo lontani e più la confusione rende in macerie la mia anima.
Voglio espiare ogni briciolo di crudeltà dal mio cuore, ma non so dove svoltare per far sì che questo avvenga, ho perso la strada, ho perso l'ancora che mi agganciava a un porto sicuro.
Ho ricevuto la coscienza della verità, ma volontariamente devo continuare a peccare perché è necessario che io lo faccia, ma spesso mi chiedo il fine giustifica i mezzi? Verrò mai perdonato per il peccato che ancora sporca le mie mani?

Sto intraprendendo un viaggio interiore, un viaggio che non credevo potessi mai volere, che mi portasse verso una meta di un'entità al quale non ho mai creduto.
Un essere superiore del quale ne sto studiando i pensieri, le azioni e la sua verità.
Non mi è mai piaciuta l'ignoranza, ed è per questo che ho sempre letto, ma non l'ho fatto per vivere nell'immaginazione che un uomo proietta su un foglio di carta, ma l'ho fatto per documentarmi, per la conoscenza, perché è solo con il sapere che riesci a comprendere le cose.

E dopotutto ciò che è successo nella mia esistenza il bisogno di sapere è una voragine che cresce nel mio animo, ed è per questo che ho intrapreso la lettura più antica del mondo.
Perché solo così saprò come riscattare la mia anima dalle mani del Re dell'inferno.

Il giorno gira sempre verso la solita routine di quella che è diventata la mia vita, come ho sempre fatto trascorro la mia serata nel completo mutismo di una tavola calda, leggendo un'altra pagina del libro sacro che mi condurrà verso la via giusta.
Ho scoperto tra le righe di un antico testamento che Dio ha tolto la vita a molti uomini, e penso che in tanti non comprendano le sue azioni visto che nei suoi comandamenti l'omicidio è proibito.
Ma la realtà va ben oltre quello che si legge, perché la verità è che Dio può tutto ciò che vuole.
Il motivo perché Dio proibisce l'omicidio a noi comuni mortali, è perché il diritto alla vita spetta solo a lui.
Siamo stati creati a sua immagine e secondo la sua legge ogni individuo vale troppo per essere ucciso da un altro essere umano, ma non vale più dell'onnipotenza che ha creato tutto quanto.