Capitolo 74

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ALEKSEJ

Il turbinio di preoccupazioni accumulate durante il giorno m'impedivano di abbandonarmi al sonno durante la notte, per mesi sono stato schiavo dell'ansia, schiavo delle paure e schiavo di una vita del quale adesso mi sono finalmente liberato.

Di notte il letto ha acquistato tutt'altra morbidezza, e al mattino i miei muscoli non sono mai stati tanto rilassati come adesso.
Sono passati ormai quattro notti da quando Denis ha arrestato tutti i membri della fratellanza, e sono ormai quattro notti che la mia mente è talmente pacata che al mattino sono l'ultimo a risvegliarsi.

Strano per me, e soprattutto per i ragazzi che non sono abituati a un me dormiglione.
La Bratva mi ha recato molti disturbi, emotivi oltre che fisici e adesso ho lasciato andare quell'angoscia che mi opprimeva mente e cuore.
La notte è diventata mia amica, il giorno semplice e tranquillo, mentre l'aria che respiro ha un sapore di felicità che mi riempie di vita i polmoni.

Sono in pace, sereno, e non vedo l'ora che inizi la mia nuova vita lontano dalla Russia.
Una vita che incomincia oggi stesso con un melodico cinguettio, che mi conduce verso la realtà di questa meravigliosa giornata di sole.
Piano sollevo le palpebre, dove gli occhi vengono deliziati dal viso perfetto che è di fronte a me.
Distesi sono i lineamenti del suo soffice volto e delicato scosto con le dita i fili setosi che gli cadono dinanzi alla faccia.
I polpastrelli che la sfiorano infastidiscono il suo sonno, e buffamente arriccia le labbra per poi mugolare un qualcosa d'incomprensibile.

«Mi dispiace mio piccolo Крокус (Croco) ma stamattina non possiamo oziare» Quelle labbra leggermente increspate non aspettano altro che essere lenite con un mio amorevole bacio, un bacio che non tardo a donargli e casto affondo le mie labbra sulle sue.

«Mmh...» Mugugna insoddisfatta per il bacio troppo sobrio, dove sorrido per l'espressione imbronciata.

«Dobbiamo proprio alzarci?» Chiede tenendo ancora gli occhi serrati, e con le dita pinzo la punta calda del suo minuscolo nasino.

«Puoi restare a letto se non vuoi ritornare in America» Gli occhi di colpo si sbarrano, e libero un risolino per la rapidità in cui le ho fatto cambiare idea.

«Sono pronta per andare» Scatta all'in piedi sul letto, e subito dopo balza giù euforica di partire e abbandonare finalmente la Russia.
Mi siedo al centro del letto e con un sorrisino da ebete resto immobile a fissarla, mentre con le mani raccoglie i lunghi capelli in una crocchia disordinata.

«Allora che aspetti?» Mi chiede scuotendo le spalle e subito dopo mi offre la mano, che senza ripensamenti accetto allontanandomi dal morbido materasso.

«Pensi abbiamo tempo per una doccia?» Con i palmi gli afferro i fianchi e con una dolce irruenza la porto verso il mio addome, sul quale schiaccia il suo petto prosperoso.

«Non lo so. Sei tu quello che va di fretta» Risponde con quel fare seducente che mi lascia mordere maliziosamente il labbro inferiore.

«Sono certo che dopo la doccia l'America sarà ancora lì ad aspettarci» Voglioso di penetrare nel suo campo che palpita di vitalità gli afferro il volto tra le mani, e con un bacio passionale do il via al nostro amplesso d'amore.

La mattinata è iniziata con baci piccanti, ansimi smaniosi e scoppietti esaltanti di puro piacere d'amore.
Un amore che d'ora in poi vivrà nella tranquillità e la normalità della vita che abbiamo sempre desiderato.
Insieme a Kyla raggiungo il piano di sotto, dove ci trovo i membri della casa indaffarati nel preparare tutto ciò che ci serve per il viaggio.
Ammetto che un leggero senso di malinconia si annida nel mio cuore, perché anche se inizierò la mia nuova vita insieme a Kyla ci sono alcuni dei ragazzi che non rivedrò più molto spesso.

Kpokyc 2 (Croco)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora