Capitolo 14

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KYLA
Spalanco gli occhi e mi sveglio nel mio grande letto che improvvisamente è diventato stretto, una volta adoravo tenere gli occhi chiusi al mattino dopo essermi svegliata da una lunga dormita.

Adoravo rilassarmi tra le lenzuola per almeno quindici minuti prima di affrontare la giornata, immersa nella serenità della mia camera mi soffermavo sui suoni melodiosi che si odono al mattino, il cinguettio degli uccellini risuonava nella mia camera avvisandomi che era giunto il mattino.
Mi piaceva restarmene a letto e lasciare che i raggi di sole che trapassavano dalla finestra mi accarezzassero il viso.
Mi piaceva dedicarmi del tempo prima di aprire gli occhi, adoravo restare in silenzio a pensare agli impegni della giornata, a cosa indossare e chi avrei incontrato in un giorno qualunque.

Ma è proprio nella routine delle mie abitudini che in un giorno qualunque tutto è iniziato, prima di partire per Praga ho svolto la mattinata come mio solito, sono rimasta in silenzio nelle quattro mura della mia stanza a pensare alla fantastica avventura che avrei vissuto.
Nel mio letto ho abbandonato i sogni da bambina e mi sono imbattuta nei capricci di una ragazza che per ottenere la libertà che desiderava si è incatenata con le sue stesse mani. 
Ma oggi non trascorro più la mattinata nel letto a pensare a quello che mi attende, o meglio trascorro ancora le mie mattine aggrovigliata tra le lenzuola ma lo faccio soltanto perché non ho più stimoli per affrontare la giornata.

Vivo praticamente in un blocco mentale, sono ritornata libera, ma resto schiava del mio cuore che non riesce ad affrontare la vita senza Alek. 
E oggi più degli altri giorni non mi va di affrontare la giornata, perché oggi è un evento speciale, un evento che non avrei mai voluto arrivasse.
Ma purtroppo è così, il tempo scorre, gli anni passano e il giorno del mio compleanno si ripresenta.

Si, oggi si celebra la mia nascita, o meglio sono le persone che mi circondano a volere che festeggi con una cena in famiglia e una buona torta.
Ma la realtà è che non mi va di passare una giornata tra risate e chiacchiere, perché non ho nulla per il quale gioire, non ho nulla per il quale festeggiare e non mi va di regalare sorrisi falsi quando nel mio cuore regna solo la tristezza.
Non sono mai stata una di quelle ragazze che ama mettersi al centro dell'attenzione e organizzare delle mega feste per onorare l'anno che vola via, ma oggi più di ieri vorrei solo che tutti dimenticassero che è il mio compleanno.

Se potessi resterei tutta la giornata a letto a rimuginare sulla mia esistenza e a proiettare nella mia testa le meravigliose giornate trascorse insieme al mio vichingo.
Ma purtroppo sono stata rapita e poi venduta e dopo quasi un anno sono ritornata a casa e sono certa che nessuno si è scordato che oggi compio gli anni e sicuramente sono intenti a prepararmi una magnifica giornata che per me non ha niente di esilarante.

Mi rigiro tra le lenzuola che diventano delle catene che si attorcigliano intorno alle caviglie, sono sveglia ormai da quasi mezz'ora e mi sorprende che la voce di mia madre non giunga dalle scale per avvisarmi che la colazione è pronta.
No che mi dispiaccia restarmene distesa sul materasso indisturbata, ma il fatto è che non sentirmi richiamare ripetute volte ammetto che un tantino mi preoccupa.

Dunque decido di abbandonare a malincuore il letto e a piedi scalzi viro al piano di sotto, le scale cigolano sotto alla pianta dei piedi e il suono mi provoca un leggero senso d'angoscia.
Nella casa c'è silenzio, e sembra strano non sentire i miei genitori che chiacchierano del più e del meno come ogni mattina, una strana sensazione mi taglia il respiro, il cuore batte e a passi cauti m'incammino verso la cucina.
Tiro un sospiro di sollievo quando gli occhi ricadono su mia madre alle prese con i fornelli per poi saettare verso mio padre che ha tutta l'attenzione rivolta sul giornale.

«Tanti auguri mia piccola Kyla» Mia madre mi abbraccia e affondo nel suo calore, la faccia sprofonda nella morbidezza dei capelli e inalo l'odore del suo shampoo per poi svolazzare le iridi verso mio padre che ripiega in modo perfetto il giornale prima di alzarsi dalla sedia e avvicinarsi a noi.

Kpokyc 2 (Croco)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora