Capitolo 69

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ALEKSEJ

Sofferenza e dolore, sono due concetti tutt'altro che identici, perché anche se ne da tutta l'idea la sofferenza non è una semplice sensazione fisica come il dolore.
La sofferenza è un qualcosa che attiva tutte le aree del nostro cervello, riempiendolo di pensieri negativi e angoscianti, che fluiscono fino al cuore che fatica a guarire per le ferite emotive subite.
Durante la mia vita mi è stato recato molto dolore fisico, e sono stato sempre bravo a sopportare le atrocità che mi sono state inflitte.
Ma ammetto che sono riuscito a tollerare con molta di più facilità le scudisciate di mio padre, piuttosto che la sofferenza del cuore che sto percependo in questi giorni.
In quest'ultimo periodo sto penando per la strada che ha intrapreso Kyla, proprio non riesco a sostenere questo piano e ogni volta che Ilya le confessa il suo amore il mio cuore si sgretola.
So che ciò che Kyla le ha detto in quella tavola calda sono solo delle fandonie per entrare fin dentro al suo cuore marcio, tuttavia fa male lo stesso.
Fa talmente male che l'aria mi manca a tal punto da sopprimere la mia voce, mai una volta mi sono intromesso nella loro conversazione, dopotutto cosa avrei potuto dire?
Ho solo pregato che la cosa giungesse a termine, e ho percepito un chicco di sollievo quando Kyla è andata via.
E ammetto che domani sarà molto più difficile di oggi, perché il vile gli ha chiesto qualche ora in più che ovviamente lei gli ha concesso.
Anche se, durante la nostra assenza Iskra è venuta a farle visita, e visto che non l'ha trovata in casa l'ha invitata a pranzo da lei domani.
Spero che la donna possa aiutarla a portare Darla fuori da quella casa, così da mettere finalmente fine a questa tortura che molestia il mio cuore.

Forse m'illudo, anzi sicuramente lo faccio visto che Iskra ha detto chiaramente che la donna non vuole andar via dalla dimora dei Romanov, e forse Ilya è l'unica chance che abbiamo.
Mi sto lambiccando il cervello per trovare una soluzione che non implichi lasciare Kyla ore ed ore in compagnia di Ilya, solo che l'unica alternativa che ho è Denis.

E questo è stato già escluso dal mio testardo Крокус (Croco), con la mente aggrovigliata di pensieri mi giro su un lato cercando di non pensare al domani che verrà.
Tutti sono a riposare, e credo che sono l'unico che continua rigirarsi nel letto.

«Alek?» Il mio nome impiastricciato dal sonno mi lascia voltare verso di lei.

«Scusami non volevo svegliarti»

«Non importa» Dice ad occhi chiusi mentre con l'abilità di un cieco vira la sua mano verso la mia guancia.

«Cosa ti preoccupa?» Lentamente le palpebre si sollevano e ha così tanto sonno che non riesce ad aprire del tutto gli occhi.

«Nulla mio piccolo Крокус (Croco), ritorna a dormire» La rassicuro posandole un bacio sulla punta del naso, e sorrido quando si trova ad arricciarlo.

«Non mentirmi. Ne abbiamo già parlato Alek, e sai che sei l'unico uomo della mia vita» Impossibile nascondergli le mie angosce, ciononostante sto per dirgli che si sbaglia e che dobbiamo dormire entrambi, perché domani ci aspetta un'altra giornata faticosa. Ma proprio quando sto per dirglielo un urlo perfora il dolce silenzio cullante della notte.
La voce intrisa di sofferenza ci trascina entrambi giù dal letto, e con il cuore che palpita raggiungiamo la stanza dal quale proviene il dolore lancinante.
Spalanco la porta con irruenza e le tenebre che risucchiano la stanza mi lasciano mettere a fuoco solo dopo pochi minuti la giovane donna rannicchiata ai piedi del letto, che si agita e strilla in modo convulso.
Con il cuore che affanna dolorosamente Kyla avanza verso Becka, che spaventata e sovrastata dagli incubi del suo trauma non comprende che chi è venuta a consolarla è solo sua cugina.

Come se fosse un miserabile senza scrupoli, la sua piccola e tremante mano schiaffeggia il braccio di Kyla, che voleva solo racchiuderla nel suo calore fatto di sicurezza. Ma i demoni che hanno distrutto la sua vita non gli permettono di vedere la bontà che ha di fronte, e a squarciagola gli urla di stargli lontana e di non toccarla, mentre le sue mani traumatizzate raccolgono la testa e ad occhi chiusi, dondola il suo corpo in modo angosciante.

Kpokyc 2 (Croco)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora